Perché non fuggire da Roma per dedicarsi alla musica in un anfratto nel Sud del Paese? Secondo Daniele Ciavarro farsi questa domanda significa solo perdere il treno che da Roma arriva a Siracusa. Prima viveva nella capitale, ora sul lungomare siciliano, prima era un marketing manager, “ora stanco di vendere prodotti e servizi mi piacerebbe regalare emozioni con la mia musica”, dice. Tutto quello che sta in mezzo, dalla prima chitarra a 14 anni al ruolo di produttore in infradito, ce lo racconta lui.
Nato e cresciuto nella capitale inizia ad avvicinarsi alla musica da piccolo, dopo il tentativo fallito dei genitori di fargli suonare la chitarra nel coro della parrocchia. “Invece ho messo su una cover band dei Litfiba, poi mi sono iscritto all'Università della musica a Roma e ho iniziato a suonare con diverse cover band nei locali della capitale”, racconta. Ma delle cover si stanca in fretta e nel 2003 fonda Zoe, band alternative rock in cui veste i panni del frontman rock anni ’90, chitarra e voce. Con la band pubblica il primo ep La più pallida idea, un disco autoprodotto “che riscuote un discreto successo nel panorama indie rock italiano”. Poi tour in giro per lo stivale tra club e centri sociali e infine lo scioglimento “per il bene di tutti”, chiosa misterioso.
Daniele appende la chitarra al chiodo e non suona più davanti a un pubblico per molti anni. Lavora e vive a Roma, e sembra essersi sistemato – si potrebbe dire. Ma la sua voglia di suonare è solo andata in letargo, per molto, molto tempo.
“Soffro di ansia e avevo bisogno di più aria, soprattutto aria di mare”. E quindi eccolo sul treno che lo porta via dal frastuono della capitale, chitarra in mano, per raggiungere un posto dove starsene finalmente in pace. Ma nel 2022 tutto cambia, di nuovo.
“È l’anno in cui capisco che la musica non ti abbandona mai e pubblico il mio ep Rinascimento con la distribuzione di Digital Distribution Bundle”. Una raccolta di brani che spaziano dall’ alternative-rock di Ti lascio cadere al pop minimale e melodioso di Un autunno sbagliato chitarra e voce. Gli accompagnamenti ritmici e melodici rimangono in secondo piano rispetto alla chitarra, che domina per tutto il disco insieme ai testi.
Daniele Ciavarro le chiama “storie di vita vissuta e sensazioni provate”. “Una sorta di riassunti di come io vedo le cose adesso”, dice. Sono impressioni di chi vede in prospettiva la strada fatta. Raccontata da chi ha deciso di cambiare vita e ora fa i conti con quello che è costato e con i successi raggiunti, piccoli o grandi che siano.
Non definisce la sua musica, e prova sempre a non chiudersi la strada verso nuove possibilità coraggiose. Weird Goodbyes di The National fest. Bon Iver è il suo obiettivo come sonorità, al momento. “Quindi c’è tantissimo lavoro da fare”.
Ha già iniziato a darsi da fare, a partire da La telefonata, il suo ultimo singolo. È uscito il 13 gennaio e fonde una sezione ritmica impastata e cadenzata a una storia pop anni ’00. Il romanticismo della telefonata che deve arrivare, mentre il telefono si ostina a non suonare è un grande classico che continua a funzionare anche oggi.
Si sente il tocco di chi lavora nella produzione musicale. I suoni sono ben bilanciati e anche lo sporco che vuole essere creato per raggiungere sonorità analogiche e vintage non arriva a infastidire. Lasciando ben sperare per i prossimi brani. “Conto di farne uscire almeno uno ogni due mesi nell'arco di questo anno”.
Ma il suo desiderio per ora è un altro: “spero di riuscire a fare tanti live che sono la cosa più bella del fare musica”.
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L'articolo Daniele Ciavarro ha trovato la sua isola che non c'è di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-02-07 18:36:00
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