Adriano Messina, 25 anni, in arte 7M. Nato e cresciuto a Roma (la città dove vive), dopo una laurea in economia decide di cambiare tutto: "Fino a due anni fa conducevo una vita super normale, ordinaria, uguale a tante altre, e ho sempre sofferto per questo", ci racconta all'inizio di quest'intervista. "Così un bel giorno, di ritorno da un viaggio mentalmente rigenerante in Africa fatto completamente da solo, ho cominciato a scrivere quello che provavo. La forte crisi interiore da cui sono stato avvolto mi ha portato a lasciare quella strada 'tracciata' e riprendere con forza ciò che ho sempre amato fin da bambino: la musica".
Suona pianoforte e chitarra dai 12 anni, la batteria da pochissimo (ma l'adora, dice), è anche produttore. "Tutti i miei brani sono scritti e prodotti da me. Attualmente ho in affitto uno studio a Roma sud dove dedicarmi alla musica, che a oggi è la mia assoluta priorità. Tuttavia, per forza di cose, ho secondi, terzi, e quarti lavori", dice. Alcuni di questi inerenti alla musica (produce, mixa e masterizza per altri artisti), altri meno: "Ultimamente ho lavorato anche come addetto alla sicurezza".
Dopo la pubblicazione dei suoi primi brani, è stato investito da un tipo di amore mai ricevuto prima: "Tantissimi ragazzi o ragazze mi hanno scritto che in qualche modo, nelle canzoni, avevo descritto anche i loro pensieri, le loro sensazioni. È stato bellissimo. Vivrò di musica, costi quel che costi, con l'obiettivo di ispirare positivamente le persone a diventare le versioni migliori di loro stessi, e, per quanto possibile, a vivere una vita piú serena".
Lo incontriamo per conoscere meglio il suo progetto, 7M: "Musica intima e personale, probabilmente non adatta ad un pubblico mainstream", commenta. "Canzoni fuori dal cassetto chill-rap, pop rap, lo-fi", aggiunge.
Quando nasce il tuo amore per la musica?
Sono sempre stato affascinato da quest'arte, in tutte le sue forme e generi. Mi ricordo che fin da piccolissimo ascoltavo e riascoltavo le stesse canzoni con molta attenzione – di genere diversissimo tra loro – per cercare di riconoscere tutti gli strumenti presenti. A 12 anni, mio zio (musicista, bassista per la precisione), mi ha regalato la mia prima tastiera e quello stesso anno ho iniziato il corso di pianoforte della scuola. A quei tempi avevo già la mia mini super chitarra con la quale suonavo e cantavo Michele Zarrillo e altri cantautori italiani insieme a mia mamma e mia nonna, e mi esercitavo per la mia piccola band punk-rock dei tempi (suonavamo Green Day, Red Hot Chili Peppers e AC/DC). Verso i 15-16 tramite il mio migliore amico italo-colombiano ho iniziato ad ascoltare anche musica latina (da Daddy Yankee a Romeo Santos) e in parallelo cominciavo a scoprire il rap italiano e non (imparavo a memoria Gemitaiz, Eminem). Oltre ovviamente a fare i classici freestyle con i compagni di scuola.
Quando hai scritto la prima canzone?
Da quando ho cominciato l'università mi sono un po' spento musicalmente parlando, se non ogni tanto imparare e suonare qualche brano di Einaudi al piano per me. La prima volta che ho cominciato a scrivere con l’intento di comunicare qualcosa al mondo esterno é stato circa due anni fa, nel periodo più buio della mia vita. Così é nato il mio primo brano, Vita 1, che ha quasi raggiunto i 150k su spotify. Me lo tengo stretto come il mio punto di partenza e il mio primo piccolo successo. Ne ho pubblicati subito altri due che avevo pronti chiuso il mio primo EP. L’ho chiamato Vita EP, perché in quel momento quei pensieri erano la mia vita.
Perché 7M?
Bella domanda. Il motivo é molto importante e soprattutto personale, e al momento vorrei restasse tale. L' unica cosa che mi sento di dire é che 7M é il risultato di una 'somma' di ''M'', che simbolicamente rappresentano chi sono.
Quali sono i tuoi ascolti?
Ci sono pochi generi musicali che non ascolto, cerco sempre di farmi influenzare da tutto e trovare del bello in tutto. Ultimamente ascolto, scrivo e produco Chill Rap - Pop Rap - Lo-Fi - House - Trap - R&B. Tra gli artisti che ascolto e soprattutto ammiro di piú ci sono J Cole, Kendrick Lamar, Russ, Ludovico Einaudi, Loyle Carner, Dave, Stromae, Ermal Meta, Lucio Dalla, Michele Zarrillo, Alex Baroni, Nayt.
Il Cielo Nelle Tasche è il tuo utlimo EP. Cosa significa questo titolo?
È un concetto, una frase che secondo me rappresenta perfettamente quella condizione di ''potenzialità inespressa'' che fin troppi ragazzi al giorno d'oggi vivono. Qual è il motivo che non ci fa fare quel passo coraggioso verso la nostra vera natura? Penso che questa forte insicurezza di fondo, questo terrore del giudizio altrui e la paura dell'ignoto siano in gran parte provocati dalla frenesia della società attuale, attenta solo e sempre di più ai risultati piuttosto che all'esperienza che si vive.
E qual è la soluzione?
Trovare il coraggio di allontanarsi da tutto, evitare condizionamenti esterni, fermarsi, respirare ed ascoltare semplicemente se stessi. Il Cielo rappresenta ciò che di più ampio esiste ai nostri occhi, e corrisponde alla grandezza di quello che, se noi volessimo, potremmo immaginare e poi creare. Le Tasche, rappresentano quei contenitori bui della nostra mente in cui decidiamo (consapevolmente o meno) di confinare le nostre aspirazioni, i nostri sogni o semplicemente ciò che ci rende felici. L'EP contiene 6 tracce ed é come se sfumasse traccia dopo traccia da un mood piú introspettivo e profondo a uno più romantico e dolce. Tutte le tracce sono scritte, prodotte, mixate e masterizzate da me.
Il tuo primo live è recentissimo. Il 6 luglio al Jey Jazz Club di Roma (zona Ostiense). Com'è andata?
È stata un'esperienza magica, in un clima e un'atmosfera intima (anche perché il locale era una sorta di jazz club di quelli con luci soffuse e vinili alle pareti). Ho portato 11 brani, suonando prima l'ultimo EP uscito, poi altri brani meno recenti. Sono stato accompagnato da un basso, una chitarra e un pianoforte acustico. Sono venute circa una 40ina di persone e a fine serata sono riuscito a scambiare belle parole con quasi ognuno di loro. Ovvio, la maggior parte erano parenti o amici, ma per mia grande sorpresa sono venuti anche un gruppetto di ragazzi che semplicemente ascoltano la mia musica. Pazzesco. La serata é andata molto bene: all'inizio ero abbastanza teso, ma già dal primo brano e dalle prime due battute per rompere il ghiaccio mi sono sciolto. E da li é andato tutto in discesa. Ho avvertito una forte connessione con tutti le persone presenti.
E ora che succede? Progetti futuri?
Prossima data il 23 Luglio su una terrazza a Garbatella, sono più carico che mai! Voglio suonare dal vivo il più possibile e avere la persistenza tale da continuare a fare musica con passione e con l'intento di comunicare sempre qualcosa di utile. Uscirà sicuramente un nuovo singolo a luglio.
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L'articolo Il Cielo Nelle Tasche di 7M di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-07-18 16:40:00
COMMENTI (1)
Ho conosciuto questo ragazzo al Bambin Gesù per la donazione delle piastrine. E' in gamba. Una bella persona. Gli auguro un gran successo con la sua musica! @rockitadmin