Chi cammina lungo il Naviglio Grande a Milano passa di fianco al Combo. È un locale/bar/ostello/zona studio e chissà quante altre cose. Un tempo c'era un'occupazione anarchica, Il Circolo dei Malfattori.
Arianna – aka Ariete – parla seduta al tavolo. Attorno a lei un piccolo gruppo di giornalisti ad ascoltare, mentre racconta come si immagina la sua prima volta al Festival. Non azzarda previsioni sulla classifica. È trasparente e schietta come nelle sue canzoni. E mentre parliamo di quello che la aspetta da qui all'11 febbraio – la fine del Festival – non ha paura di mostrarsi preoccupata, ma anche determinata. Per tutto il tempo in cui abbiamo parlato è rimasta spontanea. La sfida sarà rimanerlo anche sul palco dell'Ariston.
"Voglio che sia una cosa tranquilla e presa bene", ripete come un mantra. L'ha vissuta così già dall'annuncio dei nomi e non vuole cambiare ora. "In realtà io il tg non l'ho visto", dice. "Ero ad Amsterdam coi miei due migliori amici", racconta, "ho messo il telefono in modalità aereo, l'ho tolta dopo un quarto d'ora e ovviamente sono arrivati video, chiamate etc". Ma fine lì. "Dopo aver parlato con mamma, zii, fratelli, amici e tutto, ho rimesso la modalità aereo e mi sono divertita come ho fatto tutto il resto dei giorni".
È anche vero che la nostra generazione non è così affezionata al Festival, o forse non lo era. E Arianna ha iniziato a guardarlo solo quando si è sentita rappresentata. "Il primo Festival che ho seguito con foga è stato quello del 2021, con i Måneskin e Francesca (Madame). Io e lei abbiamo due mesi di differenza, aveva appena fatto 19 anni e ho detto: 'vabbè per forza lo devo guardare'".
Insieme a lei c'è tutta la famiglia di Bomba Dischi. Il fatto che Bomba partecipi a Sanremo per la prima volta "è la prova del fatto che indie o non indie la musica bella va avanti", dice. "La cosa figa è che nessuno di noi ha aspettative a riguardo perché nessuno di noi l’ha mai fatto". La racconta come se fosse una cosa da tutti i giorni, "come una famiglia che prende il furgone e va in vacanza". "Perché poi, come te la vuoi vivere?"
Anche la canzone che canterà – Mare di guai – è stata fatta in famiglia, insieme a Calcutta e Dardust. "La prima parte era già fatta", dice. "Con Edoardo (Calcutta, ndr) abbiamo scritto a quattro mani la seconda strofa e lui ha avuto una trovata melodica molto bella sullo special, che lo rende un classicone nel suo stile". Lavorare in gruppo è una bella sfida per Ariete. "A pochi do l’opportunità di entrare così tanto nel mio processo di scrittura, perché è così randomico e così naturale che è anche difficile riuscirci". Ma alla fine è andata bene. "È stato bello e mi sono fidata del buon senso sconfinato del buon senso e del gusto di Edoardo e di Dario (Durdust) che insomma ne sanno molto più di me".
Ora Mare di guai è pronta. Ma al festival, l'indie fricchettone sarà accompagnato da un'orchestra. Le chiedo se le piace il risultato e risponde: "La canzone versione studio è bella, ma con l’orchestra ti coccola proprio, è un abbraccio musicale". Anzi, rilancia. "Sono sicura che alla fine di quest’esperienza il mio approccio alla musica che scrivo sarà diverso". Dice di non volersi allontanare dal suo stile, ma aggiunge: "Per crescere è giusto anche cambiare e credo che questo spunto musicale che ho scoperto anche grazie a Dardust lo terrò dentro.
Zero ansie per ora, tanto la classifica non è sempre così reale. "È vero che Blanco e Mahmood vinsero, e Brividi è il pezzo più ascoltato del 2022, ma Tananai è arrivato ultimo", ed è riuscito lo stesso ad avere un discreto successo. Per il panico da palco dell'Ariston ci sarà tempo. "Sarà un'ansia gigantesca" ma "alla fine sono solo 3 minuti". Un bel modo di vederla.
È un periodo inverosimile per lei. "Le prime prove a Roma sono state emozionanti, perché ti rendi conto che sta succedendo davvero. In generale tutta la preparazione anche di styling. Sembra di vivere in un mondo parallelo. Ma il momento più toccante è stato sicuramente la primissima prova con l’orchestra".
Un po' di pressione però c'è. "Tutti dicono che la classifica non conta. Ma poi a fine serata c’è Amadeus dice: '28esimo… 27esimo… posto'". Ariete sente la responsabilità. "Ma non tanto a livello di classifica o di cantato, ma per come me la vivrò" mi dice in privato. E continua: "È veramente un passo importante, e spero di non deludere nessuno".
Sono di fronte a una ragazza che riesce a tenere insieme determinazione e sensibilità, fragilità e sicurezza. Anche in questo è molto simile ai suoi testi. Ed è il suo carattere a spingerla verso Sanremo. "Storicamente in Bomba io sono quella che si accolla più di fare le cose, ma per una cosa mia caratteriale", racconta. "Sono contenta che loro (Bomba, ndr) mi reputino quella con cui osare, ma non perché gli altri non possono, ma non vogliono".
Ariete si prepara per Sanremo concentrandosi su di sé. "Sto cercando di stare anche meno in giro e di stare tanto con me stessa". Racconta di come sono ora le serate a Roma. Identiche a prima. "È la mia comfort zone, lì posso scherzare coi miei amici anche riguardo a Sanremo, non c’è mai stato un giorno che gli ho detto che me la stavo facendo sotto".
Ci lasciamo così. Alle spalle una prima famiglia che coinvolge il più possibile, e una seconda con cui andrà al Festival. Intanto rimane "completamente focused su Sanremo", il resto per ora non conta. Fino a quel giorno non devono esserci cambiamenti, cosa che sembra le stia riuscendo bene. "Quando sono coi miei amici capita che ci fermiamo e diciamo: 'ma tu ci credi che tra due mesi sei a Sanremo?'. E io rispondo: 'No, boh, per niente'".
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L'articolo Ariete s'è accollata anche Sanremo di Martino Fiumi è apparso su Rockit.it il 2023-01-30 08:41:00
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