Doriah di tutti i colori

Il fratello buono di Dorian Gray cerca di mantenere sempre giovane l'itpop senza essere malinconico come il protagonista del libro di Oscar Wilde

Doriah – tutte le foto di Andrea Ferrarello, editate da Giulia Salerno
Doriah – tutte le foto di Andrea Ferrarello, editate da Giulia Salerno

Federico Doria è nato ad Agrigento nel 1987. Ha scalato lo stivale fino a Roma per studiare e poi fino a Bologna dove ora vive e lavora come psicologo. Il suo alter-ego è Doriah, cantautore itpop che riprende lo stile di Calcutta, Coez e della scena itpop. La sua passione per canzoni dal sound allegro e per la musica "indie" lo rendono il fratello buono e genuino di Dorian Gray. Un musicista che fa un patto col diavolo per non far invecchiare il genere di Calcutta ma senza l'aria tetra del protagonista del libro di Oscar Wilde. Lo abbiamo incontrato per farci dire dove ha nascosto il ritratto che nasconde la sua vera immagine.

Quando hai cominciato a fare musica?

Ho cominciato verso i 10 anni con degli studi classici, ho studiato per 3/4 anni tromba. All’eta di 13 anni ho scoperto la chitarra di mio fratello e sono andato a lavorare in una pizzeria per poterne comprare una tutta mia. Da quel momento in poi mi sono avventurato con degli amici nel mondo del grunge. Quando sono andato all’università e non ho potuto più suonare con la band ho scoperto il mio lato più intimista e mi sono messo a scrivere canzoni.

Con chi collabori?

Attualmente produco insieme a Stefano Maggiore di Freak&Chic per il mio progetto Doriah, e con Luca Minelli nel duo Gente vergine. Nell’album Canzoni secsi hanno suonato diversi amici musicisti, Carmelo Drago de La rappresentante di lista, Max Vicinelli dei Gem Boy e Paolo Indelicato dei Marlowe.

Come definiresti la tua musica?

Sono a tutti gli effetti nella wave dell’itpop o indie pop o non so bene come chiamarlo. Insomma faccio canzoni pop d’autore nel 2023 tutto sommato. 

Doriah in poltrona
Doriah in poltrona

A quali artisti ti ispiri?

I miei numi tutelari sono Battiato, Dalla e Carella ma mi ispiro a tante cose uscite negli ultimi anni. Amo alla follia i Verdena, i Post Nebbia e Calcutta in Italia, e in generale ultimamente sto ascoltando tantissimo gli Inner Wave e i Men I trust.

Com'è nato Canzoni secsi?

Il mio ultimo lavoro è l’album Canzoni Secsi. Nasce un po’ di anni fa quando ho conosciuto Stefano Maggiore di Freak&Chic ed è nata la volontà di fare un punto sul caos delle mie canzoni e dei miei provini. L’album attraversa diverse fasi della mia vita, dalla fine degli studi all’ingresso nel mondo del lavoro con tutto quello che c’è in mezzo:  crisi, dubbi e incertezze di questi anni.

Un ricordo di un live che hai fatto di recente?

Questa estate sono andato a trovare degli amici in Calabria e ci tenevano a sentirmi suonare dal vivo, così mi hanno organizzato un live in un piccolo bar in provincia di Vibo Valentia. Avevo chiesto una chitarra elettrica in prestito ma si è rotta prima del live, così ho recuperato in macchina una vecchia chitarra classica tutta scassata, gli ho piazzato un microfono davanti e ho suonato così, che più punk non si può. Tra l’altro passava di lì Scarda, con cui ho una conoscenza sin dai tempi di Roma, e l’ho convinto a suonarci qualche canzone sua.

Progetti futuri?

Adesso vorrei portare l’album dal vivo il più possibile, nel frattempo ho anche iniziato a lavorare a materiale nuovo.

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L'articolo Doriah di tutti i colori di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-12-04 16:14:00

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