Com’è vivere di musica oggi a Seattle

Il veneto Andrea Volpato, dopo aver girato il mondo con New Candys e MØAA, da qualche tempo vive nella città americana, in quella che era la capitale del grunge. Oggi è un posto molto diversa rispetto agli anni ’90, ma la musica ha sempre un ruolo centrale: ecco la sua esperienza

Andrea Volpato con i grattacieli di Seattle alle spalle
Andrea Volpato con i grattacieli di Seattle alle spalle
21/06/2024 - 14:52 Scritto da Vittorio Comand

Seattle, per chi ama la musica, è uno di quei luoghi di culto assoluto. È qui, in questa città sulla costa occidentale degli Stati Uniti, che nacque Jimi Hendrix, uno dei chitarristi più influenti della storia della musica rock, è lì che il grunge iniziò a prosperare a partire dalla prima metà degli anni '90 grazie a band come Nirvana, Soundgarden o Alice in Chains. Ed è lì che, da qualche tempo, vive Andrea Volpato, musicista veneto già noto per la sua militanza nei New Candys, con cui ha suonato fino al 2022, e per il suo ruolo centrale all'interno del progetto MØAA, con cui continua a collaborare a stretto contatto.

Da poco Andrea ha lanciato anche un suo progetto solista, chiamato Painted Vein, dove vengono condensate le sue esperienze tra indie, alt rock e shoegaze. In attesa dell'album, previsto per l'autunno, nei giorni scorsi è uscito il brano Where Is My Soul?, accompagnato da un videoclip – lo trovate qua sotto – girato proprio tra la sala prove di Andrea a Seattle e un lago poco distante, sempre nello stato di Washington. Ci siamo fatti raccontare da lui stesso come sia finito là e com'è la vita di chi vuole fare il musicista in un luogo che alla musica ha dato così tanto.

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Da quanto vivi a Seattle?

È da circa 6 anni che bazzico su e giù ma mi sono trasferito permanentemente 2 anni fa. Ho sempre amato la west coast degli Stati Uniti a livello naturalistico e musicale e ho sempre fatto del mio meglio per potermi integrare in questa zona come musicista e sound engineer. Non avrei mai immaginato che sarebbe stata Seattle la mia meta finale, una serie di eventi e decisioni della mia vita privata hanno portato a questo risultato.

Com'è la città rispetto all'immagine che ne possono avere gli appassionati di musica?

Seattle ha avuto un boom economico e culturale negli anni '90 per via di Microsoft, Amazon, Starbucks e la musica grunge come risposta. Da piccola e irrilevante è diventata in poco tempo ad una delle top 12 degli Stati Uniti. Fuori dall'America tutti pensano ancora agli anni '90 quando pensano allo stato di Washington, ma le cose sono cambiate molto negli ultimi 30 anni. Oggi Seattle è una città molto costosa e riconosciuta soprattutto nel mondo della tech per via di Amazon, Microsoft e Google.

Che scena musicale hai trovato a Seattle?

La scena musicale locale è molto piccola e divisa in generi diversi (shoegaze, punk, pop, dark wave, house e rap), anche se la quantità di locali piccoli e grandi è impressionante (circa una trentina) rispetto ad una città italiana e puoi vedere le migliori touring bands da tutto il mondo praticamente tutti i giorni assieme alle realtà locali, perché la scelta e gli spazi sono tantissimi. Per fare un esempio, nelle ultime 2 settimane ho visto nel giro di pochi giorni gli Idles, le Warpaint e i DIIV. Parlando più in generale degli Stati Uniti e ancor più della west coast, le scene musicali underground che vanno per la maggiore ora sono quella shoegaze (Film School, Deserta, Nothing, DIIV ecc.) e quella dark wave (Provoker, Drab Majesty, Boy Harsher ecc.). In generale in America c'è più attenzione nella scena underground, riconoscimento verso gli artisti e i fans sono molto affiatati e attenti.

Andrea a Snoqualmie, il comune dello stato di Washington dove è stato girato Twin Peaks
Andrea a Snoqualmie, il comune dello stato di Washington dove è stato girato Twin Peaks

Hai girato un sacco per il mondo come musicista: quali sono i posti in cui vivresti più volentieri come musicista e quali meno?

Sono in tour con MØAA almeno due o tre volte all'anno in Europa e in America (e tra poco farò lo stesso con Painted Vein), ho la fortuna di vivere e fare il mio lavoro nelle città che preferisco più volte all'anno. Per scrivere musica, mixare e masterizzare i lavori dei miei clienti posso abitare ovunque. Il posto ideale per vivere è dove posso sentirmi a casa, avere della natura attorno, lavorare in studio in solitudine e allo stesso tempo avere vicino molta arte e musica cosicché nel tempo libero possa avere possibilità di vivere l'arte e la musica ed essere vicino a persone simili a me. Avere la possibilità di vivere appena fuori Seattle è pertanto la scelta ideale per me. Los Angeles è un'altra citta che amo per gli stessi motivi di Seattle. Anche Londra era una delle mie mete preferite in passato, ma da dopo la Brexit tutto è cambiato in peggio e anch'io sono cambiato. La Germania è decisamente un altro paese in cui la musica è presa con serietà e le politiche culturali che attuano tedeschi aiutano molto gli artisti, sfortunatamente non mi sono mai sentito in completa sintonia con Berlino come città, quindi non l'ho mai considerata come meta per vivere. Detto questo sono sempre contento ogni volta che sono in tour in Germania, rimane un paese speciale.

