Suonare con Bello Figo è un sogno che si realizza: la "sua" band racconta "il vero punk di oggi"

Venerdi 24 maggio, per la prima volta, Bello Figo salirà sul palco assieme a una live band per un set storico. Sarà a MI AMI Festival e per i quattro che lo accompagneranno sarà un giorno speciale. Ci spiegano perché, e cosa dobbiamo aspettarci

La Bello Figo Band
La Bello Figo Band
30/04/2024 - 14:18 Scritto da Dario Falcini

Chi l'ha conosciuto per la pasta col tonno o per gli affitti non pagati, chi mentre voleva essere Renzi(e), Francesco Totti o Raoul Bova. Chi si è indignato, esaltato, chi ha fatto esegesi, chi ha semplicemente riso, forse c'è persino chi ha promosso interrogazioni parlamentari. Insomma, a un certo punto degli ultimi 10 anni Bello Figo è entrato nella vita di tutti noi o quasi. Lo ha fatto perché è la figura più turbocontemporanea della musica italiana, perché lascia interdetti ed eternamente sospesi tra il ci è o ci fa (ma in maniera più artistica e geniale di molti suoi colleghi), perché ci ha sbattuto in faccia, esasperandoli, alcuni dei temi cardine dell'attualità, dal razzismo al consumismo, dai diritti alla società dell'immagine. Il tutto creando un proprio linguaggio, divenuto un vero marchio di fabbrica. 

Quando MI AMI Festival ha annunciato che ci sarebbe stato anche lui per la diciottesima edizione della rassegna, dal 24 al 26 maggio all'Idroscalo, le reazioni sono state tante, come prevedibile. Quello che lo era meno, è che quasi tutte sono state di gaso assoluto, anche da parte di persone con "profili di ascolto" ben diversi. 

Bene, sarete ricompensati venerdì 24 maggio da un live davvero swag. Ma c'è di più, perché Bello Figo non sarà solo, bensì accompagnato per la prima volta da una band, come oggi è tradizione per i rapper che diventano delle stelle. Questa misteriosa band ora ha un nome e dei volti: con lui sul palco ci sarà la Bello Figo Band, formazione composta da alcuni musicisti noti e apprezzati nel territorio lombardo. Per loro è un sogno che si realizza. Ci siamo fatti raccontare com'è nata questa bellissima pazzia, come stanno preparando il live con Bello Figo e cosa bisogna aspettarsi per il 24/5. 

 

Durante un live a Pavia di qualche tempo fa
Durante un live a Pavia di qualche tempo fa

Quando nasce la Bello Figo band?

L'idea della Bello Figo Band nasce tra Walzer, Marco Manini ed un'altra amica, Ilaria, che poi non prenderà mai parte attivamente nel gruppo, in una camera d'albergo a Rotterdam, città dove tutti e tre ci trovavamo per un impegno artistico, nella primavera del 2017. Avevamo passato tutto quel viaggio a guardare video di Bello Figo ed a cantare le sue canzoni. Ridevamo come dei pazzi. Siccome ci piacevano moltissimo i suoi brani, ad un certo punto a qualcuno di noi tre è balzata in testa l'idea di provare a riproporli dal vivo, dapprima per un solo grande concerto evento. Tramite le nostre amicizie abbiamo coinvolto Lorenzo “Moronik”, Marco Cuccaro e Francesco "Dipi", che ha suonato con noi per tanto tempo prima di lasciare la band nel 2022.

Che estrazioni musicali avete?

Abbiamo estrazioni musicali molto differenti: Walzer e Moronik suonano assieme da 20 anni, arrivano da una cover band rock'n'roll che poi negli anni ha suonato un po' di tutto (cantautorato, folk, pop e via dicendo fino alla musica etnica) prima di prendere parte assieme anche ad altri progetti di cover (beat italiano, rock anglofono anni '60/'70 e una cover band di David Bowie). Singolarmente, Moronik ha fatto parte di altre band proponenti canzoni originali, tra cui Melanie’s Pig e Antonio e Le Pale Eoliche, e pure Walzer ha preso parte a molti progetti, originali e cover, e si sta ora lanciando nel cantautorato con un disco di inediti in preparazione, restando sempre molto attivo sulla scena live milanese e nazionale. Marco Manini è autodidatta, attivo da una quindicina di anni come musicista, autore, compositore, batterista, cantante in diversi gruppi: Iori’s Eyes, Les Enfants, Materazi Future Club, Nove.punk, Mille Punti sono i nomi più rilevanti. Lavora anche come DJ ed è direttore artistico della rassegna “Raster”, che da 8 anni da spazio ai progetti musicali emergenti milanesi. Marco Cuccaro, detto il "Faraone", è chiamato così per il suo studio di brani di influenza armena e medio orientale. Pianista dall'età di 9 anni, si dedica agli studi classici, con una passione per Chopin. Impara a suonare chitarra, basso e altri strumenti e si diverte a suonare con amici. Capita un po' per caso nella band, dove trova subito un posto per esprimere la sua creatività e capacità di improvvisazione.

Che reazioni avete avuto fin qua ai vostri live?

