Francesco Rolla Buizza – in arte Braff – è un rapper genovese trapiantato a Milano, dove ha studiato e lavorato. "Ahimè devo lavorare per pagarmi la musica, per cui durante il giorno lavoro per un’agenzia turistica e la sera mi dedico alla musica", dice. Ora vive, lavora e – soprattutto – canta a Genova, dove è tornato un paio d'anni fa. Appena rientrato si è rimesso all'opera, ripescando vecchi pezzi e chiudendosi in studio a registrare. Il suo nuovo disco si chiama OPPOSTI E CONTRASTI, un condensato di rap classico che incontra sfumature urban e funk e racconta la vita di chi è tornato a casa dopo un lungo viaggio. Lo abbiamo incontrato ancora con la valigia in mano per farcelo raccontare.
Come ti sei avvinato alla musica?
Ho iniziato a suonare la chitarra classica da piccolo, poi quando era il momento di scegliere tra il conservatorio o il calcio, ho preferito la seconda e quindi con la chitarra è rimasta lì. Al liceo con un gruppo di amici abbiamo iniziato un po’ per gioco a rappare, come parodia di noi stessi, e ridendo e scherzando abbiamo fatto un po’ di dischi che non sono mai usciti, se non per gli amici intimi. Poi io ho iniziato a usare la scrittura più come forma terapeutica ed espressiva, mi sono preso un po’ più sul serio insomma e ho iniziato questo percorso solista.
Chi ti aiuta a produrre i tuoi pezzi?
Il disco che è appena uscito è stato prodotto interamente da desso e dematteis, due produttori e amici di Genova. Sono gli artifici principali di questo primo progetto.
Come definiresti il tuo rap?
È rap con sonorità legate ad un suono più classico, con una forte attenzione alla scrittura, credo che venga etichettata come conscious rap o cantautorap.
Quali sono state le tue prime influenze e cosa ascolti ora?
Ascolto molto rap italiano, mi piacciono molte cose a seconda del mood in cui sono. Sicuramente credo si senta l’influenza di tutto il filone Unlimited Struggle/Blue Nox, per anni ho visto in Ghemon un bel riferimento artistico e non solo, anche se l’artista che più mi ha formato da giovane è stato il primo Raige, dei Onemic. Attualmente tra il nuovo filone, mi ritrovo molto in alcune cose che scrive Ernia.
Com'è nato il nuovo disco?
Una volta tornato a Genova due anni fa, ho sentito la necessità e la voglia di riprendere alcune cose che avevo scritto negli anni. Siamo partiti di nuovo un po’ per gioco a tornare in studio e registrare. I pezzi suonavano bene, i ragazzi si sono gasati e i type beat sono diventate produzioni vere, e i pensieri scritti, strofe e ritornelli hanno preso la forma di un vero concept album. Sono 9 tracce, seppur con sfumature sonore e concettuali diverse, si sente secondo me l’unitarietà. Il disco si chiama OPPOSTI E CONTRASTI, il titolo è venuto a progetto finito ed esplora un po’ la nostra identità in cambiamento, i diversi conflitti interni che ci attraversano e come uno fa progetti “ma poi la vita fa quello che vuole” per citare Marra.
Come vanno i live?
Ne ho ancora fatti pochi, è un mondo di cui ho molto rispetto e credo di non essere ancora pronto e strutturato per live, serve molto allenamento. Comunque la prima volta era un contest, a Salerno, sono partito con il treno notturno da Genova per fare un brano ahahaha, una follia, ma è stato bello!
Progetti futuri?
Sicuramente usciranno nei prossimi mesi un po’ di collaborazioni con artisti e beatmaker con cui sono entrato in contatto nell’ultimo periodo, poi ho conservato un po’ di testi scritti che avevano un concept e tematiche diverse rispetto a questo disco, quindi sono ancora da sviluppare, ma mi piacerebbe farli uscire perché ci sono alcune idee interessanti. Poi la vita fa quello che vuole, quindi chissà...
---
L'articolo Braff torna a casa di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-03-26 14:38:00
COMMENTI