Cosa ti manca dell'Italia e cos'hai trovato negli USA che ti ha convinto a restare?

Le cose che mi mancano maggiormente dell' Italia sono il cibo, la famiglia e gli amici storici, cose che a volte mancavano anche prima per via dei tanti tour. Per ora sto bene qua nel mio paesino in mezzo ai boschi e alla natura poco fuori da Seattle. A pochi chilometri ho l'oceano pacifico, le montagne e la città. Ho un giusto equilibrio e ho dei cari amici musicisti e la mia musica, in un futuro chissà dove sarò.

Quali sono i limiti del fare musica in Italia rispetto agli USA (e nelle sue specificità Seattle)?

Io ho incominciato a fare musica in Italia quando ero piccolo all'inizio degli anni 2000 e c'erano un sacco di locali tra Venezia, Mestre, Treviso e Padova. Tanta ispirazione quando andavo a vedere i concerti e tanta gavetta che ho potuto fare era dettata dalla presenza di molti spazi. Ora, ogni volta che torno mi rendo conto che i musicisti ci sono ancora ma i locali dove suonare e andare a vedere concerti nel weekend si sono decimati o in alcune città sono completamente spariti ed è triste. Non so quale sia il problema di preciso, probabilmente la burocrazia rende la vita sempre più difficile o quasi impossibile per i volenterosi che vogliono aprire o mantenere un locale, ma immagino ci sia anche meno richiesta di musica suonata dal vivo nelle nuove generazioni.

Andrea nel verde di Seattle
Andrea nel verde di Seattle

In America cosa è più semplice?

Qui in America se una persona ha un sogno ci sono molti modi per realizzarlo, se si ha un minimo di coraggio e creatività. Non ci sono partite IVA, dichiari in maniera onesta tutto quello che fai e guadagni e cerchi di fare sempre di più per far funzionare il tuo sogno, che sia in musica o in un altro settore. Ovviamente non è facile, ma se hai la stoffa e la perseveranza puoi, nonostante la competizione sia tanta e alta. Qui in America faccio gli stessi lavori che facevo in Italia: il musicista dal vivo, l'artista, il produttore, fonico e insegnante di chitarra e batteria. La differenza è che è preso più seriamente quello che faccio qui e ci sono meno intralci burocratici.

Cosa ti ha spinto a lanciarti ora in un progetto solista dopo aver suonato così tanto in gruppi/progetti con più musicisti?

Ho sempre dedicato tutto me stesso nelle band in cui ho fatto parte o con cui ho collaborato, i pezzi che ho scritto al 100% da solo nel tempo libero rimanevano sempre e solo nel mio computer, per mancanza di tempo dovuta ai tour e ai lavori in studio con i miei altri progetti. L'anno scorso, dopo parecchi cambiamenti drastici nella mia vita, ho deciso di dare il giusto peso a tutto quello che ho creato e che avrei creato da solo da quel momento in poi. Ho colto l'opportunità per potermi esprimere per la prima volta senza che nessuno mi desse limiti di genere e idee per dover per forza rientrare negli "standard" della specifica band o nelle corde musicali dei compagni di band. È una sensazione bellissima, questo progetto per me è stato una rinascita e una liberazione, vedere che già con l'uscita dei primi singoli i fans sono così entusiasti mi riempie di gioia e sorpresa, visto che non avevo aspettative dal mondo esterno.

Andrea dopo essere passato per Dick's, catena di fast food di Seattle
Andrea dopo essere passato per Dick's, catena di fast food di Seattle

Quando hai iniziato a lavorarci?

Ho iniziato a lavorarci seriamente meno di due anni fa e ora sto facendo uscire un singolo ogni mese, mentre l'intero disco uscirà in autunno in Vinile, CD e digitale per WWNBB. Passerò per qualche data in Italia a novembre e non vedo l'ora. Nella live band in Europa ci saranno i miei carissimi amici Anna Carazzai (Love in Elevator) e Franz Valente (Teatro Degli Orrori, Bunuel ecc.), che con grande gioia si uniranno in tour con me assieme a Jancy Buffington, aka MØAA, al synth.

Quali artisti italiani consigli ai musicisti del tuo giro americano e quali della scena di Seattle dovremmo assolutamente ascoltare noi?

Agli Americani consiglio vivamente i Verdena, i Calibro 35, Bee Bee Sea, Kaery Ann e Be Forest. Agli italiani consiglio So Pitted e Constant Lovers, che sono due band underground di Seattle.

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L'articolo Com’è vivere di musica oggi a Seattle di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-06-21 14:52:00

Tag: america

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