(Kama - Foto da internet)
Alessandro Camattini è un personaggio che fa bene alla musica indipendente italiana. Non è un eroe o un innovatore o un rivoluzionario, è semplicemente una persona normale e molto intelligente, che non esagera mai nel prendersi troppo sul serio. E' comunque un artista dotato di talento, capace di scrivere canzoni, forse discutibili e non sempre ispirate, ma con una personalità forte e con quella curiosa aria anti-cool che lo distingue, rendendolo molto antipatico a qualcuno ed assolutamente amato da altri.
Lavoravi per conto tuo a questo disco quasi tre anni fa in Casa Medusa. Alla fine è arrivata la Eclectic Circus e avete registrato tutto da capo. Soddisfatto?
Sono soddisfatto perché ho conosciuto uomini straordinari, ho imparato molte cose, mi sono divertito suonando, ho avuto la possibilità di confrontare il mio modo di concepire la musica con quello degli altri. Stefano Clessi ha una filosofia di vita piuttosto simile alla mia e quando si lavora con entusiasmo e buon umore la fatica non si percepisce. Sono soddisfatto perché il tutto si è svolto nel massimo rispetto degli accordi iniziali. Sono meno contento delle tempistiche e delle “ripetizioni” tuttavia mi rendo conto che lavorare bene ad un progetto necessiti di pianificazione e coordinamento, ed Eclectic Circus lavora bene.
A primo ascolto il disco appare costruito con linearità melodica molto italiana, ma negli ascolti successivi rivela una certa complessità di arrangiamenti, suoni, strutture. Peccato non ci sia più quella patina lo-fi del demo. Lavorare con Lorenzo Corti quanto ha inciso sui brani?
Lorenzo è un chitarrista unico e a mio avviso il contributo principale lo ha dato suonando. Ha permesso alle canzoni di conquistare profondità e colore. Capisco perfettamente il riferimento alle registrazioni da camera di “Uno specchio un lavandino” che si portavano dietro un profumo di genuinità (e di lambrusco) che forse nel disco si stenta a ritrovare. E’ tuttavia un prezzo da pagare: se ti avvali della professionalità di più persone devi lasciare loro la possibilità di decidere in totale autonomia. Normale quindi che le canzoni suonino “diversamente” da come le avevo pensate io. Con Lorenzo Corti ci siamo divertiti, con Paolo Mauri ci siamo sbronzati a dovere ed io ho una dozzina di amici cari in più. Cosa chiedere di più ad un primo disco???
Esclusi hardcore, punk e derivati, tu sei uno dei pochi artisti indipendenti che Cantano con tutta la voce che hanno (insieme ai tuoi compagni di etichetta Marta sui Tubi e pochi altri). Come mai oggi ci si vergogna a cantare a squarciagola e liberare le corde vocali?
A rischio di apparire immodesto ti confesso che per cantare a squarciagola bisogna essere intonati, saper cantare ed avere una bella voce…
Mi dispiace ma per come sono fatto non esiste un cantante senza i requisiti sopra citati (escluse alcune rarissime eccezioni… ma rarissime!). E’ una delle convinzioni che mi accomunano a Stefano Clessi. Mi fa soffrire molto il fatto che indipendente sia spesso sinonimo di incapace. La musica va rispettata.
Col passare degli anni ho compreso che si può anche smettere di suonare per i musicisti e cominciare a parlare con i papà 45enni, coi colletti bianchi, con la nonna, i bambini, le casalinghe, gli zarri, i senegalesi.
Ho deciso di scappare da quel mondo di musicisti stonati, sbrindellati, doloranti e sbiasciconi che definendosi "indie" stanno invadendo le nostre città con robaccia inascoltabile.
Il fatto che i Radiohead abbiano lasciato un segno nel tuo modo di scrivere è evidente, ma alcuni ti "contestano" l'uso del falsetto e lo scimmiottare Thom Yorke. Che gli rispondiamo?
A dieci anni cantavo nei “Pueri Cantores” e si usava solo il falsetto. Anche Ivan Graziani ne ha abusato… Grazie al cielo la musica non è nata con i Radiohead.
