A colloquio telematico con Paolo Naselli Flores dei Verde Matematico, parlando dell'album appena uscito, dell'etichetta, del presente, del futuro...
Rockit: "Ora o mai più" è un disco obliquo, a volte quasi dissonante, ma con una vena pop non prescindibile, e un pajo di pezzi con indubbie potenzialità 'da singolo': cosa vi aspettate dalla sua pubblicazione?
VerdeMatematico: Sarebbe alquanto ipocrita e menzognero rispondere che da questo album ci aspettiamo la 'dovuta' attenzione da parte del pubblico e degli addetti ai lavori (cosa che poi si é verificata)...
Tra centinaia (qualcuno dice più di seicento) di uscite discografiche annue, indipendenti e non, é veramente difficile 'emergere' e riuscire a 'shockare' il pubblico con un album in cui molto gioca l'aria rarefatta di una sghemba filastrocca pop o il fiato sospeso di una viola 'capovolta': tutte cose non molto in voga... sarebbe forse meglio il classico murazzo di chitarre con riff a tutto spiano... Boh!!! Forse quello che ci aspettiamo veramente é che si ripeta l'opportunità di preparare un'altro disco (sul quale alcuni di noi sono già al lavoro) per proseguire il nostro viaggio musicale.
Rockit: La produzione artistica è affidata all'italo-australiano Bruce Morrison, già (co-)responsabile, tra l'altro, di parecchi lavori usciti per il C.P.I.: come siete entrati in contatto con lui, e quale è stato il suo peso nella realizzazione dell'album?
VerdeMatematico: L'elemento casuale é stato il vero protagonista.... Volevamo provare a mixare il disco in studio e così, per caso, ci siamo rivolti al Sonica Factory studio dove Bruce lavorava e dove io stesso bazzicavo in occasione di uno stage... Bruce si é dimostrato subito disponibile a seguire la produzione del disco, così, perché gli piaceva la musica... non per soldi (infatti non si é beccato una lira), e ciò ci é sembrato un gesto nobile e d'altri tempi, in virtù soprattutto della passione e dell'energia da lui mai risparmiata nei confronti del progetto...
Bruce, oltre che un grande professionista, é un vero gentleman ... Non ci avrebbe traditi mai...
Rockit: Le due voci: quali criteri stanno dietro alla scelta dell'interprete, quali differenze portano ad affidare a Elisa oppure a te la traccia vocale? E perchè avete usato così di rado le sovrapposizioni?
VerdeMatematico: In genere niente viene affidato a nessuno: canta chi se la sente di più... chi riesce a trasmettere la giusta atmosfera al brano, chi ha desiderio di esporsi maggiormente a discapito della propria fragilità, chi ha scritto il brano o chi l'avrebbe voluto scrivere...
Le sovrapposizioni le abbiamo evitate proprio perché avrebbero richiesto ad Elisa (e forse anche a me, nonostante io abbia una maggiore capacità di 'aggredire' il microfono) un notevole studio proprio in vista delle registrazioni dell'album, cosa che temevamo togliesse una certa spontaneità al risultato. Nel dubbio abbiamo tralasciato l'idea... anche se effettivamente qualche coro si poteva benissimo organizzare... la verità é che avevamo la febbre di finire il disco!
Next time, maybe...
Rockit: I brani del disco sono, eccetto qualche caso, firmati da uno solo tra te e Tony: come lavorate a livello compositivo, e a che livello entrano gli altri quattro membri della band?
VerdeMatematico: La scrittura del testo e della melodia é un vero affare privato. E' successo di scrivere insieme nello stesso tempo e nello stesso luogo, ma non é una nostra caratteristica. Io stesso non riesco a concentrarmi se ho qualcuno vicino...
La band interviene nella stesura del brano e nel suo arrangiamento: lì ognuno ha il potere di riscrivere il pezzo secondo schemi diversi da quelli di partenza (cosa spesso e volentieri affidata a Simone, il batterista) e di poter aggiungere (o togliere) idee, suoni, armonizzazioni, parti. Qualcuno potrebbe dire di un'eccessiva stratificazione della scrittura, ma questo sistema ci é congeniale e, sebbene lo studio di un diverso metodo compositivo stia a cuore a più di uno nella band, questo é quello che abbiamo seguito per quasi tutti i brani del disco.
Rockit: Il vostro suono fa coesistere rock ed elettronica, lasciando però l'iniziativa e le strutture portanti, forse con la sola eccezione di "Oltre" (arrangiata da Vittorio Nistri dei Deadburger), alle chitarre, ed utilizzando i campioni come integrazioni subalterne, anche se ben gestite: è il primo passo di un iter destinato a portare ad un equilibrio più compiuto, o le 'gerarchie interne' sono destinate a rimanere queste?
VerdeMatematico: Complimenti per la tua annotazione... hai ascoltato bene il disco (...intervistatore un po' imbarazzato, NdI!).
