In questi giorni è stato lanciato "Tre cose", il nuovo singolo di Malika Ayane (ascoltalo qui). L'ha composto Alessandro Raina degli Amor Fou, alla prima esperienza come autore. Marco Villa gli ha fatto qualche domanda per capire come è andata.
Dall'incontro con Malika Ayane in occasione dell'intervista per Rockit all'uscita del singolo "Tre cose", composto da te. Cosa è successo in mezzo?
Siamo rimasti in contatto perchè all'incontro ci eravamo divertiti molto gettando le basi per future chiacchierate e simpatici cazzeggi. Poi un giorno lei mi chiama nel bel mezzo del traffico di Milano e mi chiede di scriverle qualche canzone. Al di là del fatto che non lo aveva mai fatto nessuno domandai se veramente volesse affidarsi a un pipparolo come me. Ci ho messo un po' a realizzare e a trovare un'idea, mi sembrava veramente una cosa piú grossa di me, conta che le avevo chiesto l'autografo! Poi le ho mandato due ballatone che trovavo perfette per lei, ignorate, e una canzoncina che non pensavo prendesse nemmeno in considerazione. Taaaaac. Quando l'ho sentita finita mi ha gasato. Malika non l'ha solo cantata ma anche prodotta e l'arrangiamento ha esaltato molto il mood belleandsebastiano che avevo in mente anch'io.
Da qualche tempo sei diventato autore per Universal e questo è il primo pezzo che scrivi per altri. Come è iniziata questa nuova "carriera"?
Klaus Bonoldi di Universal è stata la prima persona a cui sedici anni fa portai la cassetta di una band che avevo all'università, i Mieledilei (erano gli anni di "Hai paura del buio"). Diciamo che, non lesinando mai critiche, mi segue da tempo! Dopo aver sentito i provini di "Cento giorni da oggi" di Amor Fou ha deciso di farmi fare una session con altri autori - rivelatasi molto prolifica - e successivamente mi ha proposto un contratto in esclusiva. Ora sogno di scrivere la canzone che lo farà innamorare di una donna, anche se non sarà un pezzo hip hop.
Vien da dire che è un'altra scelta che va in scia a Francesco Bianconi... una maledizione o un modello da seguire?
Questa mi sembra una forzatura. Di musicisti autori più o meno della mia età ne ricordo molti, prima e dopo Bianconi. Ermal Meta della Fame di Camilla, il cantante delle Strisce, Tricarico, Roberto Angelini, Pacifico, Giuliano Sangiorgi, Diego Mancino, The Niro.... e sicuramente dimentico qualcuno.
Giusto per capire come funziona a livello concreto. Tu hai firmato un contratto con Universal: cosa significa? Tu proponi pezzi e loro valutano se e a chi affidarli, sono loro che ti contattano...
Ho massima libertà di proporre canzoni e testi. Ma di solito si organizzano session in studio fra vari autori e un fonico/musicista e in una giornata si chiude un provino che poi va a costituire il tuo repertorio, che verrà proposto agli interpreti dal tuo editore. Lavorare con gente dotatissima negli arrangiamenti e/o con grandi melodisti è molto stimolante, mi evita il tema stressantissimo della leadership che vivo nel gruppo, mi permette di aprirmi molto di più, di osare e ripassare il grande patrimonio pop italiano, anche quello più easy, che è molto meno easy di quanto si creda.
Non ti chiedo le cifre, ma si guadagna bene? O dipende tutto dal successo o meno del brano?
Gli anticipi dei primi anni di contratto ti aiutano a pagare l'affitto, ma col tempo, se lavori bene, la paga è adeguata e in ogni caso percepire uno stipendio in ambito musicale mi fa sentire veramente fortunato. Se un brano va bene non ti compri lo yacht ma diciamo che la qualità della tua vita può svoltare, soprattutto in rapporto alle energie investite. Ma i brani li devi piazzare, non ne bastano due, e quelli che scriverai non saranno tutti singoli di grandi pop star.
Immagino che il pezzo per Malika sia stato scritto più o meno nello stesso periodo di quelli per Amor Fou: ti sei dovuto "sdoppiare" o senti tutto parte dello stesso discorso artistico?
Amor Fou, al di là della svolta stilistica e del fatto che siamo migliorati in tutto, resta un progetto che sento esageratamente, che fino all'ultimo disco ho vissuto mediamente male, e per questo forse risulta sempre un filo troppo 'pensato'. Scrivendo per altri mi sono ritrovato da subito più scoperto, più viscerale, più sereno in certe scelte, meno categorico, meno 'menoso' e questo per me é terapia. Pensare che le tue parole possano arrivare a molte migliaia di persone è una responsabilità, un privilegio e molto più semplicemente un grandissimo momento di comunione, che mai come oggi serve alla mia vita per poter maturare.
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L'articolo Autori ed editori: Alessandro Raina intervista Malika Ayane di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2012-07-30 00:00:00
COMMENTI (8)
Tre cose non esalta granché le doti di Malika, sono d'accordo, ma forse anche lei stessa voleva cambiare un po'. Auguro a Raina di brillare come autore.
@faustiko
Infatti volevo solo conoscere il tuo parere sulla canzone.
dice il proverbio: a chi se gratta je prude
Tre cose è un pezzo "pop". Nella sua semplicità è un bel pezzo, non ha una linea melodica in grado di esaltare le doti di Malika Ayane ( ma già le conosciamo), il testo non è profondo come altri scritti da Raina comunque rimane un bel pezzo...Anche Alan Sorrenti ha scritto "Figli delle stelle" forse non è stato il suo pezzo migliore ma era un brano "pop"olare. La musica è anche questo!
@cesareparmiggiani ehm, a tutto mi riferivo tranne che alla canzone che ha scritto per la Ayane. ovvero il punto di vista di @dEbE
Non ho avuto ancor modo di ascoltare il brano, e lo farò sicuramente presto ma articoli così (e non mi interessa il soggetto ma l'oggetto) sono davvero interessanti.
@faustiko
Sinceramente, pensi che "tre cose" sia una bella canzone?
Aspettiamo già le prime critiche del tipo che diamo ancora spazio agli AMOR FOU senza neppure aver letto il contenuto. :-)