Il rap americano ha una sanissima ossessione per le colonne sonore italiane del passato

L'ultimo è stato J.Cole, che ha campionato le musiche di un film del '69. Prima di lui Drake e Tyler, the Creator e James Blake. E poi registi come Tarantino o Wes Anderson. Il catalogo di CAM Sugar è più richiesto che mai: l'intervista al curatore di questo culto (che fa un lavoro bellissimo...)

Locandina della colonna sonora di 'Amarcord'
Locandina della colonna sonora di 'Amarcord'

A un certo punto nel nuovo disco di J.Cole, Might Delete Later, uscito ad aprile, arriva qualcosa di già sentito, per lo meno a orecchie attentissime. Nel pezzo Huntin Wabbitz, contenuto nel disco del super peso massimo del rap americano, in queste settimane chiacchieratissimo per via del suo ruolo nel feud Kendrick vs. Drake, c'è un campionamento. Non una cosa nazionalpopolare, niente reggaeton o omaggi alla vecchia scuola delle rime.

È La modella di Giuseppe De Luca, tratto dal film del 1969 di Maurizio Avallone L'altra faccia del peccato, uno dei dischi più rari del catalogo di CAM Sugar. Si tratta di una storica (anzi LA storica) etichetta di colonne sonore e sonorizzazioni fondata a Roma nel 1959 dll’editore Gaiuseppe Campi, che è diventata parte di Sugar Music Publishing dal 2011.

CAM Sugar vanta più di 2mila titoli originali, il suo catalogo è "un tesoro raffinato e attentamente curato capace di attraversare il “cinema di genere” e quello d’autore, dall’horror all’italiana agli spaghetti western, spaziando dal jazz al funk, dall’eleganza dell’easy listening alla pionieristica musica d’avanguardia, dai ritmi tribali a quelli tropicali".

video frame placeholder

Dentro ci sono nomi come Morricone, Piccioni, Umiliani, Rota, Trovajoli e tanti altri. Gente che ha definito il suono del cinema e che rappresenta una delle vette assolute toccate dalla musica italiana nel mondo. Cosa che è molto interessante, come spiegano dalla label "il 70% di materiale di CAM è tuttora inedito: un’avventura da scoprire negli archivi segreti della cinematica italiana e francese".

Di questo si occupa un enorme cultore di musica (da film) e non solo, che di recente avevamo incontrato nell'occasione della release della soundtrack di Eccezzziunale...Veramente, film di culto della commedia italiana del 1982 le cui musiche curate da Detto Mariano sono tornate disponibili su vinile. Andrea Fabrizii è curatore artistico di CAM Sugar. Il suo lavoro è fondamentale per aggiornare costantemente il catalogo di un'etichetta che è un autentico culto, un'eccellenza italiana amata ovunque e da artisti molto diversi tra loro (oltre a J. Cole le opere di CAM Sugar sono state richieste da Drake e Tyler, the Creator e nel cinema da Tarantino, Wes Anderson, Scorsese per citarne alcuni). 

video frame placeholder

Dacci una definizione di CAM Sugar che aiuti a capire cosa rappresenta per il patrimonio culturale italiano?

Con oltre 2mila colonne sonore originali, CAM Sugar è senza dubbio il catalogo più ampio e rappresentativo di colonne sonore originali italiane, vincitore di oltre 500 premi internazionali, tra cui un Oscar come migliore colonna sonora originale per Il Postino. Il catalogo CAM Sugar comprende anche le grandi colonne sonore originali degli anni '60 e '70 composte da maestri italiani (e francesi) del cinema di genere (horror, giallo, spaghetti western, spy-movie e altro ancora), apprezzate dagli addetti ai lavori dell'industria musicale di oggi e da tutti gli appassionati del suono italiano nel mondo, con estimatori illustri e influenti tra cui Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Wes Anderson e il produttore Danger Mouse. Cam Sugar oggi rappresenta un inestimabile patrimonio culturale, capace anche grazie alla musica di raccontare un importante spaccato dell'Italia in cui l'industria cinematografica e discografica avevano un ruolo di spicco nella società, ma anche di dimostrare come certe opere non siano soggette al passare del tempo, forse perchè quella sensibile creatività era già proiettata verso un futuro senza confini.

Come ti sei avvicinato a questo tipo di produzione?

Io mi definisco un curioso, sin da bambino ho sempre ricercato in profondità quelle che erano le mie passioni. Ho iniziato guardando i film che inondavano le tv private negli anni 80 e trattandosi molto spesso di cinema di genere ne ero molto affascinato, vista la loro intraprendente sfrontatezza. Le musiche, spesso protagoniste di film non proprio memorabili avevano su di me un impatto molto forte, erano capaci di scolpire nella mia memoria i momenti clou delle pellicole in questione, ma anche di stimolare la mia sete di giovane ascoltatore. Dopo anni di ricerche e studi in questo segmento posso dire di aver fatto della mia passione infiammabile una professione in continua evoluzione.

