Gianfranco De Franco, nato a Cosenza nel 1977 e attualmente residente a Perugia. "Come ormai abbreviano e abbreviamo sui social sono polistrumentista, musicologo e musicoterapeuta", dice all'inizio di quest'intervista. Stellar Sunset è il suo ultimo lavoro, 10 tracce tra l'acustico, l'elettronica e l'ipnosi, che il suo autore definisce con questa metafora:
I suoni del tramonto, a volte malinconici e tristi, ma concentrati e intrisi dal calore vivo di una stella da cui si viene risucchiati e si splende.
Lo incontriamo per approfondire.
Quando hai cominciato a fare musica?
Ho iniziato a suonare il clarinetto all’età di 13 anni grazie alla banda "V. Longo" del mio paese, Laino Borgo (CS) e da lì ho capito che il mio futuro sarebbe stato un "lungo soffio". A 18 anni mi sono trasferito a Cosenza e ho frequentato il Conservatorio, prima da privatista poi da interno, e contemporaneamente il DAMS/Musica, per "concludere" con la specializzazione in Musicoterapia.
Un aspetto particolare della musica che fai?
Sicuramente il primo aspetto caratterizzante della mia musica è la sua timbrica interna, sempre in bilico tra vari strumenti a fiato e l’elettronica minimale di taglio vintage, che permea costantemente i miei lavori, sia live che discografici – diretta conseguenza dal mio set strumentale, che negli anni è diventato sempre più ampio: clarinetti, sassofoni, flauto traverso, flautini di varie zone geografiche, strumenti tradizionali, synth, pedal effect con relative manipolazioni elettroniche, strumentario Orff.
Come hai "incontrato" i tuoi strumenti?
È un set strumentale che si è creato negli anni in modo spontaneo. È entrato nel mio IO più nascosto e dedito a raccontare in materia sonora e libera (slegata da qualsiasi interesse stilistico e grammaticale, almeno per il momento) i miei "respiri" e quelli di altri, inizialmente sulle persone conosciute soprattutto in ambito clinico.
Quindi, come definiresti la tua musica?
Di sicuro una musica che cerca di "fermare" in suono dei sentimenti che ho fotografato e continuo a fotografare in maniera inconscia, cercando di "universalizzarli" attraverso la mia personale materia sonora.
Quali sono i tuoi ascolti e a chi ti ispiri?
Nel periodo cosiddetto accademico ascoltavo soprattutto musica classica, musica bandistica e liscio, visto che suonavo anche in una serie di orchestre spettacolo. Dopo il diploma in clarinetto, grazie all’apertura di “nuove porte” e grazie alla militanza nei Mandara e nei Red Basica (due gruppi che per me sono stati segnanti e in un certo senso iniziatori), ho iniziato ad ascoltare veramente di tutto. Gli artisti che sicuramente mi hanno più “cullato” fino ad oggi sono legati al prog, al krout rock, alla psichedelia, al minimalismo, alla classica contemporanea, al jazz, alla musica elettronica, all’avanguardia in generale.
Significato complessivo del tuo ultimo lavoro/disco/ep?
L’ultimo lavoro discografico da solista è Stellar Sunset uscito per la INRIclassic. A fine Gennaio 2022. Il risultato timbrico è di natura "trascendentale", tra l’acustico e l’elettronico, dalle caratteristiche intime e a tratti caotiche “governate” da ritmiche spiazzanti e “protettive”. Liriche crepuscolari che si fondono con la luce del nostro sguardo interiore.
Progetti futuri?
Dopo le anteprime live invernali, tra la primavera e l’estate continueranno in lungo e in largo (almeno si spera!) i concerti Stellar Sunset. Felice di anticiparvi che il concerto sarà presente in alcuni dei Festival Italiani di ricerca contemporanea più importanti e per l’occasione sarà contaminato dalle coreografie e dai ballerini di CREATE Danza (compagnia sperimentale di ricerca artistica e coreografica). Poi, ci saranno dei concerti con contaminazioni visive e artistiche all’interno di importanti mostre, compresa la partecipazione de "i zampognari" di Laino Borgo, dove i suoni della tradizione si uniranno a quelli più contemporanei del mio set. Le date sono in aggiornamento sul mio sito.
Per quanto riguarda il settore Teatro continuerò soprattutto con la compagnia teatrale Scena Verticale ad essere in scena con una serie di spettacoli ancora in programmazione e avrò 4 nuove produzioni che vedranno la luce tra l’estate e l’autunno. Infine, qualche puntatina con la super solare street band TAKABUM, del mio compare Oliveto.
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L'articolo Gianfranco De Franco: musica per raccontare i "respiri", suoi e degli altri di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-06-14 14:50:00
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