Guido Brualdi, fumettista pesarese, disegna e scrive da qualche anno ed è diventato una figura sempre più presente nel panorama delle autoproduzioni italiane, pubblicando veri e propri cult dell’illustrazione moderna tra cui Mememen (Incubo alla Balena, 2019) e il recente Via di Qui (Maledizioni, 2020). Parallelamente, adottando lo pseudonimo di Lucy Anne, scrive e registra canzoni, ballate acustiche malinconiche e intrise della stessa carica emotiva e introspezione che si trovano nelle sue storie. Queste due anime sono state ora raccolte in un solo corpo: è uscito il 30 ottobre ESTINZIONE 666, album musicale e libro a fumetti, un viaggio allucinante nelle paranoie e nella nebbia dei pensieri che contraddistinguono il nostro presente.
Chi è Guido Brualdi e chi è Lucy Anne?
Lucy Anne è il ragazzo che a diciassette anni imbraccia la chitarra col sogno di diventare un musicista tenebroso e dal cuore spezzato. Ma senza sapere cosa farà davvero della sua vita. Guido Brualdi, da quando ricordo, disegna e ha sempre voluto fare fumetti e illustrazioni, nel 2016 ha scoperto la musica e ha capito che questi due mondi potevano alimentarsi a vicenda. Lucy Anne ora è una parte sempre più marginale, continuo a usare questo nome solo per gioco, rappresenta una parte della mia vita dalla quale voglio distaccarmi. All'inizio, quando ho cominciato a suonare, mi sembrava figo avere uno pseudonimo e avere un nome internazionale per definirmi come personaggio. Quando è uscito il mio primo fumetto, Luciana, ho capito che dicendo la verità, o semplicemente descrivendo la mia vita, non avevo bisogno di indossare altre maschere. Allora ho iniziato a pensare che forse Guido Brualdi andasse bene.
Come dialogano tra loro fumetto e musica?
Raccontare storie per me è la cosa più importante, riuscire a comunicare dei messaggi, quello che vivo o semplicemente come mi sento, mi libera e mi fa crescere. Mi piace dare una visione del mondo attraverso i miei occhi, raccontare le situazioni che lo caratterizzano, che sono per lo più grottesche e comiche. Con la musica invece riesco a comunicare la mia parte forse più introspettiva… I due mondi convivono cercando di alimentarsi l'uno con l'altro. E spero che col passare del tempo possano entrare ancora di più in armonia.
Com'è nato ESTINZIONE 666?
Estinzione 666 è un album che parte da canzoni scritte nel 2019 registrate tra dicembre e gennaio 2019 e 2020. per la prima volta ho voluto trattare la registrazione approcciandomi alle canzoni come se lavorassi a una storia a fumetti: ho cercato di essere il più sincero possibile. Ho registrato da solo con un microfono, una scheda audio e una chitarra, in solitudine, lavorando ai brani nella mia camera a Pesaro e nella casa dei miei nonni in campagna, al confine tra Marche e Romagna. Il master è stato fatto al VDSS Recording Studio da Filippo Strang e verrà pubblicato da Mia Cameretta Records.
La scintilla che ti ha spinto?
La genesi dell'album nasce appunto un anno fa, nel periodo degli incendi in Amazzonia e California. In quei mesi provavo una forte rabbia, un senso di risentimento verso l'essere umano, verso i suoi comportamenti distruttivi nei confronti della natura e soprattutto verso se stesso. Ho sempre trovato ridicolo il fatto che l'uomo si sia posto al di sopra di tutte le altre specie, usurpando, contaminando e distruggendo quello che ha attorno solo per la propria affermazione, venerando dei pezzi di carta con sopra scritti dei numeri. Con questo album, e con il fumetto allegato, ho cercato di dire la mia su questi temi. Del resto, viviamo sulla Terra, non c'è niente di più prezioso. E non penso bisogni essere ambientalisti per capirlo, basta avere un po’ di buon senso.
Il disco comunica in ogni suo aspetto un sentimento d’introspezione molto forte. Una solitudine che alla fine sembra trasformarsi in claustrofobia. Insieme alla tematica da "fine dell'umanità", ESTINZIONE 666 ha anticipare il corso degli eventi che hanno segnato il 2020?
Le canzoni sono nate tutte prima della pandemia, alcune parlano appunto della solitudine, dell’impotenza di fronte al corso delle cose. Quando ci siamo ritrovati tutti chiusi in casa per mesi non ho pensato troppo all'album, a dir la verità, solo ora mi sono reso conto di quanto alcune canzoni siano attuali per il periodo che abbiamo vissuto. La solitudine di cui parlo nella title track è una solitudine diversa, dovuta alla sensazione d’inutilità nei confronti delle decisioni dei potenti che governano il mondo e se ne fregano altamente del riscaldamento globale, di ridurre le emissioni di CO2, ma è anche una solitudine fisica, data dalla lontananza tra le persone. Nella canzone Cinque alle Due parlo proprio di due persone che non riescono a vedersi, ma il loro legame non è scalfito dal mondo che gli crolla intorno.
E ora come vivi le stesse tematiche (e le stesse, possibile, future situazioni)?
Devo dire che ho passato vari momenti brutti questa estate. Ero davvero rassegnato e triste, la rabbia che provavo nel 2019 si è trasformata in rassegnazione. Ho passato dei giorni a pensare al fatto che per quanto ci possiamo battere, qualcuno dall'alto non capirà mai perché penserà solo al profitto. Ora cerco di vivere con più tranquillità e determinazione per le cose che mi piacciono davvero. Se ognuno di noi porta avanti quello in cui crede, penso ci sia ancora speranza. E poi quando devo scaricare la tensione faccio gli esercizi per pomparmi i muscoli e diventare grosso come un gorilla. Tra l’altro qualche giorno fa un mio amico mi ha detto che di solito lui i bodybuilders li chiama uomini-brioche.
Estinzione 666, il disco d’esordio del cantautore e fumettista pesarese Guido Brualdi esce accompagnato da una breve storia a fumetti stampata in un'edizione limitatissima di 100 copie fisiche, la potete acquistare QUI.
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L'articolo Se ci dobbiamo estinguere, facciamolo a colori di Martino Petrella è apparso su Rockit.it il 2020-11-02 15:30:00
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