La Malcostume è un duo alternative pop-rock di Bologna. Marco Cardona (voce) e Gianluca Burzi (chitarra) vengono da percorsi diversi – uno avvocato, l’altro imprenditore – ma con un’idea chiara: fare musica senza inseguire mode, senza forzature.
Il progetto nasce nel 2021 come solista, poi Marco ha deciso includere un altro musicista nel 2022. Incontra Gianluca per caso e capiscono subito di funzionare insieme. Il loro sound mischia elettronica e rock, con riferimenti che vanno da Cosmo ai Nine Inch Nails, dai Muse ai Verdena. Il loro terzo singolo insieme, Materia prima, racconta il contrasto tra la voglia di isolarsi e il bisogno di stare tra gli altri, con un arrangiamento che alterna momenti cupi e aperture esplosive.
Come vi siete formati a livello artistico?
Ovviamente abbiamo prima fatto ciascuno il proprio percorso individuale, ciascuno con le proprie band adolescenziali e giovanili, e le proprie prime sperimentazioni, anche se entrambi abbiamo comunque frequentato due (diverse) accademie di musica moderna a Bologna! Abbiamo però evidentemente dei gusti e delle conoscenze musicali abbastanza simili, e quindi questo ci ha consentito sicuramente di trovarci bene e velocemente a livello di intesa artistica.
Quando avete cominciato a fare musica assieme?
Il progetto La Malcostume è nato come progetto solista di Marco nel 2021, e in questa veste ha quindi pubblicato i primi due singoli ad oggi pubblici. Poi, comunque, Marco ha ritenuto opportuno allargare l’idea ad almeno un altro componente, e tramite degli annunci web ci siamo trovati a fine 2022 ed abbiamo iniziato a collaborare. Il feeling è stato immediato, abbiamo capito subito che insieme potevamo lavorare molto bene, le nuove idee e la composizione vengono fuori in maniera semplice e spontanea, e siamo quindi ora finalmente arrivati alla pubblicazione del nostro primo singolo in duo, Materia prima!
Come definireste la vostra musica?
Il nostro genere è alternativa pop-rock, nel senso che (a seconda dei singoli brani) oscilliamo tra sonorità più morbide e orecchiabili (pop, appunto) e quelle più aggressive e intense (rock), ma in entrambi i casi senza mai inseguire le mode del momento (leggasi: trap, reggaeton e “indie”), e quindi sempre in un’ottica “alternativa”, lasciandoci davvero trasportare solo da quello che ci piace e ci emoziona, senza rigidi schemi precostituiti, e puntando piuttosto alla qualità ed alla connessione col pubblico.
Quali sono i vostri ascolti?
Il progetto è nato in forte ispirazione ad artisti come Cosmo, i Nine Inch Nails e i Subsonica, quindi tutti artisti che mescolano forti componenti elettroniche con sonorità però rock o comunque più commerciali. L’arrivo successivo di Gianluca ha però ovviamente rimescolato un po’ le carte, perché ha portato anche, con la sua chitarra, qualcosa dei Placebo, dei Muse e dei Verdena, e quindi questo miscuglio ci eccita un bel po’, perché neanche noi sappiamo come sarà la nostra prossima canzone.
Com è nato Materia prima?
Il terzo singolo del progetto (primo, come detto, in duo) è Materia prima, pubblicata a febbraio 2025, ed è un brano abbastanza oscuro e intenso, in quanto tratta dell’eterno contrasto tra la voglia di stare da soli (perché l’”inferno sono gli altri”) e la necessità di stare in compagnia (perché siamo pur sempre animali sociali). Anche il forte contrasto tra le strofe calme e oscure (che rappresentano i momenti di solitudine e in cui non si vuole vedere nessuno) e i ritornelli esplosivi (in cui ci si getta in mezzo alla folla e si viene trascinati nel vortice dell’umanità) serve ad esprimere questo concetto. A livello di atmosfere, abbiamo voluto creare, anche nel video, quelle immagini e sensazioni da vecchio saloon western, abitato da uomini duri, soli, resilienti e ostili al mondo.
Quanto è importante per voi il live?
La dimensione live per noi è fondamentale perché è in quel contesto che la musica agisce davvero per quello per cui è nata, ossia quale mezzo di comunicazione e dialogo, canale espressivo che ci permette ti trasmettere sensazioni ed emozioni senza parole o comunque con figure metaforiche e retoriche, aperte, passibili di numerose interpretazioni personali. Troppo spesso vediamo contesti live in cui lo spettacolo si riduce o, da un lato, a soliloqui dell’artista chiuso in sé stesso, o a “contest” competitivi in cui non si usa l’arte per emozionarsi ma per sfidarsi; a noi questo non piace, l’arte non è e non dev’essere rivalità o “a eliminazione”, c’è spazio per tutti.
Progetti futuri?
Abbiamo così tante idee musicali nelle nostre “note vocali” sul cellulare che non vediamo l’ora di pubblicare più canzoni, foto e video possibili, quindi ora siamo concentrati a buttar fuori tutto quello che abbiamo in testa
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L'articolo Aggiungi un posto a La Malcostume di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-03-30 20:43:00
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