In vista della sua imminente partecipazione al MI AMI, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Eva. Ovviamente abbiamo parlato di Manuel Agnelli, di X-Factor e di tatuaggi, ma anche di Carmen Consoli, di Erykah Badu e del disco di inediti che uscirà ad ottobre. Non perdetevela il 25 maggio sul Palco Raffles Milano, qui trovate le prevendite consigliate.
Ciao Eva, benvenuta su Rockit. Quest’anno tra i nomi del MI AMI Festival ci sei anche tu, conoscevi questa realtà?
Si, ne avevo già sentito parlare e molto bene anche. Sono contentissima di partecipare e anche parecchio agitata, devo dire (ride).
Proviamo a ripercorrere un po’ le tappe della tua vita e della tua carriera musicale. Hai passato dei momenti difficili, ne sei uscita e hai deciso di presentarti a X-Factor cantando un brano tuo, che sintetizzava l’esperienza che avevi vissuto. Il momento in cui hai realizzato che avresti partecipato al talent per te è stato più un punto di partenza o si è trattato di un evento liberatorio? Spesso hai parlato di rivincite personali.
Diciamo che è stato un po' entrambe le cose. Non avrei mai pensato di riuscire a partecipare al talent, infatti ero partita davvero super easy. Mi sono messa in gioco appunto portando la mia canzone e, quando i giudici mi hanno detto di sì, è stata una rivincita personale proprio perché il brano con il quale ero entrata era mio e raccontava di me, è stato il top insomma.
Com’è nata la tua passione per la musica? Cosa ti ha spinto a inoltrarti in un percorso così difficile e complicato?
La passione per la musica ce l’ho sin da quando ero piccolina, perché comunque son cresciuta in un ambiente dove di musica ce n’è sempre stata a manetta. Mio padre è cantante e musicista, quindi grazie a lui ho scoperto la musica sin da quando ero bambina. Ho sempre cantato, anche se non ho mai fatto scuole di canto. Per me è sempre stata una passione in realtà, non c’è mai stato un momento in cui ho pensato che di questa passione avrei potuto farne un lavoro, perché comunque non ho mai creduto tanto in me stessa. X-Factor sotto questo punto di vista è stato un trampolino, è stato lì che ho iniziato a crederci un po’ di più. Prima ci mettevo la passione ma non ero così convinta. Adesso ci sono e quindi per me è tutto nuovo, tutto bellissimo, anche se sono all’inizio e devo cominciare a capire come muovermi, è tutto un po’ strano ancora.
Durante il tuo percorso a X-Factor si è notata una tua crescita esponenziale dal punto di vista artistico e musicale. Quanto ha inciso essere stata guidata da un personaggio come Manuel Agnelli?
Innanzitutto c’è da dire che secondo me Manuel è stato il miglior giudice, non perché sono di parte, ma ha un bagaglio di esperienze incredibile, ne sa a pacchi. Certamente aver avuto un tutor del genere ha aiutato molto la mia crescita, se non avessi avuto lui sarebbe potuta andare diversamente, non lo sapremo mai fortunatamente (ride). Però diciamo che Manuel mi ha aiutato veramente tanto, perché mi ha fatto provare cose che non avrei mai pensato di riuscire a fare, mi ha fatto mettere in gioco. Spesso abbiamo anche litigato per delle canzoni e per alcune cose, però poi alla fine... Vabbè, aveva ragione lui!
Dell’esperienza con Manuel cosa ti porterai dietro maggiormente?
Non mi ha mai dato dei consigli precisi. Spesso anche il solo dirmi di muovermi sul palco o di lasciarmi andare mi ha aiutato a liberarmi e di conseguenza a liberare la voce, prima ero bloccatissima. Grazie a lui sono cresciuta moltissimo, credo in me stessa e in quello che faccio. Avere una persona del genere che crede in te e ti dà soddisfazione aumenta l’autostima, no? Di conseguenza ti fa essere più sicura e più convinta di quello che fai e questo è tutto, perché se hai convinzione e passione arriva in un modo, se la fai per fare il compitino è tutta un’altra cosa.
Riguardo il discorso del muoversi sul palco, ricordo che nelle prime esibizioni ti presentavi solo voce e chitarra, non eri abituata ad esibirti senza.
Macché, zero! (Ride) Io in realtà sarei più pianista che chitarrista, la chitarra non so tanto suonarla, ti dico la verità. Però diciamo che mi butto un po’ in queste cose e quindi, siccome la canzone l’avevo scritta per la chitarra ho detto “chi se ne frega, anche se non sono brava a suonare io vado e ci provo, poi vediamo…”.
Archiviato il talent, hai iniziato il tour e hai avuto l’occasione di condividere il palco anche con Carmen Consoli, un’altra protagonista del MI AMI di quest’anno. Ho sempre pensato che una cantautrice in Italia debba considerarla come un modello assoluto. Cosa ne pensi a riguardo?