Come detto l'idea della Bello Figo Band era nata per una serata evento singola, tenutasi a Mare Culturale Urbano, a Milano, nel 2017. Poi, siccome siamo piaciuti molto quella sera, ci è stato chiesto di replicare e così, dapprima con date davvero sparute (una o due all'anno), abbiamo portato avanti la cosa. Le reazioni al nostro live sono state da subito entusiastiche, anche tra alcuni addetti ai lavori (Come Luca De Gennaro o Marco Maccarini) che ci hanno molto apprezzati. Spesso il pubblico ci ha proposto od augurato di poter accompagnare davvero Gu, ed oggi eccoci qui.

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Lui sapeva della vostra esistenza?

Lui sapeva di noi, certamente. Walzer è andato ad assistere alla presentazione del suo libro (Swag Negro) alla Feltrinelli di Milano nel 2018. Durante la parte dell'evento dedicata alle domande dal pubblico, Walzer ha preso la parola ed ha informato direttamente Bello Figo dell'esistenza del gruppo, domandandogli se mai avesse voluto suonare accompagnato da una band live. Lui rispose che la band rispetto alle basi "non trappava abbastanza", ma che per un concerto ci sarebbe potuta stare. Dopo sei anni finalmente quell'occasione è arrivata (Il momento della domanda è stato immortalato in un video su YouTube, che vi mettiamo qua sotto: andate al minuto 10:28).

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Come nasce l'idea del live a MI AMI? 

Il festival ha contattato Bello Figo per l'edizione di quest'anno ed ha buttato lì l'ipotesi di fare almeno parte del suo set "in acustico", accompagnato da veri strumenti. L'idea iniziale del MI AMI era di creare una band ad hoc, ma il manager di Gu, ricordandosi di noi dopo l'esibizione congiunta a Legnano, ha rilanciato con la proposta di affidare a noi la parte musicale di quel segmento, e così ci ha contattati. Eravamo esaltati ed increduli della proposta, dopotutto il nostro sogno segreto era quello di diventare, un giorno, la band di Bello Figo e sembrava incredibile constatare che quel giorno era finalmente arrivato.

Come vi state preparando?

Stiamo preparando una sezione del set di Bello Figo, una piccola selezione di brani da suonare assieme. Alcuni di questi sono acustici, altri sono elettrici, con una curiosa rilettura di un suo particolare brano architettata insieme al suo management. Ma non anticipiamo titoli. Per ora ci siamo trovati a provare solo noi ed abbiamo mandato i provini allo staff di Bello Figo, in attesa che lui passi da Milano e si possano organizzare delle prove assieme.

Quando lo avete conosciuto artisticamente, e cosa avete pensato la prima volta?

Come tutti, lo abbiamo conosciuto su YouTube e col passaparola. Alcuni di noi lo conoscono dal 2012, dai tempi di Mi Faccio Una Segha, altri l'hanno conosciuto negli anni successivi. Certamente il suo grande successo tra fine del 2016 e l'inizio 2017 ha riportato in auge la sua opera, la riscoperta della quale ha poi generato la nostra band.

Rispondete all'annosa questione: fa lol rap oppure no?

Noi prendiamo molto seriamente quello che fa Bello Figo. Lo consideriamo il vero punk di questa epoca. Certo, fa ridere, ma non è semplice far ridere. Ci vuole molta intelligenza ed i famosi "tempi comici", che Gu sembra padroneggiare molto bene in musica. Ci piace il suo linguaggio, le sue espressioni. Molte di loro sono entrate anche nel nostro linguaggio quotidiano, come Minghie o Kiarowski. Il suo modo di affrontare e dissacrare certi argomenti sensibili dà in realtà modo di riflettere su di essi. Fa sorridere come spesso non venga capito, come certe persone facciano fatica ad entrare nella sua modalità.

Dateci le sue tre hit assolute. Al numero uno?

Ingiusto sicuramente. Quel pezzo è un gioiello pop tempestato di quei tempi comici di cui parlavamo più su, ed a suo modo è una canzone molto tenera. Nei nostri live è senza dubbio il pezzo che genera più entusiasmo, ed anche quelli tra il pubblico che magari non l'hanno mai sentita prima finiscono sempre a cantare nel coro generale "Posso esser tuo puttano". Un brano imprescindibile.

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La seconda.

Salviamo I Marò è un altro capolavoro di cui siamo innamorati: Qui Bello Figo se la prende con l’India chiedendo che vengano rilasciati i militari italiani perché innocenti, esorta tutti gli amici neri a mollare tutto ed andare in guerra per liberarli. È un brano assurdo, la presa in giro è evidente ma la base e il cantato sono molto seri. Un vero colpo di genio.

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Infine?

Raul Bova (Swag) è uno di quei pezzi, insieme a Sono Tutte Bianke ed altri, che ci gasano parecchio come band perché sono puro groove, sono divertenti da suonare. In questo, ad esempio, facciamo un piccolo switch strumentale, con Walzer che passa al basso e Lorenzo che finisce a suonare il riff del brano alla chitarra elettrica, un po’ in stile Carlos Santana. Poi questa canzone è anche legata ad un pomeriggio piovoso di tanti anni fa di Walzer e Marco Manini a Rotterdam, reiteratamente cantata dai due mentre passeggiavano lungo un interminabile sottopasso. Insomma il pezzo, come si direbbe oggi, è una vibe.

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L'articolo Suonare con Bello Figo è un sogno che si realizza: la "sua" band racconta "il vero punk di oggi" di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-04-30 14:18:00

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