EIM, all'anagrafe Vincenzo Benincaso, è il cantante e fondatore della band Groove Heroes. Classe '89, nasce a Lucera, una piccola città pugliese in provincia di Foggia. A 26 anni fonda la sua società di consulenza marketing per startup e a 31 la Groove Heroes Records. "Dovrebbe essere il contrario, no? Però io sono un po' matto", scherza Vincenzo all'inizio di quest'intervista. Lo incontriamo per approfondire sul progetto, che mischia l'rnb al funk, con un pizzico di reggae. "Ciò che accomuna tutti i nostri brani sono, comunque, le good vibes e tanto tanto funky". Con lui, Luca R alla chitarra; Giammarco Bussi alla batteria; Mario Ciancarella al basso e Luca Ciucci al sax.
Quando nasce la passione per la musica?
Ho iniziato a suonare il piano a sei anni. Poi, a tredici, ho iniziato ad appassionarmi all'hip hop e all'house music. Ho iniziato a produrre in cameretta le mie prime canzoni dance e house che mettevo su dei CD che regalavo agli amici. A scuola avevo la "media del 6", finché i miei mi promisero una consolle se avessi raggiunto quella del 7. Avevo 16 anni: da lì ho iniziato a suonare a delle serate in discoteca e ad appassionarmi sempre di più all'house. Ho sempre prodotto, ma all'epoca non era così facile distribuire la propria musica come oggi. Nel frattempo ho coltivato la mia passione per l'hip hop e ho iniziato a scrivere e rappare con una crew di Modena mentre ero all'uni. Ci chiamavamo I Sottosuolo (bella Step!).
Quando nasce il progetto Groove Heroes?
Durante il lockdown ho avuto il tempo per iniziare ad incidere qualcosa. I tempi erano cambiati: autoprodurre la propria musica finalmente era diventato più semplice, così insieme a mio cugino/fratello Luca R (chitarrista della band) abbiamo deciso di avviare questo progetto e abbiamo tirato fuori il nostro primo singolo, La vita che fa per me.
Perché Groove Heroes?
Groove Heroes nasce come progetto collaborativo: un gruppo musicale aperto nato per creare musica a distanza durante il lockdown. Inizialmente nascondevamo la nostre identità con delle maschere, per dare a chiunque la possibilità di esprimersi liberamente a prescindere dalla propria occupazione "nella vita reale", un po' come dei supereroi. Oggi la band ha cinque elementi fissi: il sottoscritto alla voce (Vincenzo, ndr); Luca R alla chitarra; Giammarco Bussi alla batteria; Mario Ciancarella al basso; e Luca Ciucci al sax. Ma l'anima collaborativo è rimasta: il nostro sogno è avere collaborazioni diverse per ogni brano: fiati, percussioni, altre voci... vogliamo tanti heroes!
Quali sono i vostri ascolti e a chi vi ispirate?
Il progetto di Bruno Mars e Anderson Paak (Silk Sonic) rispecchia pienamente quello che a livello aspirazionale stiamo cercando di fare: riportare il rap in una dimensione funky, non solo dal punto di vista musicale, ma anche e soprattutto da un punto di vista semantico.
Perché? Com'è oggi il rap?
Soprattutto in Italia vede una scena mainstream ancora completamente trap, che trova nell'esaltazione della criminalità la tematica cardine. Il rap non è questo. Il rap nasce nel Bronx degli anni'70, come evoluzione del funk, appunto. Persone emarginate che riprendevano i campioni funk in voga nelle stesse disco in cui non potevano entrare, per creare qualcosa di nuovo e festeggiare insieme in dei momenti di socialità vera e condivisa: i block party.
Significato complessivo Bon Voyage, l'ultimo singolo?
Il brano parla di weed (fumata, non venduta), ma allo stesso tempo parla di viaggio: è un doppio senso. È un brano leggero, un inno al relax, al chillarsi. E sì, anche a zia Marja.
Il videoclip è in uscita il 21 agosto: ce lo racconti?
Il video vuole essere un po' sarcastico e provocare un po' la scena. Racconta della band in tournée che fa la bella vita: Ferrari, ragazze, champagne ed erba a volontà. Alla fine, però, si scopre che non è tutto oro quello che luccica e quando arriva il conto... Guardatelo!
Ricordi/sensazioni di un live di Groove Heroes in particolare?
Il live tour nazionale Summer jams si è appena concluso ed è stato fantastico. Siamo morti dalle risate, soprattutto perché Mario il bassista è pazzo (tieni gli occhi sul volante, Mario!). Anche l'esperienza al Barrio's di Milano mi ha colpito particolarmente. È stato come fare un bagno nella scena rap, respirare quell'aria underground, i graffiti, gli showcase dei vari emergenti che hanno seguito il nostro live. Tutto molto rap!
Progetti futuri?
La produzione del progetto Bon Voyage è stata davvero tosta, quindi ora ci godiamo il meritato relax ed aspettiamo il 21 Agosto. Se il disco gira, ne vedremo delle belle!
---
L'articolo Hip hop, funky, Groove Heroes di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-08-12 14:45:00
COMMENTI