Foto Profilo è la nostra nuova rubrica di interviste con la quale continueremo a seguire la nostra vocazione primaria: presentarvi nuove, validissime band italiane. Le regole sono semplici: con ogni risposta, una foto. Oggi tocca a Horrible Present, che ci presenta il suo nuovo album "Intuition" con un track by track fotografico (mentre leggete potete cliccare play qui a sinistra).
"Intuition" è uscito lo scorso Giugno per We Were Never Being Boring.
Intuition
"Ogni volta che mi sposto in una nuova città ed entro in una nuova casa faccio uscire un Ep. Questa volta sono rimasto per due anni nello stesso appartamento di Brooklyn, NY ed ho avuto abbastanza tempo per scrivere un Lp."
1. All Things Will Shine
Di ritorno dal Dia:Beacon di Beacon, NY ho scritto il testo sul treno che porta a Grand Central. Ero rimasto colpito dalle Drawing Series di Sol LeWitt. Il flyer è anche il pianale che uso a casa per rollare. Ce l'avevo davanti tutti i giorni mentre mi intrippavo a editare la chitarra in reverse.
Keep your smile at mine so when you get back all things will shine
2. The Girl Who Found The World
Vivevo a Peckham nel sud-est di Londra. Stavo ascoltando David Bowie e il testo racconta della ragazza che ha trovato il mondo nel cestino sotto la scrivania anni dopo "The Man Who Sold The World". La notte in cui ho finito il pezzo mi sono messo a fare anche il video. È tra i meno visti della storia su Youtube ma mi fa sempre sorridere quando lo vedo. Ero talmente sommerso nel mio mondo che di notte sognavo di essere uno dei ragazzi dello zoo di Berlino.
3. Rare & Nocturnal
La più recente tra quelle contenute in "Intuition".
Era inverno e a New York ci si ghiacciava la pelle. Facevo compagnia ad un vecchio cane di nome Cassius in East Village. Un mio amico per un mese a Natale mi ha lasciato casa, cane, conto al bar e per vie traverse avevo conosciuto anche la nipote. Facevamo feste e quando gli amici se ne andavano mi mettevo a registrare le melodie che canticchiavo mentre portavo in giro Cassius. Avevo la febbre altissima quando l'ho cantata ma continuavo a bere e fumare. Il colpo di tosse random che c'è nella seconda strofa mi fa ripensare alle favolose vacanze di Natale a Manhattan e non potevo non tenerlo.
4. April 1944
Uno scambio di lettere a distanza tra Stati Uniti e Europa mentre fuori c'è la guerra. Assorto tra il solito Lennon e gli anni '30 suonati da un grammofono.
5. Barefoot Ghost
È il regalo di compleanno che ho scritto per la mia ex. Scritta, registrata, mixata in un giorno e spedita a Londra mentre a New York era l'alba. Ascoltavo solo Doo-Wop, musica hawaiiana e Hoang Oanh.
6. Golden Shot
L'ho scritta mentre il mio amico Derby Sunshine subaffittava la stanza del mio coinquilino che stava prendendo un inverno sabbatico a Los Angeles. Lui registrava nella stanza di Frank, io nella mia. Passavo le notti sul balcone a fumare e bere con la ragazza del piano di sopra perché entrambi non riuscivamo a dormire di notte.
7. Fired By The Sun's Pure Light
Il testo è un omaggio ad uno dei miei idoli di infanzia, Charles Baudelaire. La seconda metà è in assoluto la parte che mi sono divertito di più a suonare / editare nel disco. Credo che nessun altro a parte qualche weirdo come me riesca a capire lo stato in cui ero quando sentivo che le parti si incastravano alla perfezione come in un mosaico. Su di giri di notte urlavo che non sarei mai più entrato in uno studio.
8. Shadows On Tape
La svolta Disco. O lo svolta-disco. Sapevo che non c'entrava nulla con il resto ma l'ho scritta durante il periodo in cui andavo a feste di pomeriggio nel Queens e volevo solo sentire casse dritte. Sognavo melodie cantate dal solito Lennon su bassoni di synth. Nell'appartamento c'eravamo solo io e una mia amica modella. Vivevamo di casse dritte e aperitivi in accappatoio a guardare il tramonto.
9. Colors
Il basso più dub e groovy che abbia mai registrato. Il primo ascolto l'ho fatto a casa del mio amico Devon di Exitmusic. Entrambi ci siamo guardati e abbiamo detto che non c'entrava nulla con il resto ma il pezzo mi piaceva troppo per lasciarlo fuori. Più lo ascoltavo e più diventava il mio preferito. È uno di quei pezzi che devi ascoltare più volte per apprezzarlo nella sua totalità. Ripetitivo e minimale.
10. How Big Is Your Mouth
L' apertura quasi orchestrale di voci e synth mi faceva pensare a qualcosa dei Blonde Redhead anche se non c'entra nulla con loro. Mentre camminavo ascoltavo il rough mix nell'ipod. Entro in uno dei miei mille bar di quartiere e vedo Amedeo Pace al bar che beve vino. Ok. Vivono a due blocchi da casa mia e capita spesso di vederli in giro quindi non è chissà che storia e queste cose a New York capitano di continuo. Invece di continua-azione, questo pezzo l'ho immaginato come la perfetta chiusura del disco. La bocca è di una ragazza dalle ossa lente e toni bassi.
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L'articolo Foto Profilo: Horrible Present di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2014-09-08 15:58:00
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