Una canzone bella da far girare la testa, apparsa all'improvviso su uno dei più celebri blog d'oltreoceano, un totale anonimato difeso coi denti per lasciare che la musica parli da sé ed elefanti psichedelici che veloci marciano dall'Italia per arrivare fino in California. Nur Al Habash ha fatto due chiacchiere via chat con Dumbo Gets Mad per cercare di sfoltire il mistero, e scoprire cosa nasconde questo nuovo e talentuosissimo musicista italiano.
(il video di "Plumy Tale")
Quando qualche mese fa è apparsa Plumy Tale su alcuni blog americani, mi sono totalmente innamorata del pezzo. Poi, leggendo che la band era italiana, ho provato a cercare qualche notizia su di te, senza successo. Il fatto di rimanere in un anonimato quasi completo è stata una mossa in qualche modo voluta, o semplicemente non ti interessa esporti particolarmente?
Be', diciamo che Dumbo Gets Mad rappresenta solo la musica che faccio ed è questo l'importante. In realtà non c'era niente di pianificato o segreto... è semplicemente nato così.
Da dove arriva il nome Dumbo Gets Mad?
Ti incollo il link della scena madre della mia infanzia, "Pink Elefants on Parade".
E' un po' raro che un artista italiano debutti direttamente su uno dei più seguiti blog d'oltreoceano (The Needle Drop, Ndr). Ti faccio una domanda piuttosto banale: come hai fatto?
Adoro le persone che sanno parlare bene di musica e quindi le seguo costantemente.. li ho contattati, evidentemente mi hanno preso in simpatia e puff!!
Wow, sembra facile... però negli ultimi anni sono pochi gli artisti italiani che hanno ricevuto attenzione dall'estero; penso a Banjo Or Freakout, His Clancyness & A Classic Education, Casa del Mirto (e pochi altri). Credi sia una cosa direttamente collegata alla qualità della musica, all'attitudine dei musicisti o semplicemente alla volontà delle band di cercare attenzione anche e soprattutto fuori dal paese?
Secondo me un po' è l'attitudine e un po' è il fatto di sperimentare sul tipo di musica che ti piace cercando di andare un po' fuori dagli schemi...se fossi un addetto ai lavori è questo che ricercherei in un progetto musicale, no?
C'è qualcosa che ti piace del panorama italiano attuale?
Alcune cose nelle quali mi sono imbattuto recentemente sono molto sperimentali, ed è un bene, però dovrebbero essere bilanciate da un panorama pop altrettanto valido. Purtroppo non è così, a mio giudizio. Cerco di risponderti sinceramente dicendo che non nutro alcun tipo di interesse verso ciò che in Italia è mainstream. Non è sempre stato così.
E tu, come hai iniziato a suonare? Dal tuo debutto traspare una maturità talmente precisa e ben formata che mi fa pensare che probabilmente non è esatto parlare di "debutto". Hai avuto altri progetti prima di Dumbo?
Suono da qualche anno in un po' di band però ho notato che quando qualcosa passa completamente dall'inizio alla fine attraverso di te hai più responsabilità e più giudizio, se vuoi ingenuo ma puro...
Dumbo sei solo tu, o ci sono altri musicisti che hanno collaborato con te?
A parte una stupenda vocina fuoricampo, sono io...
Chi è questa vocina?
E' la mia guida e soprattutto l'occhio critico del quale più mi fido. Lei è alla sua prima esperienza in ambito musicale, però ha una sensibilità molto particolare ed è per questo che tutto quello che componevo passava da un suo giudizio.
Per quanto riguarda la registrazione e la produzione, hai fatto tutto da te? Ho letto che hai utilizzato strumenti un po' datati, vecchi synth e cose così. Da dove hai iniziato la tua ricerca psichedelica?
Sì. Ho registrato e prodotto tutto da solo. La scelta degli strumenti e di quel particolare sound è dovuta semplicemente ad una questione di gusto personale. Quanto alla psichedelia, la ricerca è iniziata sicuramente dall'interno.