Che lavoro è il tuo (credo che molti lo invidino)?

Il mio è un lavoro meraviglioso, fatto di indagini e scoperte, di emozioni e sensazioni uniche in grado di suscitare in me un costante entusiasmo. Il mio è un lavoro di ricerca e divulgazione culturale, che passa attraverso anche processi tecnici di ricostruzione di opere mai pubblicate in precedenza.

Oltre al lavoro in CAM, fai anche il dj: cosa suoni?

Provengo da una lunga esperienza come speaker radiofonico, quindi seleziono musica da sempre. Questa è la tendenza che ho quando giro i dischi, mi piace creare percorsi d'ascolto coinvolgenti. Nei miei set non possono mancare jazz, soul, funk, disco, afrobreat e tropicalismi exotici, in altri contesti mi piace moltissimo suonare garage, punk e psichdelia e in altri ancora elettronica. 

Come funziona la tua giornata? Quanto, come e dove ascolti la musica? 

Mi alzo molto presto e inizio ad ascoltare musica da subito. In genere dedico all'ascolto 8/10 ore al giorno, si tratta di ascolti “differenti” che potremmo suddividere in ascolti di ricerca/studio, ascolti di selezione e ascolti di verifica (processo esclusivamente tecnico). In ogni caso l'ascolto è sempre un piacere, non riuscirei a vivere un solo giorno senza ascoltare musica. Gli ascolti in genere avvengono nel mio studio, ma anche a casa (dove conservo una collezione di circa 2000 dischi in vinile, tantissimi CD ed altri supporti) o al mare e in ogni luogo che lo consenta. Lavoro moltissimo tempo in cuffia per privilegiare l'attenzione alle eventuali sfumature delle composizioni, ma a volte sento la necessità di ascoltare anche in ambiente e spingere il volume al massimo.

Come ci si rapporta con una simile mole di musica, come si fa a non "perdercisi dentro"?

Il catalogo CAM Sugar è davvero immenso e passo molto del mio tempo a ricercare tra i titoli in archivio, ci sono ad esempio diversi titoli difficilmente riconducibili ad una pellicola, perchè magari il film all'epoca era uscito nelle sale con un titolo diverso poi cambiato da obblighi di censura, oppure perchè era stato usato un titolo di lavorazione diverso da quello definitivo. Questi sono di sicuro tra i casi più interessanti e un aiuto significativo arriva dalla conoscenza dei film e dello stile di alcuni compositori. Il mio lavoro sulle musiche inizia con l'ascolto della sessione di registrazione completa, spesso moltissimi brani non erano inclusi nella sonorizzazione del film o nei dischi pubblicati all'epoca, quindi c'è la possibilità di ricostruire e restituire al presente l'intera opera. Scelgo con molta cura i brani che verrano assemblati in seguito per supporti fisici e/o piattaforme digitali, quando ho la possibilità di lavorare ad un titolo inedito ad esempio cerco di dare alla sequenza dei brani un percorso di ascolto piacevole e filologicamente corretto che rispetti le intenzioni originarie ma sia in sintonia con i nuovi modelli di fruizione della musica.

Tutti conoscono Morricone, molti Umiliani e Piccioni. Ci dai altri 5 nomi del vostro catalogo che bisogna assolutamente scoprire?

Armando Trovajoli, Stelvio Cipriani, Daniele Patucchi, Riz Ortolani, Nico Fidenco.

La scoperta più incredibile che hai fatto in questi anni?

Diversi anni fa mi sono ritrovato carponi in una cantina buia e umida della provincia romana e tra barattoli di conserve, bottiglie di vino e ragnatele, c'era una scataloaccia con dei nastri all'interno. Quei nastri erano le uniche copie master di Zoo Folle del Maestro Giuliano Sorgini. Uno dei titoli più importanti in assoluto della discografia soundtrack/library italiana. Tra gli inediti ritrovati negli archivi CAM Sugar ad esempio c'è la leggendaria colonna sonora di Il sorpasso di Dino Risi.

Il disco a cui sei più affezionato?

In riferimento al nostro catalogo, un titolo che amo moltissimo è Piero Piccioni – A modern gentleman. Ho collaborato oltre che alla parte tecnica e di ricerca, anche a parte della direzione artistica e avevo in mente da tempo questa definizione per il grande Piero Piccioni. Per me lui è davvero uno dei compositori più importanti del secolo scorso, le sue composizioni sono eleganti e moderne, Piccioni è secondo me da sempre un visionario della musica, il suo è un sound unico ed inimitabile.

C'è un tratto che lega tutti questi nomi? Qual era la caratteristica fondamentale degli artisti italiani di colonne sonore e library che hanno fatto la storia?

