I Fiori di Cadillac è un duo di musicisti salernitani composto da Luigi Salvio e Valerio Vicinanza. Nascono nel 2010, il nome d’arte è ispirato a
Cadillac Sur Garonne, un paesino francese dove, durante il regime filo-nazista di Vichy sono state sepolte più di quattromila persone ritenute “diverse”, pazzi per alcuni, "fiori rari" per la band. E in Francia i due – che in questi anni hanno prodotto parecchia musica e che tra le altre cose gestice un music club molto attivo sul territorio salernitano come Dissonanze (DSSZ CLUB) – sono tornati da poco. Ci sono andati in furgone per ritirare lo storico banco mixer soprannominato “une vieille dame” (un’anziana signora).
A dargli il nickname, e a possederlo prima di loro, Rico the Wizard, nome d’arte di Éric Chédeville, produttore musicale che ha accompagnato a più riprese Guy-Manuel de Homem-Christo nei suoi processi creativi fino a fondare con la metà dei Daft Punk l'etichetta Crydamoure (1997 - 2003) e il gruppo Le Knight Club. Su quel banco mixer Neve Vr. appena acquistato dai Fiori di Cadillac, sono stati lavorati negli ultimi 10 anni diversi pezzi dei Daft Punk.
I Fiori di Cadillac hanno deciso di acquistare questa consolle perché stanno allestendo uno studio di registrazione collegato alla loro etichetta indipendente attiva dal 2018, Dissonanze Records. Erano alla ricerca di un banco che facesse al caso loro e la ricerca è terminata quando si sono imbattuti in un annuncio pubblicato proprio da Rico the Wizard, che stava vendendo il suo mixer 24 canali assemblato in Inghilterra nel 1988. Subito dopo l’acquisto i due hanno deciso di intraprendere un viaggio in furgone da Salerno a Parigi per ritirare la consolle a mano.
All’arrivo a Parigi i Fiori di Cadillac hanno scoperto che quel banco era arrivato a Parigi nel 2008 dal The Village Studios di Los Angeles, storico spazio dove hanno registrato artisti come Ben Harper, Lady Gaga, John Mayer, i Rolling Stones, i Fleetwood Mac e tantissimi altri. Rico ha svelato ai due artisti salernitani che proprio quel banco è servito a Paul McCartney per mixare alcuni suoi lavori. Ora proseguirà la sua attività in Italia nello studio di Dissonanze Records.
Quando e come siete venuti a conoscenza della possibilità di acquistare questo pezzo e perché avete pensato che doveva essere vostro?
Per rispondere a questa domanda occorre fare una breve premessa. Viviamo a Salerno, una città dove la musica, l’arte e la cultura giovanile raramente trovano lo spazio che necessitano. È un posto che non ti permette di esprimere pienamente te stesso, con le tue diversità, di seguire i tuoi sogni. Il nostro approccio alla musica è sempre stato quello di scrivere canzoni oneste, al di là delle strategie di mercato, di intendere l’arte e la musica in maniera seria. Nel 2013 abbiamo dato vita a un club e a una sala concerti che negli anni sono diventati un punto di riferimento per tanti ragazzi della nostra zona. Ora, all’interno dello stesso capannone industriale, stiamo costruendo uno studio di registrazione completamente analogico, sempre qui, in questa città, dove siamo nati e cresciuti. Dopo una lunga ricerca per trovare il banco mixer che avesse potuto dare il giusto carattere alle produzioni future, ci siamo imbattuti nell’annuncio di Rico the Wizard, che aveva messo in vendita la storica consolle, un Neve Vr 24 canali, su cui lui e i Daft Punk avevano lavorato insieme. Abbiamo pensato che portarla qui, oltre al valore tecnico inestimabile, avrebbe potuto rappresentare un messaggio, quello che si può ancora pensare di fare musica di qualità, almeno nelle intenzioni, nelle ambizioni, anche partendo dal basso, anche se il mondo va da tutt’altra parte. Il valore della musica non è certo relegato soltanto alla qualità della strumentazione utilizzata, ma c’è bisogno di ricerca, di impegno, di abnegazione.
Che valore ha portare un "pezzo di storia" simile in provincia?
Ora la console si trova a Salerno, precisamente a Baronissi, dove sono situati il nostro club e il nostro studio. Come dicevamo, portare un “pezzo di storia” simile in provincia, per noi ha un valore che va oltre la qualità tecnica della musica che può venirne fuori. Per noi rappresenta l’idea, la speranza, l’ambizione, che anche qui, dove tutto è fermo, immobile, spento, si possa accendere una fiamma, si possa costruire bellezza, si possa sognare, si possa resistere.
Com'è stato il viaggio di ritorno, cosa vi siete detti?
Durante il viaggio di ritorno, ci siamo detti che, partire da Salerno, col nostro Magic Bus, un furgone sgangherato ma fiero, on the road, arrivare a Parigi, prendere di persona la consolle, per poi tornare, era una delle cose più belle che avessimo mai fatto. Abbiamo attraversato tutta l’Italia, il traforo del Monte Bianco e gran parte della Francia. È stato stancante ma ne è valsa la pena. D’altronde, fai di tutto per aver cura di qualcuno o qualcosa a cui tieni davvero e, come una persona cara che passi a prendere alla stazione, siamo andati a prendere la nostra console.
Lo avete già usato? Per cosa? Cosa avete notato?
Ancora non abbiamo avuto il piacere di usarlo. Lo studio è ancora in fase di allestimento e dobbiamo completare alcuni lavori prima di montare finalmente la console. Il mixer è molto pesante e complesso da gestire, ci faremo dare supporto tecnico da Tristan, un ragazzo parigino, amico di Rico, che verrà a Salerno a darci una mano.
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L'articolo Come un pezzo della storia dei Daft Punk (e non solo) è arrivato in provincia di Salerno di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-02-27 15:27:00
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