Pietro Carbonara è un purista del rock, uno cresciuto a Mestre con la chitarra tra le braccia ascoltando i Pink Floyd. Di giorno lavora nella ferramenta che gestisce insieme ai due fratelli, ma la sera prende le scartoffie che ha iniziato ad accatastare a 15 anni e le trasforma in canzoni. Aggiunge un arpeggio, poi chiama la sua band per quel tocco hard rock che solo batteria e chitarra elettrica riescono a dare. In arte è Karbon, e questa è la storia di come ha conosciuto la sua compagna di vita a sei corde.
Come ti sei avvicinato alla musica?
La passione per la musica è nata all'età di 11 anni quando mi sono iscritto a un corso di chitarra, così ho incluso anche una formazione classica. Da allora mi sono innamorato di questo favoloso strumento e a 15 anni ho cominciato a comporre delle mie canzoni senza però averle mai portate a termine. Poi con il tempo ho suonato con diversi gruppi del territorio veneziano.
Collabori con qualcuno?
Nel 2020 ho iniziato a collaborare con Davide Rastapax e nel 2021 ho prodotto il mio primo singolo – Coez – riscuotendo un discreto successo nei social e su varie piattaforme web. Nello stesso anno con la Rastapax Records ho prodotto altri 2 singoli: Un mondo migliore e Non c'è verità. Alla fine di quell'anno è uscito l'EP La Strada Giusta, che racchiude oltre ai singoli prodotti con Rastapax anche l'inedito featuring Il mostro e Outro, una strumentale eseguita solamente con chitarra.
Che genere di musica fai?
La mia musica la definisco un pop rock melodico e a volte anche rilassante (vedi Outro). Cerco sempre nuove sonorità e nuovi modi per esprimere tutto quello che accade nei giorni nostri. Il mio è un cantautorato in lingua italiana e questa è stata una scelta difficile perché mi ha chiuso parecchie strade. Il fatto di cantare solo in italiano sembra quasi un difetto oggi come oggi. In questo periodo sto sperimentando nuove sonorità e insieme alla mia band stiamo mettendo a nuovo delle mie canzoni, diciamo le stiamo rendendo più rock.
Cosa ascolti di solito?
I miei gruppi preferiti sono i Radiohead e i Coldplay, ma mi piace la musica in tutta la sua varietà. Mi piacciono moltissimo anche i Pink Floyd e sono un po' la mia fonte di ispirazione soprattutto per le intro musicali che sono fantastiche.
Dove hai suonato negli ultimi anni?
Nel 2022 ho partecipato a diversi live in locali del veneziano e a qualche apertura di concerti. Ho anche partecipato alle finali regionali del Tuor Music Fest e alle finali regionali di Sanremo Rock del Veneto e Trentino Alto Adige. Infine sono stato ospite in delle radio locali.
Progetti futuri?
Ora sto cercando di mandare avanti un progetto – insieme alla mia band – che è quello di canzoni rock in lingua italiana e spero di riuscire a proporre la mia musica in un vero e proprio concerto in futuro.
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L'articolo Karbon duro come il rock di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-05-03 10:30:00
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