C’è una Palermo che non è solo sole e mare, ma cantine umide, chitarre sature e notti lunghe a distorcere suoni e parole. Da lì vengono Andrea Chifari, Gabriele Amico e Francesco Tramuto (detto ciccio), tre ragazzi classe 2004. Hanno imparato a suonare nel salotto di casa, consumando cassette dei Nirvana, fino a pubblicare i primi singoli sotto il nome di DHARMA.
Con radici piantate nel rock alternativo e rami che si allungano verso il prog, il post-grunge e l’emo anni ’90, costruiscono canzoni che sono viaggi tra introspezione e rabbia, sempre con quel velo di nostalgia di chi nel 2025 si lancia nel pop punk. Il loro ultimo pezzo, Svegliami, è la colonna sonora di un’adolescenza mai vissuta in Vespa, perfettamente a metà tra CCCP e Finley. Tra live in cui ci si tira il basso in faccia per essere più punk possibili e un album in lavorazione gli abbiamo fatto qualche domanda.
Come vi siete formati a livello artistico?
Andrea: Dopo un’infanzia solare, durante il periodo delle medie mi chiudo in me stesso. Ero privo di interessi e aspirazioni. Per fortuna durante il cinquantesimo compleanno di Kurt Cobain decido di iniziare a suonare la chitarra ispirato dall’Mtv Unplugged dei Nirvana che stavano dando in Tv. Sono cresciuto con la musica grazie ai miei genitori, ma non vi ero mai entrato dentro così tanto. Ho scoperto il metodo d’espressione di cui avevo davvero bisogno. Non mi definisco un chitarrista, i miei studi accademici sono durati poco. La chitarra la suono per scrivere canzoni e non perché io mi esprima propriamente con lo strumento (per quanto io mi diverta molto a suonarlo). Dal 2017 scrivo la mia musica. Ho iniziato coi Nirvana (per quanto io abbia vissuto con i Muse e i Pink Floyd fissi nelle orecchie grazie a mia madre e mio padre), sono passato ai Metallica nel 2018, nel 2019 ho riscoperto i Radiohead (che hanno cambiato completamente la mia visione della musica) e dal 2020 è stata una cascata di ispirazioni con Opeth, Porcupine Tree, Steven Wilson, Verdena (che mi hanno fatto riprovare la stessa passione che a 14 anni ho sentito per i Nirvana), Marlene Kuntz, Sunny Day Real Estate, Oceansize.
Gabriele: Ho iniziato suonare il basso il giorno in cui abbiamo fatto le prime prove nel salotto/sala prove di Ciccio. Non ricordiamo il giorno esatto ma sappiamo che era un giovedì, infatti scherziamo ancora spesso dicendo che “suono da giovedì”. Mio padre suonava il basso quando era adolescente, quindi ne ho approfittato, dopo aver sentito i sogni ad occhi aperti di Andrea di formare una band. Fino al 2022 ho studiato all’Accademia di Musica Moderna a Palermo. Tra le band più importanti del mio percorso musicale ci sono sicuramente i Nirvana, i Muse e i Metallica con cui ho cominciato a prendere confidenza con lo strumento, in seguito tra i pezzi che studiavo in Accademia e i brani inediti della band ho affinato le mie competenze musicali. Tuttavia nel tempo libero mi piace ancora esplorare vari generi musicali.
Ciccio: ho iniziato a suonare la batteria a dieci anni dopo aver ricevuto come regalo di compleanno la mia prima batteria. Fu mio padre ad avvicinarmi allo strumento e a spronarmi a prendere lezioni presso l’Accademia Musica Moderna di Palermo con il maestro Ignazio Di Fresco con cui, dopo essermi diplomato, ho continuato a studiare. Da qualche mese prendo lezioni con il maestro Roberto Gualdi a Novara per affinare le mie conoscenze dello strumento e per prepararmi ad entrare al Conservatorio G. Verdi di Milano, seguendo il grande sogno di diventare un batterista professionista. Tra gli artisti e le band più importanti del mio percorso abbiamo sicuramente i Led Zeppelin con John Bonham e la scena Hard Rock '70-'80 che, grazie a mio padre, mi hanno accompagnato durante i primi anni di formazione musicale antecedente all’inizio degli studi. Altra band cardine della mia formazione sono i Porcupine Tree con Gavin Harrison (mio batterista preferito) e a livello italiano sicuramente Cesare Cremonini con le batterie di Andrea Fontana (altro mio batterista preferito)
Ciccio live – foto di Giulia Girolami
Come vi siete conosciuti?
