Funk Shui - "Anestesia totale"

Rockit vi presenta "Anestesia totale", il nuovo video dei Funk Shui Project

Nel resto del mondo le hip hop band (ovvero quei gruppi che uniscono rap e musica suonata, tipo i Roots, per intenderci) sono una realtà consolidata e ampiamente apprezzata già da anni; in Italia, invece, solo ora cominciano timidamente ad affacciarsi sulla scena e a riscuotere il successo che meritano. Una delle più interessanti, anche se ancora poco conosciuta, arriva da Torino e ha nome Funk Shui: il frontman è Willie Peyote, che vi avevamo già segnalato come rapper da tenere d'occhio nell'edizione 2014 del nostro speciale Spinga, Signora, Spinga!
Vi presentiamo in anteprima l'ultimo loro video, dal titolo "Anestesia totale", tratto dal loro primo omonimo album (BM Records) e realizzato da Grey Ladder. Per l'occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Willie per parlare del progetto.

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Come nasce il progetto Funk Shui?
L'idea su cui si fonda il progetto è quella di una hip hop band a tutti gli effetti, un gruppo musicale che attraverso diverse influenze suona e compone brani hip hop passando per il funk e il soul. Ne fanno parte Natty Dub, che oltre a suonare le tastiere si occupa anche della produzione dei beat (taglio dei campioni, programmazione delle drum machine), Jeremy al basso, Anton Wave alla batteria, il nuovo acquisto Jack noto anche come Due Venti Contro alla chitarra e Willie Peyote alla voce.

Come integrate i campionamenti con gli strumenti, di solito?
Come si può cogliere dal disco non tutti i brani contengono dei sample perché il processo creativo è diverso di volta in volta. Spesso Dub ci sottopone un beat prodotto da lui come bozza di partenza e da lì partiamo un una sorta di jam session, suonandoci sopra fino a che non lo rendiamo nostro.

Dal tuo punto di vista di mc è stato molto laborioso lavorare con una band vera e propria, anziché con un semplice producer rap?
No, anzi, per certi versi è stato meno laborioso rispetto ai miei dischi solisti. I brani dei Funk Shui nascono collettivamente: in studio o in sala prove ci confrontiamo tutti insieme fin da subito sulla composizione. Successivamente io scrivo le mie robe sulla prima bozza, ma poi comunque si riarrangia ulteriormente il brano tutti insieme. Aggiungerei che costruendo i pezzi con una chiave melodica e musicale molto più marcata rispetto al classico rap io stesso ne traggo giovamento, perché ho più spunti sotto tutti i punti di vista.

Il video che presentate oggi è in sostanza un piccolo film. Come nasce il concept? 

L'idea di fondo prende spunto dal sample che Natty Dub ha utilizzato per creare la prima bozza del beat su cui abbiamo poi costruito il brano, sample preso da un cartone animato di Lupin III, icona romantica che per tutti i membri del gruppo rappresenta un back in the days nella nostra infanzia. Da qui, insieme a Grey Ladder, abbiamo provato a reinterpretare un episodio della serie riadattandola al nostro gruppo. È una sorta di tributo al buon Lupin.

Nel video compare anche Hyst. Che rapporto lo lega a Funk Shui? 

Un ottimo rapporto, umano prima che artistico. Lui è, secondo me, l'artista (e uso questa parola volutamente, perché nel suo caso ci sta davvero) più sottovalutato d'Italia. Collaborare con lui è un piacere costante ed è anche molto facile, perché quando si lavora con quelli bravi è tutto più facile e naturale. Sono certo del fatto che il maestro Yamanouchi collaborerà con noi anche in futuro, in diversi modi, visto che sa fare tutto.

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L'articolo Funk Shui - "Anestesia totale" di Marta Blumi Tripodi è apparso su Rockit.it il 2015-02-09 10:08:00

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