I segreti dell'alveare di Dasp

Abbiamo chiacchierato con il musicista silano, che passa le giornate con la testa immersa nelle sue composizioni e il rumore ipnotico delle api, sua vera fonte di ispirazione. È così che nasce "Respawn", il suo ultimo singolo, una celebrazione del ricominciare e tornare alla normalità

Dasp – foto stampa
Dasp – foto stampa

Domenico Palopoli vive a Longobucco, un piccolo paesino di montagna in provincia di Cosenza. Qui passa le giornate dedicandosi alla musica, sua grande passione di sempre, e all'apicoltura, con la sua piccola azienda che produce miele biologico. "Ho scoperto che il rumore delle api mi rilassa, stimola la mia creatività", dice. È l'ispirazione per le canzoni che firma con il nome Dasp. Ha studiato come tecnico del suono e dal 2022 – oltre alla sua – lavora anche alla musica di altri. Perché suonare solo la sua non gli basta. Respawn è il suo ultimo singolo. Un vasetto duro di strumenti, con dentro un testo dolce come il suo miele. Ce lo racconta lui.

Come ti sei avvicinato alla musica?

Sono stato da sempre vicino alla musica. Mio zio suonava la chitarra ed è stato il primo ad insegnarmi i primi accordi. Mio padre mi addormentava con i vinili degli Abba e mia sorella con le cassette dei Nirvana. Da piccolo prendevo lezioni di pianoforte ma intorno al 2003 con gli amici di sempre creammo la nostra prima punk rock band. Ricordo ancora che la batteria era composta dai secchi del Dash. Dopo anni di esperienza ho deciso di intraprendere anche la strada del Sound Designer e nel maggio scorso ho concluso il percorso di studi che mi ha immerso in questo bellissimo mondo.

La copertina di
La copertina di

Hai mai collaborato con qualcuno?

Al progetto Dasp in passato hanno collaborato amici di vecchia data e non. I nuovi progetti da solista da diversi anni hanno portato a varie collaborazioni con produttori e nuovi musicisti.

Quali sono i tuoi generi di riferimento quando scrivi?

In questi anni ho fatto una ricerca musicale interiore e quando ho composto l’ultimo singolo ho pensato a tutta la musica ascoltata fino all’età di 30 anni. Ho cercato di ispirarmi a quei brani che ancora oggi mi colpiscono profondamente. Definirei la mia musica un cantautorato indie rock ed elettro pop.

A chi ti sei ispirato?

Ho sempre amato ascoltare tanta musica e gli artisti che mi hanno ispirato sono tantissimi. Sono cresciuto ascoltando Nirvana, Doors, Pink Floyd, Pearl Jam e Led Zeppelin. Adoravo ascoltare il brit pop, il punk, il cantautorato e la musica elettronica.

Dasp live – foto stampa
Dasp live – foto stampa

Com’è nato Respawn?

Respawn è un inno alla vita. Nasce dal desiderio di un ritorno alla normalità e a tutto ciò che la pandemia ha fatto mancare. Quando il mondo si è fermato per superare la monotonia delle giornate è nata la necessità di realizzare nuova musica saltando da uno strumento all’altro e iniziando dalla chitarra, passando al basso per poi arrivare a drum machine e synth, tutto inciso su una loop station. Il titolo del brano nel mondo del gaming significa "ricominciare" e quindi proprio come nei videogiochi che hanno fatto trascorrere il tempo a molte persone, la voglia di ricominciare, di vivere e superare i vari livelli di difficoltà che la vita offre è abbastanza alta. Il brano Respawn è un mix di cantautorato, synth anni 80, accordi punk ed elettronica.

A cosa stai lavorando ora?

Sto lavorando a un nuovo EP, alla programmazione di nuovi live e allo stesso tempo a delle installazioni sonore.

---
L'articolo I segreti dell'alveare di Dasp di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-01-30 11:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia