Un polistrumentista, compositore e musicista che in più di vent’anni di carriera ha fondato due band importanti come i Calibro 35 e i Mariposa, collaborando parallelamente con artisti del “calibro” (perdonate il gioco di parole) di Afterhours, Mike Patton, Muse, PJ Harvey e Iggy Pop. Enrico Gabrielli, oltre a tutto questo, è un padre, che cerca giorno dopo giorno di instillare nei propri figli il suo amore viscerale verso quella magica parola di sei lettere che risponde al nome di musica.
“Un concetto involontariamente assimilato dai miei due bambini è che le canzoni escono da una 'cosa meccanica' che gira. Non avendo Spotify in casa, ascoltiamo ancora tantissimo vinile”, mi racconta lui durante una lunga chiacchierata telefonica. È proprio dall’unione di questa sua doppia vita di padre e musicista che sono scaturiti i brani che compongono il suo “esordio” da solista.
Le Canzonine, il primo album inciso da Enrico con il suo vero nome, è a tutti gli effetti un disco per bambini. Una raccolta di 18 canzoni fatte “alla vecchia maniera”, quando i brani per i più piccoli venivano composti da giganti della musica e della cultura italiana come Sergio Endrigo, Gianni Rodari e Virgilio Savona.
“Ho deciso di scrivere questo album perché più sono piccole le canzoni e più è ambizioso il progetto”, spiega Gabrielli. “Mi sono però reso conto che i brani per bambini sono un terreno in cui riesco a muovermi abbastanza bene, perché esula dal classico meccanismo della canzone da adulti che deve dire delle cose in un certo modo. C’è molta più libertà. Puoi dedicarti molto di più alla musica: fattori che avvantaggiano nettamente la mia formazione”.
Uscito quasi in concomitanza con la festa del papà, Le Canzonine accoglie una serie di pezzi scritti da Gabrielli per e assieme ai propri figli durante il lockdown. Piccole filastrocche cantate, composte con pochi strumenti - un pianoforte e un ukulele - e nate il più delle volte dalla tenera e spontanea genuinità di una bambina di 5 anni che gioca con il padre.
“Alcuni di questi pezzi sono un’ispirazione diretta di mia figlia. Cavallino ad esempio è ispirato alla sua passione per il Far West. Il testo di Pellicano dove vai? è invece formato da una serie di frasi assolutamente no sense che la bambina ha iniziato a dire mentre le stavo facendo il bagnetto”, commenta Gabrielli.
Il disco del musicista aretino viene impreziosito da un’incredibile quantità di featuring di altissimo livello. Oltre ai bambini del Piccolo Coro Angelico, Le Canzonine vede infatti la partecipazione di musicisti come Brunori Sas (Social-Dramma), Francesco Bianconi (Il cavallino e Sopra qualcosa), Cosmo (“Prima c’era”) e I Cani (Il treno fa…). Un parterre di cantanti degno di OBE di Mace, ma in versione Zecchino d’Oro.
“Anche grazie all’aiuto di Giacomo Fiorenza (il produttore del disco, ndr) l’idea che mi è venuta in mente da subito è stata quella di 'collettivizzare' i brani presenti nell’album. Oltre a essere tutti quanti padri, i musicisti che compaiono in Canzonine sono in primis miei amici. Il meccanismo è lo stesso di quando tu sei in giro con il passeggino e, incrociando un altro papà che viene nella tua direzione, nasce istantaneamente quello sguardo di complicità e compassione reciproca”.
Uno dei featuring più sorprendenti è sicuramente quello di Andrea Laszlo De Simone (Il pappagatto), un cantautore tutt’altro che avvezzo a comparire nelle opere di altri musicisti. “Io e Andrea ogni tanto ci troviamo a Torino, dove vive anche lui, e immancabilmente parliamo di figli”. De Simone ha deciso di voler dare il proprio contributo a questo disco “perché ha capito che nasce da un gesto di natura tanto spontanea quanto privata e genuina. Non c’è alcun tentativo di utilizzare il suo nome per qualsiasi tipo di promozione”.
Duetti inaspettati a parte, questo album vuole ridare dignità alle tante canzoni, libri e film dedicati all’infanzia. Un lungo e importantissimo filone culturale che nel corso degli anni ha perso il suo iniziale obiettivo pedagogico anche a causa dell’avvento di prodotti come Masha e Orso, Baby Shark e Il Pulcino Pio. Veri e propri orrori animati, creati per far stare i bambini “zitti e buoni” davanti allo schermo di uno smartphone mentre si è al ristorante o in coda al supermercato. La qualità di questi lavori è lontanissima dalla bellezza (e utilità) dei libri di Gianni Rodari o di pezzi come Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo. Un brano, datato 1974, definito dallo stesso Gabrielli come “il national anthem dei più piccoli, con un testo di una semplicità disarmante ma che nasconde un significato profondissimo, incentrato sulle cose che nascono, crescono e finiscono, per poi tornare ad essere loro stesse. C’è un discorso di natura filosofica molto articolato e complesso che però i bambini assimilano alla perfezione”.
“Le Canzonine” è una piccola, grande opera in grado di riportare al centro la figura del padre in quanto tale, alzando un grosso dito medio verso parole come “mammo”, ormai totalmente fuori luogo nel 2023. “Pur con la grande differenza di un atto di assoluta potenza come il parto, padre e madre sono la stessa cosa: due figure di eguale importanza e intercambiabili tra loro”, conclude Gabrielli. Perché, in fin dei conti, la mamma è pur sempre la mamma. Ma anche il papà è pur sempre il papà.
---
L'articolo Canzoni per bambini, e pure per papà di Luca Barenghi è apparso su Rockit.it il 2023-03-19 10:30:00
COMMENTI