Il maestro e Michele Bonomini

Un anarchico individualista con la passione per la musica insegna a un ragazzo veronese a suonare il pianoforte, da allora Michele Bonomini non ha più smesso di scrivere canzoni, accompagnato dalle note del pianoforte e dal ricordo del suo maestro

Michele Bonomini – foto di Sebastiano Montresor
Michele Bonomini – foto di Sebastiano Montresor

C'è chi è figlio d'arte, chi viene iniziato alla musica fin da piccolissimo in casa, ma c'è chi viene spinto da qualche personaggio più particolare. È quello che è successo a Michele Bonomini, veronese, classe 1975. Nella vita fa il venditore di automobili, ma trova sempre il tempo di scrivere canzoni, seguendo i passi del suo "maestro", il signor Aroldo, "un anarchico individualista e personaggio singolare"."Preciso che voglio ricordare questo artista morto tanti anni fa, sostanzialmente in piena solitudine, per omaggiare il suo amore puro per la musica", dice Michele. Partiamo dal suo ricordo per sentire la storia di Michele, dall'incontro col maestro fino all'ultimo dei suoi 4 album.

Come ti sei avvicinato alla musica?

Da ragazzino vengo spinto a imparare il pianoforte dal Sig.
Aroldo, detto “il maestro”. Era un anarchico individualista e personaggio
singolare, che ha intravisto in me sensibilità e doti
creative. Ho iniziato a comporre canzoni e poesie come attività
spontanea. (Lui aveva sentito una mia canzoncina e letta qualche
poesia che scrissi da bambino, disse così ai miei genitori di potermi
insegnare il pianoforte).

Chi ti ha influenzato?

Affianco la chitarra al pianoforte, sostanzialmente da autodidatta.
Mi sono formato con i cantautori della tradizione italiana: De Andrè,
Bennato, Battiato, Guccini, Vecchioni, De Gregori e Marco Ongaro. Ma
anche metal, hard rock. Credo che la musica leggera, più
che in generi, si classifichi in "musica bella o musica brutta". Ecco
perchè attualmente ascolto lavori di nicchia, distanti dai meccanismi
commerciali delle major.

Prendi spunto da qualcuno?

Non ho punti precisi di riferimento, scrivo
spesso per urgenza, forse perché non ne posso fare a meno.
Ho composto 4 album, più un singolo, scrivendo sia i testi e sia le
musiche. Per alcuni arrangiamenti ho collaborato con Nicolò Arduini e
attualmente con Pasquale Mirtuono. Mi piace spesso suonare e cantare
insieme, nell'epoca dei loop, del tutto perfetto, del preconfezionato,
cerco di impreziosire le tracce con la verità, nonostante qualche
inevitabile sbavatura. Il mio genere è quello cantautorale, anche se
cerco di spaziare, per esempio nell'ultimo album In dialogo et luce
c'è qualcosa di sperimentale e due pezzi sono punk rock.

Michele Bonomini live – foto di Tiziana Tomasini
Michele Bonomini live – foto di Tiziana Tomasini

Com è nato In dialogo et luce?

I miei album in genere richiedono un po’ tempo ma non perché le
canzoni nascono con difficoltà. Voglio essere il più possibile
soddisfatto. In quanto alla presenza sento spesso l'esigenza di
ritirarmi in una sfera più privata, lontana il più possibile dalla
macchina dei social, anche se mi rendo conto di andare contro a certe
regole a cui oggi bisognerebbe prestare più attenzione.
In questo mio ultimo album – In dialogo et luce – ci sono solo brani
nati di getto. Avevo bisogno di scrivere, di comporre. Probabilmente
lo faccio anche per riuscire a vivere, nel vero senso della parola.
Altre canzoni invece hanno avuto o avranno una lavorazione più
complessa, chissà.
Ascoltandolo a freddo mi rendo conto che c’è un filo che collega un
vissuto a ciò che poi è diventato musica. È particolare quindi, perché
è un album nato dall’urgenza, ha perciò una presenza forte di
intimità. Infine è un album in cui c'è musica suonata veramente.

Progetti futuri?

Non dobbiamo preoccuparci di piacere per forza a tutti. Questa è una
società in cui è tutto dominato dai numeri e dall'apparire più che
dall'essere e ovviamente questo crea problematiche importanti, non
solo nel mondo della musica.
Essendo molto istintivo non ho mai un vero programma, bensì improvviso
idee che mi frullano per la testa, che davvero non si ferma mai.
Raccolgo spunti, versi, vocalizzi improvvisi sul mio cellulare, perché
altrimenti potrei dimenticare in fretta.
Mi sto dedicando alla scrittura e alla composizione, ho intenzione di
propormi quando ci sarà qualcosa di nuovo e finito.
Sto scrivendo quindi un nuovo album.
Credo sarà differente rispetto ai precedenti.

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L'articolo Il maestro e Michele Bonomini di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-11-06 11:31:00

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