armaud è una cantautrice italiana che vive in Olanda, e ve l'avevamo segnalata nella lista delle cantautrici da tenere d'occhio. Oggi vi facciamo ascoltare in streaming esclusivo il suo nuovo disco "How to erase a plot".
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con armaud per saperne di più sulla sua ossessione per l'ordine e le sue cattive abitudini.
Una citazione e un'immagine per spiegare chi sei e come hai iniziato a suonare.
“Nel bel mezzo dell'inverno ho infine imparato che vi era in me un'invincibile estate”. Albert Camus.
È una frase piena di coraggio. La interpreto come la risposta a tutte le paure sull'incapacità di cambiare nel corso della nostra esistenza. Non siamo mai una cosa sola che si oppone rigidamente alle altre. Per fortuna! Nella mia vita sono cambiate così tante cose che se davvero fossi rimasta la stessa durante il corso degli anni e se mi fossi concentrata solo su una parte di me, forse non sarei riuscita neanche ad accorgermi di quanta strada stavo – e sto tuttora percorrendo. Credo che questo sia il mio approccio alla musica. Ho iniziato suonando il violino e oggi sono qui a parlarvi del mio progetto nel quale canto e suono la chitarra!
Il tuo nome, armaud, è quello di battesimo di tua nonna, e lo scrivi con la lettera minuscola. È un segno di continuità con la tua infanzia ma anche di rispetto per le tue radici. Perché la lettera minuscola?
Ci tengo a precisare che purtroppo non ho mai conosciuto personalmente mia nonna. L'immagine che ho di lei l'ho costruita negli anni grazie ai racconti di mio padre e sinceramente non saprei spiegarti il motivo razionale che mi ha spinta a scegliere questo nome. Forse perché anche lei era una musicista, o forse, aldilà del legame familiare, perché 'armaud' è una bella parola da pronunciare. Se ci pensi ha un suono morbido in francese e un significato forte in italiano (passato remoto del verbo 'armare'). E quindi, come le parole che si trovano nei dizionari, è giusto che sia scritta con la lettera minuscola. (La verità è che la questione è puramente estetica e legata ad una mia ossessione per l'ordine e la simmetria che però vi racconterò la prossima volta!)
Quando ti abbiamo segnalata tra le 10 cantautrici emergenti da tenere d'occhio, di te abbiamo detto “trip-hop e dream pop mescolati in maniera elegante e rarefatta, intima e a tratti triste, che porta con sé l'umidità delle strade di Amsterdam, dove Paola vive e compone”. Ti rispecchi in questa definizione? Come stai ad Amsterdam?
Innanzitutto vi ringrazio per avermi segnalata, è stata una bella soddisfazione. Non amo molto le definizioni ma mi rispecchio nelle vostre parole ed anzi, sono contenta che sia questa l'atmosfera che arriva a chi ascolta il disco. Amsterdam è così: rarefatta, elegante ed estremamente malinconica. E ormai è la mia seconda casa. È una città che amo molto e che ha segnato un periodo fondamentale della mia vita, anche grazie alle centinaia di persone provenienti da tutto il mondo che ho avuto il piacere di incontrare durante il mio cammino. Al momento sono temporaneamente tornata a Roma per fare un po' di concerti in giro per l'Italia. L'Olanda mi manca ma per adesso mi godo il sole e il buon cibo!
Sempre parlando di umidità, dalla copertina del disco al video di “Patterns” l'acqua è un elemento ricorrente nella tua iconografia e l'ascolto della tua musica evoca sintesteticamente qualcosa di liquido, di scorrevole e fluido, anche morbido e malleabile. Insomma, ci metti a bagno nei tuoi pensieri.
L'acqua scava, gira intorno agli ostacoli, cambia forma e con pazienza e costanza, arriva dove vuole. Non trovi sia un elemento potentissimo? Vorrei che i miei pensieri fossero veramente come l'acqua ma non è sempre facile, e anzi al momento sembrano assomigliare più ad un parco giochi pieno di bambini pazzi che urlano senza pietà. Ci si diverte ma c'è davvero troppo caos!
Del tuo brano “How to erase a plot” dici: si cancella una storia per dare spazio ad un nuovo inizio prendendo coscienza dei propri errori. Non ci sono colpe ma solo cattive abitudini che con un po’ di fatica si possono cambiare. Quali sono le tue cattive abitudini?
Al primo posto, tra quelle che si possono svelare, metterei la mia cattiva abitudine di mangiare schifezze senza senso a orari improbabili e sbagliatissimi. Per il resto preferisco mantenere il silenzio stampa! Posso solo dirti che sono abbastanza da decidere di cancellarne un po'!
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L'articolo Foto Profilo: armaud, ascolta il nuovo album "How to erase a plot" di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2015-10-21 10:31:00
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