Anzitutto erano tutti musicisti incredibilmente capaci. Avevano tutti una importante e profonda formazione, erano musicisti che studiavano costantemente il linguaggio musicale. Molti provenivano da una formazione classica, altri passavano inevitabilmente attraverso il jazz, altri ancora si erano trasferiti in Brasile o in altri luoghi esotici e una volta tornati in Italia portavano tutto il loro bagaglio di contaminazione assorbito in quei posti. Oltre ad essere grandi artisti sono poi diventati dei grandissimi professionisti, era gente che passava anche 20 ore al giorno a fare musica.

Tu ne hai conosciuti molti?

Io ho avuto il privilegio di conoscerne ed intervistarne diversi e conservo uno splendido ricordo per ognuno di loro, posso affermare dalla mia esperienza personale, che la qualità che li accomunava un pò tutti era questo senso di umiltà e di stupore. Si chiedevano come fosse possibile che la loro musica (composta spesso in tempi rapidissimi o in alcuni casi in condizioni assurde) fosse arrivata ai giorni nostri e continuasse a diffondere emozioni. 

Chi sono oggi i loro epigoni?

Anche oggi ci sono musicisti molto talentuosi che conservano in molti casi un'attitudine alla sperimentazione. Il rapporto con il suono è molto cambiato rispetto ad un tempo, nel frattempo il suono si è fatto musica (John Cage) e la scoperta continua di nuove tecnologie capaci di manipolare e stravolgere. Molti dei compositori contemporanei si sono distaccati dalla composizione esclusivamente melodica per inoltrarsi in territori ben più vasti di sound design, alla ricerca di un'esperienza acustica unica ed in perfetta sintonia con il film. Tra i miei preferiti Antonio Sanchez e le sue batterie per Birdman, Hildur Guðnadóttir (Joker), Trent Reznor, Mica Levi.

Come hanno fatto certe musiche e i loro autori a impattare così tanto sull'immaginario collettivo?

La musica contenuta in tanti film, programmi tv e radiofonici, negli spot pubblicitari, realizzati in Italia tra la fine degli anni ’50 e i primi anni '80,  è divenuta nel tempo un fattore caratterizzante e imprescindibile della nostra cultura musicale, cinematografica, ma è entrata a far parte anche della nostra quotidianità. Di sicuro c'è stata un svolta significativa a partire dalla fine degli anni '90 quando alcune coraggiose etichette discografica hanno deciso di riportare alla luce i suoni cinematici e dimenticati del cinema italiano, poi c'è tutta la cultura rap e hip-hop con il sampling... e un po' di sana nostalgia del passato.

Il passato, ok, ma anche il presente. Nella sua versione più scintillante: i rapper americani più noti e cool sono innamorati dei vostri artisti. J. Cole ha usato un sample dal vostro catalogo. Prima Drake, Tyler e altri. Come li scoprono? Come vi contattano?

Molti di loro conoscono molto bene il repertorio CAM, spesso sono anche collezionanisti di dischi (oggi rarissimi) della serie SAG o MAG o della leggendaria Cml (CAM Music Library). Inoltre c'è il lavoro di divulgazione costante che sta portando avanti CAM Sugar, rendendo disponibili sulle piattaforme digitali decine di titoli mai pubblicati prima o classici riproposti con grande attenzione al restauro e al sound.

Ci sono poi registi immensi – qua è più "normale" forse – che hanno utilizzato le vostre opere. Cito Tarantino, Wes Anderson, Scorsese. 

I tre registi sopracitati sono sicuramente tra i più iconici con cui CAM ha collaborato. Aggiungo Woody Allen, che nel film Rifkin’s Festival ha voluto La passerella di addio del maestro Nino Rota. Segnalo inoltre grandi registi italiani come Gabriele Muccino e Renato De Maria. Oltre che per il suo preziosissimo catalogo, CAM Sugar rimane un punto di riferimento anche per le colonne sonore contemporanee. Tra queste, CAM ha pubblicato di recente le colonne sonore di Rapito, diretto da Marco Bellocchio, L’ultima notte di amore di Andrea Di Stefano e La storia di Francesca Archibugi.

Questi nuovi utilizzi (sample, nuovi film) sono fonti di guadagno importanti?

Il repertorio CAM è presente su un vasto numero di progetti, ognuno con caratteristiche e generi distinti ma che condividono la volontà di riscoprire le gemme musicali del passato. Sia i sample che l’utilizzo delle composizioni CAM Sugar nei film rappresentano da un lato delle bellissime opportunità per stimolare la creatività di artisti e registi contemporanei, dall’altro un riconoscimento artistico alle opere originali. Naturalmente, questo tipo di utilizzi comporta anche un riconoscimento di natura economica che varia a seconda della tipologia e dimensione del progetto.

Quali sono i prossimi dischi su cui stai lavorando?

     Top Secret.  :-)

---
L'articolo Il rap americano ha una sanissima ossessione per le colonne sonore italiane del passato di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-05-29 12:27:00

Tag: cinema film

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia