Be a Bear, ovvero Filippo Zironi, ha esordito nel 2016 con “Push-e-bah” e, dopo un ep nel 2017, lo scorso 4 maggio ha pubblicato il nuovo album “Climb Your Time”, fuori per La Fame Dischi. Proprio da quest’ultimo è tratto “Say Goodbye”, singolo realizzato con Victor di cui vi presentiamo oggi il video in anteprima.
Be a Bear "Say Goodbye" (feat. Victor)
Il video, scritto e diretto da Valerio Cappelli, è stato patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno e girato tra Ascoli e Bologna. Gli interpreti sono lo stesso Cappelli e Giorgia Federici, con la partecipazione straordinaria del ballerino e coreografo Federico Ruiz. Abbiamo fatto due chiacchiere con Filippo per farci raccontare qualcosa di più sul singolo e sul suo nuovo album.
In “Climb Your Time” decidi di fare una cosa che nell'album e nell'ep precedenti non hai fatto, ossia lavorare di più sulla voce. Se in passato i tuoi lavori sono stati più strumentali, in questo caso invece il canto assume un ruolo più determinante. Come mai hai fatto questa scelta?
Ho sempre visto il progetto Be a Bear anche come una sfida con me stesso, un mettermi alla prova, spremermi a livello musicale. La voce mi mancava!
“Climb Your Time”, ossia letteralmente “scala il tuo tempo”, un po' come se il tempo fosse una montagna. Il tuo è un invito ad impiegare bene il proprio tempo, cercare il modo giusto per arrivare in cima, non senza incontrare difficoltà durante il percorso e saperle affrontare. Pensi di poter dire di essere arrivato in cima oppure hai ancora chilometri da scalare?
Ho molta strada ancora da fare, ma non mi interessa in realtà tanto arrivare in cima, ma l’essere in viaggio e godermi la strada fatta, vivere le piccole cose di ogni giorno, quelle che noti solo se procedi con lentezza, come avviene nello scalare.
Sulla copertina del disco ci sono due bambini che giocano, e tu stesso hai usato un paio di giocattoli di tua figlia come strumenti musicali in uno dei pezzi dell'album, "Martin Doesn't Agree". Quindi durante la scalata, la crescita, non dobbiamo perdere una certa magia interiore, quel modo di vedere e fare le cose che solo i bambini hanno?
Esatto. Per me è molto importate cercare di tenere sempre vivo il bambino che è in me. Poi da quando sono papà tutto questo ha ancora più senso, spesso ci dimentichiamo della purezza, della semplicità, della fantasia che si ha quando si è piccini.
“Say Goodbye” è il nuovo singolo estratto da questo tuo secondo album, in cui Victor De Jonge (ex cantante del tuo vecchio gruppo ska-punk Le Braghe Corte) presta voce e parole. Quanto ha influito quel progetto musicale in questa tua nuova avventura da solista?
Tanto. Anche se i generi musicali sono molto lontani tra loro l’approccio è simile, con la grande differenza che prima eravamo in 7, ora invece mi devo arrangiare facendo tutto da solo! Credo di aver preso dall’avventura de Le Braghe Corte soprattutto la professionalità mixata al divertimento. Non è scontata come cosa.
Tra ambient, synthpop e musica dance anni ottanta: se dovessi usare una parola per spiegare la tua musica, che parola useresti?
Tra quelle che hai scritto synthpop, ma preferisco electro-Bear-pop!
Affermi di aver realizzato tutto con un iPhone: come hai fatto esattamente, hai usato app particolari? Quali sono i trucchi del mestiere di Be a Bear?
Non credo di avere grandi trucchi da svelare, ho tanta fantasia, non mi reputo assolutamente un bravo musicista ma piuttosto uno che ha sempre tante idee. Comunque non è semplice usare solo un iPhone, perché lo schermo è davvero piccolo e sei limitato nell’uso di alcune funzioni. Uso prevalentemente GarageBand, dove entro con alcune applicazioni come IMaschine o roba della Moog. Per gli strumenti esterni invece, come la winebox, i vari giocattoli o il microfono, uso Irig, un’interfaccia da 9€!
La natura è sempre stata una componente importante della tua musica. A tal proposito, affermi che soprattutto due viaggi (uno in India e uno in Canada) hanno contribuito a creare questo legame tra te e la natura. Ci vuoi raccontare qualcosa di queste esperienze?
Ci sarebbe tanto da raccontare, sono stati due viaggi molto particolari, terre e culture molto diverse. In Canada ho avuto la fortuna di conoscere da vicino la cultura dei nativi americani, la loro spiritualità e la loro energia. L'orso è uno dei loro animali sacri per eccellenza e quindi l’ho scelto come immagine. Mentre in India sono stato nel Tamil Nadu, dove il misticismo incontra la povertà e la semplicità, che ti porta, una volta a casa, a farti molti meno problemi nella vita di tutti i giorni. Infine, la natura penso sia una possibile soluzione ai nostri problemi, una sorta di panacea...Provare per credere!
L'ultima traccia del disco, “Mr. Dust”, è anche un omaggio a Dardust, un artista molto interessante che, come te, si muove nel mondo dell'elettronica: ti piacerebbe collaborare con lui?
Sì, con Dario ci conosciamo e abbiamo stima reciproca. Lui è davvero bravo, un professionista, e il suo progetto solista Dardust è spettacolare. Collaborare con lui mi piacerebbe molto, sarebbe bello lavorare con lui su una mia canzone o un remix di un mio pezzo...Mi hai dato un bel consiglio, ora gli scrivo un messaggio!
I consigli dell'Orso: quali sono gli ascolti di Be a Bear e cosa ci consiglia di cercare? Magari qualcosa che hai scoperto durante i tuoi viaggi...
Mi piace molto Damon Albarn con tutti i suoi progetti, l’ultimo album di Bon Iver, Julian Casablancas, Cosmo ma pure Damien Rice, Nic Cester e James Vincent McMorrow. L’ultima scoperta durante i miei viaggi è stato sicuramente Dargen D’Amico con Isabella Turso al piano: dal vivo sono una bomba!
Durante qualche tuo concerto vedremo mai che faccia si nasconde sotto la maschera dell'orso?
Tengo sempre la maschera, ma finito il live la tolgo e sono facilmente riconoscibile per via della mia altezza!
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L'articolo Video première: Be a Bear - Say Goodbye (feat. Victor) di Francesca Marini è apparso su Rockit.it il 2018-06-20 10:51:00
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1 @Francesca1992