Meg è un personaggio cangiante, mutevole, talentuoso. La conoscevamo fino a poco tempo fa come la “vocalist dei 99Posse”; ora, invece, è una solista che ha saputo scrivere un album intenso, pieno di sfumature e colori. Abbiamo deciso di intervistarla perché merita. E perché, sappiatelo, ci piacciono gli artisti che puntualmente disattendono “ciò che ci aspettiamo”.
Prima 99 Posse. Poi Nous. Ora Meg. Che cosa ti ha spinto a voler scrivere e interpretare un progetto così intensamente solista?
Dopo tanto tempo trascorso in collettivo, abbiamo deciso di prenderci una "pausa individualista". A quel punto, due erano per me le scelte obbligate: andarmene in cima ad una montagna, o fare un disco da sola...
E hai scelto (bene) di fare un disco… L’album trasuda elettronica (e melodia) da tutti i pori, e sembra portare con sè, oltre alle chiare esperienze dei 99 Posse e Nous, anche una grande influenza di Bjork. Credi sia così?
Bjork fa parte dei miei ascolti dell'ultimo decennio insieme a Massive Attack, Portishead, Prodigy, Tricky, Red Snapper e molti altri: tutti in qualche modo hanno finito per influenzarmi. Sicuramente il fatto che l'emozionalita' sia al centro del nostro lavoro, e' una cosa che ci accomuna.
Per una volta, sento un Meg leggera. Intendiamoci, non certo superficiale, ma sicuramente in contatto con se stessa e con la natura. Inoltre, non c'è neanche un testo che parli in modo diretto di politica. Nessuno slogan e nessuna filippica da "comunista fuori moda", anche se non mancano alcune allusioni critiche. Tutto sembra molto più... quadrato. Anzi, pentagonale, come i cinque elementi.
Io lo vivo come uno spazio cangiante, circolare, dove tutto puo' succedere… una zona interna nella quale possono confluire diversi metodi espressivi senza che si contraddicano tra di loro: una scrittura piu' esplicita ed una piu' pittorica, a seconda delle fasi della propria vita o del proprio umore.
Proprio sui testi ho qualche domanda da farti. "Puzzle" è una lode dolce ed amara alla tua città, Napoli. Nei suoi confronti tu ti chiedi d'essere "razionale", ma non ci riesci. Allora te lo chiedo io, razionalmente. Perchè nella magnifica Napoli c'è questo casino impressionante? Gente in tre in motorino, tipi che ti chiedono vestiti e roba da mangiare, gente che la guardi e ti tira ceffoni... Io quando vado a Napoli ho paura, un po' come quando vedo un interista sull'orlo del collasso psicologico dopo l'ennesima partita pareggiata. Capisci, ci si preoccupa!
Perche' Napoli e' una citta' dalla storia travagliata e violenta: infinite dominazioni, sfruttamento, connivenze tra politica e camorra... In questo preciso momento i napoletani stanno vivendo una fase molto critica (soprattutto al centro storico) dovuta al capovolgimento degli equilibri tra famiglie camorristiche: e' in atto una vera e propria guerra per il controllo del territorio. Parallelamente, e paradossalmente, assistiamo a piccolissimi cenni di neo-civilizzazione: ci sono molti piu' turisti che fanno circolare un po' di soldi, in motorino hanno quasi tutti il casco, e in macchina la cintura di sicurezza. Pero' se cammini a piedi devi guardarti le spalle. Sempre.
Dici che sei fatta "di terra e di pietre", "di erba di alberi di corsi d'acqua", "di spine di agavi", "di buio e luce" e anche di "asfalto e pece". Non ti senti - volente o nolente - fatta anche di cemento e urbanistica? Lo so, non è poetico come le "ginocchia sbucciate", però anche l'uomo ha saputo costruire delle cose belle.
E' proprio per questo che parlo di asfalto, pece, plastica e carta: sono anche quello, nel bene e nel male!