Come ti accennavo prima, il primo gioco é quello della sfida (con noi stessi, é chiaro): pensa che i brani sono nati sempre da un giro di chitarra o da un giro di basso. Questo é quello che volevamo stesse alla base della nostra musica: musica originale/strumentale fatta a mano, nel senso più artigianale del termine. La seduzione dell'elettronica e della tecnologia in genere, però, é sempre presente, e penso che potrebbe essere una strada interessante da seguire, basta avere il tempo e la voglia di 'spippolare' su computer , tastiere e campionatori.
Chissà... in ogni caso continuerò a scrivere le mie canzoni sulla chitarra (acustica).
Rockit: Nei riferimenti musicali che citate appajono sistematicamente solo gruppi stranieri: in Italia non c'è davvero nulla che vi sia stato di ispirazione, o qualcuno con cui sentiate di avere un qualche tipo di affinità?
VerdeMatematico: I VerdeMatematico sono dei gran divoratori di musica ed appartengono alla famiglia degli onnivori. Ognuno segue quello che maggiormente gli interessa. Il più 'elettronico' fra tutti é senza dubbio Tony, che ha già nel cassetto, pronti per la stampa e la pubblicazione, diversi progetti sensibilmente diversi da quello espresso dai Verde.
Che dirti... in Italia i gruppi subiscono il condizionamento di un eccessivo rigore formale... tutti amano l'indie rock made in USA e UK, ma pochi azzardano lo sperimentalismo (inteso anche come "buona la prima" sprecisa e fragile) proprio di certe band. Forse manca il coraggio...o si é troppo consapevoli della chiusura del mercato italiano. Ma questo tipo di consapevolezza uccide la musica, che nasce sempre per appagare l'artista che la crea e non il mercato, incurante anche a causa di mancanza di cultura e attitudine.
In Italia c'é parecchia gente in gamba....cito su tutti i Micevice, i Sux, i Julie's e molte altre band emergenti che meritano la dovuta attenzione.
Rockit: State preparando un tour?
VerdeMatematico: Per il momento stiamo lavorando a progetti diversi, tra cui del nuovo materiale per il prossimo cd dei Verde. L'attività live per adesso la vediamo un po' in secondo piano... E' sempre duro cercare nuove date e nuovi contatti... non siamo più dei teenagers disposti a tutto pur di suonare dal vivo (cosa che abbiamo sempre fatto in passato) e l'attività live ci risucchia troppe energie: il solo pensiero di caricare il furgone, affrontare un viaggio, montare l'impianto e suonare di fronte ad un pubblico casuale e svogliato ci mette in crisi... Una pigrizia insuperabile... a meno che non ci sia qualcun altro disposto ad occuparsi del booking della band e quindi a pianificare al millesimo tale attività.
Rockit: La Urtovox è giovanissima, ma sembra agguerrita e convinta (oltre a "Ora o mai più" è appena uscito anche l'album degli Elle): quali sono stati i passi che hanno portato alla formazione dell'etichetta, quali sono i progetti e gli obiettivi, quali sono (in Italia e/o all'estero) le etichette che stimate e/o prendete come esempi?
VerdeMatematico: I passi sono stati molti , a volte contorti e apparentemente illogici. Le 'allungatoie' a volte sono più adeguate e fruttifere delle scorciatoie... un corso di formazione presso il Centro Musica di Modena, uno stage a Sonica, il sostegno di chi é ufficialmente nell'ambiente da più tempo di noi, la voglia di rapportarsi con musicisti meravigliosi... il privilegio (guadagnato con fatica e innumerevoli rate) di poter registrare le bands in ambienti favorevoli senza la presenza del 'cronometro' che normalmente detta il ritmo (sopratutto di $$$) in studio...
Che dire? Urtovox si caratterizza per i suoi gusti beat/pop/indie/rock chitarristico e sonico che la vorrebbe vicina ad esperienze USA quali Matador Records, Domino e BigCat dei tempi migliori, e l'obiettivo sarà quello di districarsi tra le piaghe malate del sistema discografico italiano, continuando a proporre musica pop/rock di elevata qualità artistica e ponendosi come punto di riferimento del panorama Indie Indipendente Italiano.
Le etichette italiane che ammiriamo sono diverse: Viceversa, Gammapop, Homesleepcorporate, Beware!, tutte labels molto passionali e veraci.
Urtovox é appena partita e quindi non é tempo per fare bilanci. Ce la stiamo mettendo tutta e già il prossimo autunno (speriamo settembre/ottobre) sarà fuori l'esordio di JokiFocu, promettente band di Prato.
Staremo a vedere...supportateci ed abbiate fede... forse ce la faremo...
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L'articolo Verde Matematico - e-mail, 10-05-2001 di teo è apparso su Rockit.it il 2001-06-20 00:00:00
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