Sei uno dei pochi che finora ha adottato una "tempistica vecchio stile" per la promozione della tua musica. Mi spiego meglio: una promozione "vecchio stile" consiste secondo me nel far circolare un singolo, e qualche tempo dopo pubblicare un disco, senza metterci in mezzo anni di ep, split e 7'' che poi non rimarranno nella memoria di nessuno, e che sono tipici della promozione musicale dei nostri tempi...
Sì, considera che ai tempi dell'uscita del primo singolo c'erano molte idee ma i pezzi non esistevano ancora. Per cui, pian piano, da cosa nasce cosa e ho capito che c'era abbastanza materiale per un disco intero... In effetti un ep è un po' una via di mezzo, ma sono scelte direi...
Ci dici qualcosa dell'etichetta per cui esce il tuo disco, la Bad Panda? Un altro esempio di "cose italiane" poco conosciute in patria ma molto attive a livello internazionale...
Be' sta facendo benissimo a mio parere. Il suo punto di forza è sicuramente l'ottima apertura mentale e poi questa voglia di scoprire sempre cose nuove sia a livello musicale sia che a livello mediatico. Qualche mese fa mi hanno contattato proponendomi di realizzare un LP. Ci siamo trovati bene da subito ed è nato tutto così.
Elefanti alla porta. Il tuo disco pare dirgli: entrate pure! e sconvolgete tutto! Un miscuglio molto interessante di pop, funk, soul ed elettronica. Mi viene in mente Ariel Pink, ma anche Beck, Tame Impala, Toro Y Moi e gli Stereolab. Avevi in testa un progetto ben preciso quando hai iniziato ad scrivere?
Assolutamente no. Non c'era nessun tipo di indirizzo se non una massiccia ricerca psichedelica. Molte influenze ma nessuna cosa prestabilita.
Se dovessi, in breve, descrivere "Elephants at the door", cosa diresti?
E' un disco che per me rappresenta un diretto contatto con qualcosa di profondo. Chi fa musica sa che ci sono momenti nella scrittura nei quali si è portati a dire: "ok, questo spacca"... ed è una sorta di punto di non ritorno perché la musica che hai creato ti piace talmente tanto che non potresti viverla in maniera migliore. Ecco, i pezzi in questo album sono così.
Quali sono gli artisti che hanno segnato di più il tuo gusto musicale, e perché? Ascoltando e cercando di rintracciare una trama sotto i pezzi, sembrano esserci tonnellate di cose 60's-70's...
Mah, c'è stato un periodo in cui mi sono completamente immerso nel '60s sound e ritengo tuttora che sia in assoluto uno dei periodi più felici a livello di composizione e di attitudine... ultimamente ascolto molta musica e quando scopro qualcosa di nuovo che mi piace divento come un bambino con le tasche piene di caramelle... mi esalto un sacco, ecco. Ad esempio ultimamente mi è successo con molte cose della Brainfeeder, James Pants, Country Joe & The Fish....
Porterai la tua musica a fare un bel giro su qualche palco?
Sì, direi che fra qualche settimana ci sarà un primo concerto e onestamente non vedo l'ora.
Da quel che ho capito ti sei trasferito da poco negli States. Che differenze ci sono nel vivere la musica in California ed in Italia?
In California la musica è vista in modo molto diverso. Sei un musicista? Qua sei cool. C'è un po' di tutto: dall'mc che si produce nella sua camera, al rocker che sta vivendo ancora la fine degli anni '80. La scena "indie" invece è molto locale e non fa nulla per espandersi. La Stone Throw domina, Flying Lotus ancora di più.
Qual è la cosa che ti piace di più fare, a parte suonare?
Ho giocato a basket da quando ero bambino e quando ho smesso ho iniziato a cucinare.
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L'articolo Dumbo Gets Mad - In California sei cool, 06-02-2011 di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2011-02-06 00:00:00
COMMENTI (4)
direi...super!
Interessante u.u
idem con patate. però non è male.
Ci sento molto i MGMT del primo disco...