In questo disco ti sei avvalsa di alcune importanti collaborazioni. Marco Messina, tuo socio nei Nous e compagno nei 99 Posse; Carlo U. Rossi, che ha coprodotto il disco. Raccontaci com'è andata.
La prima fase del lavoro si e' svolta a casa mia, a Napoli: nel mio studietto domestico, col mio mac, ho avviato buona parte del lavoro, poi, man mano che accumulavo materiale, andavo da Carlo a Torino al Transeuropa home o da Marco al Folder studio, per ampliarlo e svilupparlo. Entrambi sono due persone a cui devo molto: sono stati molto pazienti nell'assecondare le mie tendenze maniacali negli arrangiamenti (essendo anche loro due maniaci!), e a capire di che cosa aveva bisogno questo disco per respirare...
Gran parte delle parti orchestrali di questo disco non sono campionate - un po' in controtendenza con ciò che si usa fare in questo periodo musicale - ma bensì curate dalla Architorti Orchestra. Come è stato lavorare con loro?
Tutte le parti orchestrali sono suonate. Scritte da me, arrangiate da me e Carlo e orchestrate dal maestro Fabio Gurian, che ha diretto l'Orchestra Architorti. Quando e' arrivato il momento di far registrare a dei musicisti in carne e ossa le parti che avevo composto con dei suoni di archi finti, mi sono emozionata a tal punto, che a fine giornata mi e' venuta la febbre.
La domanda ora giunge inevitabile, perchè un po' tutti nel mondo si chiedono che cosa succederà. So che stai già pensando a Bush, ma io in realtà voglio chiederti un'altra cosa. Quando i 99 Posse torneranno a suonare insieme? Insomma, ci si aspetta un disco infuocato.
E' difficile fare pronostici riguardo ai Posse: siamo sempre stati un gruppo atipico.
Spero comunque che non rimanga appannaggio solo dei 99 fare dischi infuocati: c'e' spazio per tutti nel rutilante e puzzolente mondo della musica!
Voglio finire facendoti i complimenti per il disco, che trovo assolutamente grazioso. Potremo mai vederti dal vivo? Ci sarà un seguito a questo esordio? Che cosa ci dobbiamo aspettare, ora, da Meg?
Da gennaio saro' in tourne' con la mia band supereclettica. Io nel frattempo, sto gia' pensando al prossimo disco. Tutto cio' che vi aspettate da me spero venga disatteso: adoro le sorprese!
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L'articolo Meg - e-mail, 10-11-2004 di Carlo Pastore è apparso su Rockit.it il 2004-11-11 00:00:00
COMMENTI (5)
la rappresentazione grafica con i teschietti è mitica
Napoli è dolce a piccole dosi.bello mi piace :):=:=:=:=:=
Bel disco e bellissima persona lei.
Napoli fa paura, concordo.. tra l'altro è vero il fatto che devi sempre guardarti le spalle, anzi a volte non basta, devi davvero avere una visione a 360° e quando sei per la strada da solo rischi la vita almeno 3 volte al giorno, sempre e comunque. Probabilmente però per questa sua caratteristica, questa città riesce a stimolare gli estri creativi più sensibili, scatenandoli e determinandoli com'è successo con Meg e molti altri. Napoli tra l'altro è famosa per essere spaccata a metà tra "a'mala gente" e "a'brava gente" ed è questa parte qui che è occupata da gente così brava che ti porta via "nu piezz e cor" al primo sguardo ed è lì che ti dimentichi di tutto il resto.
Napoli è dolce a piccole dosi.
ciao meg.
non so se leggerai questo mess ma ci provo.
sono un ragazzo che indieme ad amici sta organizzando a Siano in provincia di Salerno una manifestazione sonora in ricordo dei 99 posse. non sai quanto mi piacerebbe averti come ospite d'onore. sarebbe il più bel regalo che potresti farci. tnti baci. andrea. il mio numero: 3487822904.
ciao