La tua bravura è palese, ma sotto alcuni aspetti il disco mi ha deluso. Cito la recensione di Marco Villa "...la retorica banale di Lulu ". So che non ti offendi, quindi faccio una considerazione che già sai: saresti un grandissimo cantautore se avessi testi migliori. Pensi sia davvero un tuo limite o è un fatto di sensibilità personale?
La recensione di Marco Villa è stata una delle poche (l’unica???) dure nei confronti dei testi e più in generale del disco che invece è stato per lo più incensato (un po’ come faceste voi col mio demo). Giusto oggi è uscita la recensione di Emiliano Coraretti su XL che ha trovato i miei testi “intelligenti ed ironici” e di “originale intensità”... Il fatto è che non godo neanche un po’ a parlare dell’infinito che mi strugge, della voglia di scappare da un mondo che non mi capisce e tutte quelle cazzate imbottite di parole ad effetto partorite da adolescenti in un corpo di vecchio. In compenso mi piace ridere, mi piace descrivere quello che vedo e mi piace utilizzare l’ironia per lanciare dei messaggi. Qualcuno li recepisce, altri no… Lulù, per esempio, è il trofeo che mi sono concesso per avere abbattuto uno dei miei tanti sensi di colpa latenti.. Scardinare tabù è stato uno dei miei passatempi preferiti per anni…
Per concludere, dedico attenzione e tempo ai miei testi ed escono esattamente come piacciono a me, intensi e con neanche una parola fuori posto... Chissà che in un futuro non conquistino anche voi pecore nere di Rockit…
Secondo me "Passami un po' di vita..." è uno dei momenti migliori dell'album. Per scrittura, arrangiamento, melodia, canto. Qual è invece il tuo preferito.
Sapore sapido è un brano al quale sono molto legato perché è stato l’atto conclusivo della mia autoanalisi e l’inizio di Kama cantautore. E’ una dichiarazione di amore incondizionato per la vita, il sole, il vino, gli amici e la gioia. Lorenzo ha capito esattamente quello che serviva per renderla speciale e me ne sono tornato a casa con la banda d’Affori… Ad ogni modo il disco mi piace e ogni canzone ha un angolino tutto suo nella mia vita…
"Oggi ho vinto a Risiko" è uno dei brani più appiccicosi. Ironico, sciocco, surreale, allegro, orecchiabile. Però l'hai copiato da "L'isola di White", vero?
Tre note una in fila all’altra evocano una melodia ma non sono una melodia… A meno che tu non voglia riassumere la musica degli ultimi trent’ anni con un elementare “tutti hanno scimmiottato i Beatles”… Giudizio che potrebbe pure essere condivisibile…
A proposito di somiglianze. Ci sarebbe anche da fare una domanda riguardo una similitudine evidente tra un tuo pezzo ed uno di Daniele Silvestri... spieghi tu?
Io sono cresciuto con i Beatles, Mozart e con i grandi cantautori italiani. Mio padre è musicista, dischi e strumenti musicali non sono mai mancati in casa mia. Credo che le canzoni di un autore non siano altro che il succo di tutta la musica e l’arte che sono passate per le orecchie e gli occhi in tutta la sua vita. Così come un uomo è il sunto dell’educazione che ha appreso, così una canzone è frutto dell’educazione artistica che il suo autore ha carpito (oppure subito… penso a tanti maestri di musica delle medie). Conosco l’Isola di White, ho i dischi di Silvestri. Non escludo che una melodia che ho scritto sia il rimasuglio di una che avevo in testa il giorno prima. Le mie melodie sono semplici, è piuttosto facile che assomiglino a qualcosa che c’è già. So di per certo che non ho mai copiato con l’intento di farlo e questo mi basta.
Ivan Graziani e De Gregori sono tra le fonti di ispirazione, giusto? Tra le nuove leve indipendenti italiane invece chi apprezzi (se apprezzi qualcuno).
Trovo i Beaucoup Fish bravi e originali. Per il resto non seguo molto la musica indipendente italiana, un po’ per questione di tempo e un po’ per questione di gusti. Per l’appena trascorso 2006 in compenso Bersani, i Keane, Povia, Titty Iron (Tiziano Ferro) si prendono il mio personalissimo plauso.
Hai una moglie bellissima, un figlio strepitoso, una laurea, un lavoro. Fare il musicista (di professione. in Italia. oggi) è una tua aspirazione concreta?
Intanto di lauree ne ho due…
Sono un bravo ragazzo, oggi il vero "alternativo" è sposato, papà a vent' anni e ha un lavoro sicuro e redditizio.
Semplicemente una vita senza figli e senza famiglia non è compatibile col mio modo d'essere. E men che meno una vita senza soldi…
Per quanto mi riguarda suono tra il cambio di un pannolino, una giornata di lavoro, una chiacchierata con mia moglie, una partita a calcio con i miei amici e qualche cena a base di abbondanti proteine e vino. Non è la mia missione, solo una passione…
Hai avuto trascorsi musicali come batterista. Quanto degli Scigad si porta dietro oggi Kama? E quanto invece influiscono le varie amicizie con una parte della scena milanese (NOA, Alberto Motta, Audiorama, Lele Battista, etc.). In giro alcuni vi vedono come un'antipatica comitiva a numero chiuso.
Gli Scigad per tanti anni sono stati la mia palestra. Poi l’amore è scemato, ciascuno di noi aveva voglia di fare esperienze da solo e tutto è andato sfumando. Una bella fortuna trovare tanti bravi musicisti tutti ad un passo da casa… Ringraziamo la diossina….
In merito all’ultima parte di domanda, Alberto Motta è nato nel paese della brianza accanto al mio. Siamo cresciuti musicalmente insieme, abbiamo condiviso concerti, sale prova e registrazioni per 8 anni. Prima che un musicista è una persona di un’intelligenza e sensibilità pregiate e quando l’ho conosciuto tutto mi sarei aspettato fuorché di diventare un cantautore… Audiorama e Lele Battista invece li vedo una volta all’anno… Forse più semplicemente in comune abbiamo che è 10 anni che facciamo musica a Milano… Numero chiuso …mmm… per entrare dove? Infine antipatico sarai tu, io sono simpaticissimo, brutto stronzo…
Non trovi che la gente, specialmente se suona, si prenda un po' troppo sul serio?
Sai che sposo questa opinione. Ci sarebbe da parlare per ore…
Mi piace ripetere che l’ironia è l’unico modo per dare del pirla a qualcuno senza che questi si offenda…
Ho l’impressione di trovarmi di fronte ad un popolo di gente infelice che accusa il vicino di essere causa della propria inettitudine. Come se tutti cercassero la gioia altrove e si dimenticassero di quanta vita ci sia in un piatto di pasta ed un bicchiere di vino, in una conversazione notturna, in un tramonto estivo.
Un popolo di tracotanti, sbuffanti ed immobili esseri umani che aspettano la gioia mangiando pop-corn e comperando Suv…
Il fatto è che per godere delle piccole cose bisogna essere puliti e semplici e con la merda che ci ficcano nella cartella i nostri “insegnanti” non è facile… è tutto lavoro a casa… Quanto ai musicisti, poi, la chimera della rock star famosa e dannata ha la capacità di prolungare quasi in eterno l’adolescenza.
Disco, videoclip, concerti. Hai raggiunto un obiettivo importante. "Ho detto a tua mamma che fumi" è un punto di arrivo che riassume anni di militanza come musicista o ci dobbiamo aspettare l'inizio di qualcosa? Insomma, adesso che succede?
Per quanto riguarda gli obiettivi a breve termine, a gennaio esce una canzone che assieme a Bugo ho registrato per un tributo a De Gregori. Tour intenso fino all’estate…In tarda primavera esce il 3 singolo con relativo video. Poi si concepisce il secondo figlio…
Più in generale succede che ho qualche motivo in più per continuare a fare quello che per 15 anni ho sempre fatto… scrivere canzoni ed andare a spasso per l’Italia a suonarle… Ho già pronto moltissimo materiale nuovo che conto di registrare alla vecchia maniera con Iki e Alebasso a Casa Medusa, giusto per rammentare a me stesso che le cose belle della vita vanno condivise al calduccio con le persone veramente importanti. Un bicchiere di vino buono c’è anche per te…
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L'articolo Kama - email, 09-01-2007 di Stefano "Acty" Rocco è apparso su Rockit.it il 2007-01-22 00:00:00
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