Ci siamo conosciuti nel 2015 alle scuole medie. Eravamo identificabili come gli sfigati della classe, o meglio, quelli che non riuscivano a integrarsi con le altre personalità presenti, tranne per Ciccio che è sempre stato il classico amicone simpatico e solare. Abbiamo iniziato a suonare alla fine del 2017, quando i sogni ad occhi aperti di Andrea, condivisi con Gabriele, sono diventati realtà coinvolgendo Ciccio. Dall’inizio del 2018 il progetto si fa più serio quando iniziano ad arrivare i primi inediti, che però vedranno luce solo quando nel 2019 saranno suonati live per la prima volta.
Come definireste la vostra musica?
La nostra musica si posiziona nel gigantesco calderone del rock alternativo. La potremmo definire un mix arioso e molto emozionale di alternative rock e indie rock con tratti post-grunge, psychedelic rock, art rock e prog rock con un pizzico di emo anni ‘90.
A chi vi ispirate?
Abbiamo due livelli di ispirazione, il primo livello consta nelle band che ci ispirano stilisticamente, da cui quindi traiamo dei tratti per costruire la nostra identità, mentre il secondo livello ha a che fare con quelle band che ci ispirano a livello artistico, anche se musicalmente non c’entrano nulla col nostro stile e il nostro intento musicale.
Nel primo livello abbiamo i Verdena, i Marlene Kuntz, i Sunny Day Real Estate, i Foo Fighters e a talvolta i Muse e i Quercia. Nel secondo livello abbiamo i Radiohead, i Pink Floyd, i Porcupine Tree, gli Afterhours, i Digital Carbs, gli Smashing Pumpkins, i Motorpsycho, gli Oceansize.
Quale è il significato di Svegliami?
Andrea: Svegliami è un brano nato per puro caso all’inizio del 2022. L’ho scritto per gioco con l’intento di utilizzare il tipico arrangiamento delle prime canzoni dei Verdena per scrivere una canzone per scimmiottarli amorevolmente (non pensate male, li amiamo davvero). Molto tempo dopo la scrittura l’ho fatta sentire ai ragazzi in sala prove in un periodo in cui cercavamo un nuovo sound e ne sono rimasti colpiti. Inizialmente non era come la potete sentire adesso, l’arrangiamento è cambiato quasi sensibilmente rendendo la canzone più nostra e meno Verdena. Il significato devo ammettere essere incerto. Ho scritto il testo a partire dal nome che volevo fosse proprio “Svegliami (se puoi)”. Possiamo dire che la canzone esplora il conflitto tra stasi e cambiamento, tra il desiderio di liberarsi da un ciclo negativo e la difficoltà di riuscirci da soli. Si alternano introspezione e invocazione verso una figura esterna, con un forte senso di vulnerabilità ma anche di speranza. La sensazione che volevo creare con questa canzone è la nostalgia di un qualcosa di non vissuto, ma non come fa la vaporwave. Penso all’adolescenza della generazione z come “un’adolescenza spezzata” o “mai vissuta”. Molti di noi non hanno vissuto le tipiche esperienze di questo periodo di vita e si sono ritrovati a 20 anni ad essere canonicamente “troppo grandi” per concedersi determinate leggerezze. Quando ascolto Svegliami vedo un ragazzino in vespa che gira la sua città di notte e io non ho mai girato in vespa di notte, non ho mai girato in vespa in generale.
I DHARMA live – foto di Giankatia
Avete già suonato in giro?
Malgrado la nostra età abbiamo avuto la fortuna di aver suonato tanto, soprattutto tra il 2019 e il 2021, quindi gli aneddoti sono tanti. Una volta Gabriele si è dato il basso in faccia facendosi una cicatrice sul labbro, un’altra ha rotto il mi grave slappandoci sopra, un’altra ancora ha suonato un concerto intero con la febbre e nessuno lo sapeva. Sembra quasi che le cose siano capitate solo a Gabriele.
Comunque un live memorabile è sicuramente quello del 5 gennaio 2025 alla Mind House. Lo ricordiamo con amore perché lo vediamo un po’ come l’annuncio di la nuova identità del nostro progetto a cui lavoriamo da un po’ di tempo e anche perché è stato in apertura ai Little Pieces Of Marmelade, con cui avevamo già stretto amicizia quando sono venuti a Palermo a maggio 2024. Si sono rivelati dei fratelli maggiori da cui imparare molto.
E ora?
Ci aspettano delle esibizioni fuori casa, molto fuori casa, di cui ancora non possiamo parlare, e delle sessioni in studio di registrazione per concludere il nostro primo album. Non possiamo dire molto nemmeno di questo, ma si tratta di 10 canzoni che vediamo un po’ come la fotografia dell’inizio di un nuovo percorso artistico.
--- L'articolo DHARMA, distorti e nostalgici di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-03-27 20:16:00
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