Autostima senza etichette

Da Gazelle agli Slowdive, da Enzo Carella a XXX Tentacion, le influenze nel primo album di Autostima sono le più disparate. Ci siamo fatti raccontare da lui come si tiene insieme tutto questo caos dentro una piccola cameretta home studio

Autostima ricorda gli Psicologi. Una fusione tra indie, bedroom pop, emo, tormentoni estivi e felpe oversize con cappuccio rigorosamente tirato su. Ma lui non vuole farsi etichettare. Niente generi musicali a cui associarsi che poi le definizioni finiscono per essere sempre troppo stringenti. "Se proprio devo scegliere, comunque, direi un qualcosa tipo post-indie/emo pop", ci dice con qualche difficoltà.

"Nella vita sono un ragazzo di 18 anni come tutti gli altri, che ha appena finito il liceo e che ora si ritrova spaesato nel mondo dei grandi", racconta. E affronta questo passaggio con la giusta dose di caos, passando da Gazelle agli Slowdive, da Enzo Carella a XXX Tentacion. Poi nella sua cameretta dà sfogo a tutti questi input e in quella che ora sembra più uno studio di registrazione con un letto ha registrato il suo primo album. Ci siamo fatti raccontare da lui come è nato FLUO.

Come ti sei avvicinato alla musica?

Fin da quando ero nella pancia la musica mi ha sempre fatto compagnia, grazie a mia mamma che me la faceva ascoltare 24/7. Poi, a 6 anni ho iniziato a suonare la batteria e un paio di anni più tardi anche il pianoforte e la chitarra. In quinta elementare scrivo la mia prima canzone rap e mi accorgo che mi piace molto farlo. Così decido di continuare migliorando di anno in anno finché a 15 anni mi costruisco un piccolo home studio nella mia cameretta, e inizio a registrare le mie canzoni imparando anche a produrre beats. Da lì in poi potete controllare voi sul mio profilo Spotify.

Nella tua cameretta lavori da solo?

Per fortuna e purtroppo faccio tutto da solo oggi. Per fortuna perché avendo imparato a produrre, mixare, suonare ora mi viene più semplice e naturale tradurre le mie emozioni in musica. Purtroppo perché ogni tanto non farebbe male confrontarsi con altre persone, ma sono sicuro che a breve sentirete alcune collaborazioni.

Autostima – foto stampa
Autostima – foto stampa

Come definiresti la tua musica?

Sinceramente non mi piace definirmi con un genere per vari motivi. Oltre ad essere riduttivo, credo che un vero artista debba essere in continua evoluzione e crescita, sperimentando sempre. Credo che al giorno d’oggi sia riduttivo parlare di generi. Piuttosto sarebbe meglio parlare di musica bella e musica brutta. Se proprio devo scegliere, comunque, direi un qualcosa tipo post-indie/emo pop.

Cosa ascolti di solito?

Ascolto musica varia con molta lunaticità. Spesso la mattina parto con Gazzelle e finisco alla sera con i Molchat Doma. Se devo pensare a dei nomi che hanno avuto un grande impatto sulla mia musica direi sicuramente Lil Peep, XXX Tentacion, Corbin, salvia plath, teen suicide, Bedroom, Ekkstacy, Slowdive, Deftones, Kurt Cobain, Dominic Fike, gli Psicologi, Ariete, Chiello, thasup, Calcutta, Prozac+, Enzo Carella, Piero Ciampi, Lucio Dalla, Luigi Tenco, Fabrizio De Andrè e molto probabilmente altri che mi sono dimenticato.

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Come è nato il nuovo disco?

Il 9 agosto è uscito il mio primo album FLUO. Ci tengo molto perché è come il coronamento del lavoro e sudore di anni di ricerca di suoni, stile, cercando sempre di evolversi in meglio. Sono 8 tracce, interamente nate nella mia cameretta, di cui ho curato sia la produzione che i testi. Tutto sommato credo che meglio di così non potessi fare, e quando metti anima e cuore in qualcosa le persone se ne accorgono.

Progetti futuri?

Ancora non so dove mi porterà il flusso ma spero sempre di poter fare musica bella per curare me e chi avrà voglia di seguirmi in questo viaggio.

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L'articolo Autostima senza etichette di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-10-09 16:15:00

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