Il nuovo disco de Il Cielo di Bagdad, "No Bad Days", segna un nuovo passo importante verso la ricerca di un suono sempre più internazionale da parte della band casertana, grazie a una maggiore apertura all'elettronica. Oggi vi presentiamo il video di "You" suonata dal vivo per Inner Circle, il format organizzato da due realtà di Catania, Weak e Meedori, che prima dei live della loro rassegna, portano le band a spasso per la città, scegliendo delle location con un forte legame storico/sociale e proponendovi all'interno delle esibizioni unplugged degli artisti. Un modo per indirizzare lo sguardo dello spettatore verso una prospettiva differente. Il video è a cura di Samir Kharrat.
Nella descrizione si parla del disco come un insieme di ispirazioni provenienti da diverse città, come è stato il processo di raccolta e trasposizione di questi stimoli?
Quest'album è cresciuto in un paio di zainetti, e ci siamo fatti guidare dall’istinto. Da Napoli abbiamo tracciato le linee che portavano a Marrakech, lì ci siamo fatti ispirare dai profumi,e delle albe infinite; New York ci ha molto aiutati ad essere veloci ma pratici, ad utilizzare la tecnologia, non per fare in fretta, ma per interpretare presto le nostre emozioni. A Berlino, abbiamo messo insieme i pezzi senza mai snaturarne i sentimenti, infine siamo tornati per i mix a Napoli, tutto era paradossalmente meglio di come ce lo aspettavamo, e i viaggi di sicuro hanno fatto la differenza.
Il nuovo disco arriva dopo un cambio di formazione, rappresenta un nuovo inizio o il naturale proseguimento del gruppo di partenza?
È di sicuro un nuovo inizio, ma in sostanza è sempre stato così, ripartire dalle esperienze fatte, sei solo di più consapevole e più forte.
ph: Giuseppe Palmisano / Iosonopipo
Sono passati 10 anni dal vostro esordio. Cos'è cambiato come musicisti e come ricezione da parte del pubblico?
Sì, dieci anni fa caricavamo il nostro primo ep su Myspace – ormai scomparso - in dieci anni è cambiato tutto: amici, musicisti, amori ritrovati e amori persi, le spunte blu, Instagram. Tante cose sono cambiate, in dieci anni succede di tutto, rimane inalterata la voglia di mettersi in gioco attraverso la musica, e l'aspetto fondamentale di questo gioco è il feeling, sia per fare cose belle che per litigare. Per continuare a fare dischi è necessaria un'alchimia speciale e in questi dieci anni di sicuro abbiamo sempre incontrato le persone giuste.
I vostri tempi di gestazione per gli album sono piuttosto ampi, come si articola il processo di elaborazione delle canzoni?
Mah, non lo sappiamo se sono ampi o no, ogni canzone ha bisogno del proprio tempo. Forse concepire questo disco è stato il processo più lungo, ma la produzione vera e propria, è durata davvero poco.
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L'articolo Video première: Il Cielo di Bagdad - You di Eva Cabras è apparso su Rockit.it il 2016-04-13 10:24:00
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