Tra Roma, Umbria, Abruzzo fino all'America latina. I Big Mountain County sono sparsi per il centro Italia, tranne Bruno Mirabella. Lui ora vive in Repubblica Domenicana e quando torna in Italia suona ancora coi suoi compagni di sempre. Intanto Alessandro Montemagno, Francesco Conte, Bob Colella, Lorenzo Masini, continuano a suonare con uno stile tra new age, noise ed elettronico. Il loro nuovo disco si chiama Deep Drivers, con uno stile asciutto e saturato, senza orpelli e con ritmiche ed elettroniche spigolose. Abbiamo approfittato di un momento in cui erano tutti insieme per fargli qualche domanda.
Come avete iniziato a suonare?
Ognuno ha la sua storia, ma diciamo che il grande filo conduttore è il rock’n’roll, il punk e l’attitudine do-it-yourself, alimentata comprando i dischi, cd, scaricando musica, andando ai concerti e organizzandone da noi. Se ascolti musica dalla mattina alla sera alla fine ti verrà voglia di mettere su una band e di urlare ciò che hai dentro.
Come si è formata la band?
Alessandro e Bruno si conoscono da bambini e hanno sempre suonato insieme in gruppi garage e rock’n’roll. Il più significativo era un gruppo di teenager cazzutissimi chiamato Boilers. Ale arriva a Roma e il suo coinquilino nella prima casa è…Francesco. Si conoscono, cominciano a suonare insieme e nella loro cameretta nascono i Big Mountain County, Bruno si aggiunge alla batteria e poco dopo arriva Bob, che aveva conosciuto Ale e Bruno ai tempi dei Boilers. Qualche anno, chilometri, dischi e concerti dopo arriva Lorenzo a impreziosire l’ensamble.
Come definireste il vostro stile?
Siamo allergici alle definizioni, facciamo rock’n’roll nel terzo millennio con componenti elettroniche, perché la musica che amiamo è andata nella direzione di crescere e ampliare il discorso. Ci piace sperimentare e siamo aperti a 360 gradi a moltissime sonorità. Poi le centrifughiamo nell’energia del punk e proviamo a tirare fuori qualcosa di buono. Chi ascolta il nuovo disco Deep Drives in uscita il 29 novembre 2024 per Sister 9 Records (UK) può trovarne svariate.
Quali sono i vostri ascolti?
Suoniamo insieme da tempo, gli ascolti sono cambiati ed evoluti nel tempo. Ascoltiamo ancora con piacere i Velvet Underground, il punk di Detroit, il krautrock, ma anche tutta la scena psych degli ultimi 15 anni e poi band fenomenali come i Viagra Boys, Warmduscher, Snapped Ankles e Sleaford Mods.
Com è nato il vostro nuovo album?
Il disco è il culmine di un processo creativo cominciato dopo la pandemia e i vari lockdown. La musica, soprattutto quella live, ha pagato un tributo pesante. Molte band si sono sciolte, molti club hanno chiuso. Anche per noi è stato difficilissimo, eravamo in tour in Spagna quando è scoppiata la pandemia, stavamo promuovendo Somewhere Else ed eravamo in procinto di andare in tour negli Stati Uniti al SXSW. Tutto cancellato, tutto resettato e senza prospettive. Ci siamo rialzati andando a scavare nel profondo di noi stessi come singoli e come band, ci siamo resi conto che, nonostante tutto, avevamo qualcosa di importante da dire e da fare. Siamo usciti con l’Ep Klaus, un successivo tour europeo e americano, e abbiamo tirato fuori questo disco. Nei suoi solchi c’è tutta la rabbia, l’energia, la perdita di persone importanti, ma anche la notte e la bellezza di tornare a suonare, a divertirsi, a ballare, a caricare il furgone e conoscere posti, palchi, persone.
Dal punto di vista meramente artistico con Deep Drives abbiamo cercato di liberare tutta la nostra esplosività. Le otto tracce del disco raccontano, senza filtri, esperienze e visioni condivise, assecondando gli istinti più profondi – i Deep Drives per l’appunto – e tracciando un universo sonoro dove la commistione tra i suoni sintetici e analogici è esplorata con altrettanta spontaneità. Con Deep Drives portiamo l'ascoltatore negli abissi insondabili della mente, dove contano sono gli istinti più profondi, che ci guidano attraverso momenti di puro godimento e libertà e ci tormentano quando buio e desolazione la fanno da padrone, tra ammalianti sirene notturne.
Quali sono stati i posti più belli dove avete suonato?
Sono tutti molto legati a momenti compositivi vissuti insieme, ai tour in giro per l’Europa e gli Stati Uniti, a festival come il Binic Folk and Blues Festival, lo Sziget, o il Fusion in Germania, il South by Southwest di Austin e il New Colossus di New York. Ce ne sono tantissimi, ma ci piace pensare che i più belli stiano per arrivare.
Progetti futuri?
A parte andare sulla Luna, a novembre uscirà Deep Drives e a dicembre parte il tour, prima in Italia, a Firenze, Bologna e Milano e poi a gennaio saremo in giro per l’Europa, toccando Germania, Francia, Belgio, Svizzera e Inghilterra. Al ritorno saremo a Roma e poi la primavera e l’estate proseguiranno con altri concerti sia in Italia che all’estero. Nel frattempo, stiamo già gettando le basi per il nostro prossimo disco.
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L'articolo Big Centritalia County di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-12-14 16:48:00
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