Quando canta chiude gli occhi e se ne va, Ibisco, in un'altra dimensione: "È l'imbarazzo di mettersi a nudo", mi risponde quando glielo faccio notare, ma lui è perfettamente consapevole, ovviamente: "Da un lato è tragico [...] perché non me la vivo con leggerezza. Non riesco mai, ad esempio, a suonare davanti ai miei amici o ai miei genitori, intorno a un falò. [...] Non mi piace suonare ovunque", spiega.
Dall'altro: "Non so se sperare che le cose cambino, perché quello che mi succede mi fa cantare ogni volta come fosse la prima, senza abituarmi. Anche se, di tanto in tanto, mi piacerebbe guardarmi attorno, capire cosa sta succedendo mentre suono, vedere la reazione delle persone". E nel frattempo mi accorgo che mentre parla, Filippo Giglio, 26 anni, ha due occhietti vispi che non conoscevo. Due puntini accesi e premurosi, che un po' contraddicono quel suo "mezzo broncio quasi intristito", quell'oscurità solita di Ibisco.
Come se nella musica vivesse libera di impazzare la malinconia, e nella vita reale la lucidità e lo spirito di andare avanti. E, nonostante tutto, affrontare i passi con il sorriso e l'energia. Ce l'eravamo detti in altre parole, a telecamere spente, poco prima di entrare in diretta sul nostro canale Twitch per ascoltare e discutere di Nowhere Emilia, il suo primo (bellissimo) disco: "Più ascolto le tue canzoni, meno capisco se sei più preso male o più preso bene", gli avevo chiesto senza punti interrogativi. "Eh boh", aveva risposto: "Nowhere Emilia è essere presi male con orgoglio, credo possa riassumersi così. Visto che questa è l'unica condizione possibile, tanto vale essere presi male attivamente", aveva decretato.
Sono quasi le 20 quando, dalla sua cameretta-studio, Ibisco imbraccia la chitarra e intona Bologna Nord. Dopo Luci (la sua preferita) e Chimiche (l'ultimo singolo uscito), è l'ultimo pezzo che ci suona. In un'ora abbiamo parlato di tutto: dal perché del titolo a Pasolini, dai non-luoghi alla geografia interiore; dalla dolcezza portata nel disco dalla voce femminile e sussurrata di Enula (l'unico featuring di Nowhere Emilia, in B come Bazzano, dove vive Filippo); fino a immaginare un tour acustico, ma anche una data al Boiler Room di Berlino.
Il racconto di un album incredibilmente bello è in questa diretta: cantautorato intenso e pieno di lacrime, sensuale, buio (ma a guardare bene, con parecchi punti di luce qua e là). Amplificato dall'elettronica, sprofondato in un'atmosfera dark e sporcato da scritte sui muri, dai cessi, dalle urla, la disperazione. Tra "sesso che diventa amore" e "panico sui viali" Ibisco con Nowhere Emilia ci fa, ufficialmente, innamorare. Un bel dipinto in bianco e nero della provincia bolognese, e di quello che c'è dentro e fuori gli occhi (vispi o tristi che siano) di un giovane artista con qualcosa di bello da raccontare.
Nowhere Emilia è uscito il 14 gennaio per V4V Records (in licenza esclusiva Virgin Records/Universal Music Italia e publishing Sony ATV).
Prodotto da Ibisco e Marco Bertoni.
Mixato e masterizzato da Marco Bertoni presso PS1 Studio Pubblico di Registrazione Gianni Gitti (Mercatale, BO)
Cover album di Valerio Bulla.
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L'articolo Ibisco, essere presi male con orgoglio di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2022-01-20 10:00:00
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