Il cantautorato filosofico di Giacali

In attesa del secondo singolo e del disco di debutto, tutto sulla musica del crotonese Giacinto Caligiuri. Dai primi ascolti all'amore per De André, fino a Socrate e al suo metodo, che ritroviamo nelle sue canzoni

Giacali - foto di Chiara Belletti
Giacali - foto di Chiara Belletti

Giacinto Caligiuri in arte Giacali, che altro non è che il suo acronimo. Nasce a Crotone nel '96, ma cresce a Strongoli; laureato Storia e Filosofia con una magistrale in Filosofia. Oltre la musica – un cantautorato "filosofico", appunto – lavora a Milano come insegnante di sostegno presso una primaria, in attesa di una cattedra come docente in Filosofia. Lo incontriamo per fare due chiacchiere sul suo progetto musicale, in attesa di un secondo singolo e del futuro disco d'esordio.

Quando hai cominciato a fare musica?

Sono rimasto colpito dal film School Of Rock e ho deciso di iscrivermi a chitarra; ho frequentato due anni un corso di chitarra classica ed acustica presso un maestro privato all'età di quattordici anni. In terza media ho iniziato a scrivere la prima canzone, che forse potrà essere inserita nel mio primo album.

Giacali - foto di Chiara Belletti
Giacali - foto di Chiara Belletti

Come definiresti la tua musica?

Definirei la mia musica dal punto filosofico: per me è di tipo induttivo, piacevolmente ascoltabile. Un'operazione simile a quella di Socrate, che è stato (a detta di Aristotele) colui il quale ha scoperto il metodo. Attuare tale metodo – dal particolare all'universale – da un punto di vista della scrittura in musica, dà quella sensazione di scoperta di idee e amplia le prospettive del pensiero.

Quali sono i tuoi ascolti e a chi ti ispiri?

Ho iniziato per riflesso tramite mio padre ad ascoltare Alan Parsons, Toto, Elton John ecc. all'età di 10 o 13 anni. Successivamente mi sono appassionato in maniera morbosa di De André grazie a mio fratello. Se dovessi aderire ad una corrente di pensiero senz'altro aderirei al "De Andresimo": ascolto principalmente De André, ma ultimamente anche Brunori, Andrea Laszlo, De Rubertis, Lorenzo Kruger, ma anche musica anglofona degli anni '80.

Significato complessivo del tuo primo singolo, La terra è Triangolare?

Si tratta di un'allusione al bigottismo folle di coloro i quali credono che la terra sia piatta, e non solo: è una denuncia sociale per la facile reperibilità delle notizie lampo, per cui tutti si vestono da tuttologi e prendono tutto per vero e per scontato senza approfondire nessun argomento.

Giacali - foto di Chiara Belletti
Giacali - foto di Chiara Belletti

Tuo primissimo live?

Il mio primo live lo ricordo benissimo: organizzai un memorial su Fabrizio de André presso il museo civico di Strongoli. Durante gli anni universitari ho suonato cover in più di 100 date tra pub, eventi privati e piazze, da solista principalmente o accompagnato da alcuni amici, ma in poche occasioni.

Progetti futuri?

Credo in futuro di pubblicare il mio secondo singolo e poi l'album, sperando che qualche addetto ai lavori si interessi alla mia musica; che mi supporti e direi anche sopporti, non perché non riesco ad aspettare, ma perché in fondo le spese sono già tante. Finanziarsi da soli non credo sia fattibile in toto.

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L'articolo Il cantautorato filosofico di Giacali di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-05-18 12:15:00

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