Per me Carmen Consoli è tipo la Madonna. L’esperienza con lei è stata fantastica. Durante l’ultima data mi è dispiaciuto tantissimo dover terminare quest'esperienza, è stata veramente una magia, una cosa surreale. Aprire i concerti di Carmen Consoli per me è stata una cosa estrema, più di X-Factor, più di qualsiasi altra cosa. Perché quella è la vita vera, non si è in televisione e se un’artista come lei mi ha voluta vuol dire che forse qualcosa da dire ce l’ho o che comunque a lei sono arrivata. E per me è una soddisfazione enorme, perché Carmen Consoli per me è davvero una dea, te lo giuro. L’ho sempre seguita, mi è sempre piaciuta tantissimo e le porto un rispetto e una stima immensi. Un’esperienza indimenticabile. Ti dico una cazzata, siccome il tour che abbiamo fatto si chiama “Eco di sirene” adesso il 20 maggio vado a tatuarmi una sirena (ride), proprio per ricordarmi di quest’esperienza. Non lo dimenticherei in ogni caso, ma chissà se riavrò mai una possibilità così.
Infatti un’altra tua grande passione dichiarata sono proprio i tatuaggi. Se ti chiedessi di scegliere cosa ti aiuta di più ad esprimere la tua personalità, le tue emozioni, i tuoi sentimenti, cosa sceglieresti, un tatuaggio o una canzone?
Questa domanda, posta in maniera diversa, me l’hanno fatta tantissime volte. La mia risposta è sempre stata che non potrei mai scegliere tra la musica e i tatuaggi, perché sono le mie passioni più grandi. Sto continuando comunque a fare tatuaggi, anche se non posso più farlo come prima perché ho degli impegni diversi, una vita diversa, ma non mollerò mai. I tatuaggi fanno parte di me.
Provo a rigirartela così: la tua prima canzone in radio è stata come il tuo primo tatuaggio?
La prima canzone passata in radio è stata come il primo tatuaggio venuto bene (ride). Il primo tatuaggio che ho fatto faceva pena, mentre il primo venuto bene mi ha fatto capire che potevo farcela. Come per la musica, insomma.
In questi mesi abbiamo sentito in radio il tuo brano inedito “Voglio andare fino in fondo”. Si tratta di un brano che sintetizza la classicità della canzone italiana, miscelandola con le più svariate influenze. Ci sarà un disco di inediti?
Sto scrivendo a manetta, o perlomeno sto provando a scrivere, perché comunque non è che faccio questo mestiere da vent’anni e ho pochissima esperienza. Sotto questo punto di vista sono molto umile, quello che ho da dire e che ho dentro lo tiro fuori, lo metto giù in musica e testo e poi vedremo se funzionerà.
Il disco di Eva ripartirà da quello che abbiamo sentito durante X-Factor oppure ci sono dei generi musicali ai quali sei particolarmente legata?
Bella domanda. Diciamo che a me la musica piace tantissimo e non sono legata a un genere in particolare. Vorrei avesse tante influenze, non so se riesco a farmi capire. Non vorrei che fosse monocromatico, vorrei che fosse sperimentale. Non so se sia fattibile o meno questa cosa, perché quello che chiede oggi il mercato è un po’ commerciale per i miei gusti. Non vorrei diventare (e non diventerò) troppo pop, cercherò di fare una cosa diversa anche se, essendo il primo, so che bisognerà scendere comunque a compromessi. Comunque sono contenta perché il disco verrà prodotto da Manuel Agnelli, quindi non verrà fuori una cosa qualsiasi o comunque troppo già sentita.
Tra le varie cover che hai interpretato, alcune davvero molto bene, ne hai almeno una che hai sentito particolarmente tua?
Diciamo che quella che più mi rappresenta come mondo musicale è quella che ho potuto scegliere io per la semifinale, “Appletree” di Erykah Badu. Quella è stata proprio una bellissima serata; quando ci hanno detto che potevamo scegliere noi le canzoni figurati, tutti contentissimi. Quando ho scelto quella sapevo che Manuel non sarebbe stato d’accordo e infatti appena l’ha saputo mi ha sclerato, era incazzato come una bestia, però ero convinta della mia scelta. Non ho temuto l’idea che per lui la canzone fosse poco commerciale e di un genere che in Italia non va molto, in semifinale avrei dovuto portare un pezzo forte e quello per me era un pezzo forte. Infatti alla fine è andata bene.
Quindi possiamo dire che quella volta hai avuto ragione tu e non Manuel?
Si, esatto. Poi quella sera lì lui era contentissimo perché ha visto il risultato e io dentro di me gongolavo. Anche se avevo fatto di testa mia era andata bene lo stesso.
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L'articolo Eva Pevarello - Io, Manuel, e tutte le volte che ho avuto ragione di Marco Del Casale è apparso su Rockit.it il 2017-05-10 12:03:00
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