Camilla Conte, in arte KAWAKAMI, è una cantante nata a Cernusco sul naviglio. "Sono cresciuta nei dintorni periferici e oggi vivo a Milano, la città che ha accompagnato la mia adolescenza", dice. È iniziato tutto un anno fa, quando Camilla ha deciso di iniziare a scrivere e cantare su basi elettroniche, tra influenze nu soul e rap. Nel suo ultimo disco – (SOS)PESA – le ha anche dedicato una canzone, MILANO SOSPESA.
Dalla periferia la cantante si sposta in città, e dopo averci parlato del suo nuovo singolo, TIGRI BIANCHE, confessa: "Il mio sogno è poter suonare al MI AMI". Prima di perderla tra i navigli le abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.
Come ti sei avvicinata alla musica?
La musica ha sempre fatto parte di me, ho iniziato a prenderla seriamente da piccola, tra cantautorato italiano e musica cubana grazie a mia mamma. Il primo approccio con il fare musica è partito circa un anno fa. Avevo lasciato perdere la musica ma una delle sue onde più anomale mi ha travolta, un’altra volta, mettendo al mondo Dita Mangiate.
Collabori con qualcuno?
Al momento collaboro con Zante, la mia manager, ha recentemente creato la sua etichetta indipendente (sublabel di Needa records) con distribuzione Altafonte. Un altro collaboratore è il mio social media manager, Mattia Muntoni, un carissimo amico di vecchia data che si è buttato a capofitto nel progetto. Sul palco con me ho dei musicisti spaziali che insieme a Zante e Mattia mi aiutano a mettere tutti i mattoncini del nostro impero.
Che tipo di musica fai?
La mia musica è un po’ incazzosa, almeno a livello di scrittura, anche leggermente malinconica. Non credo di appartenere a un genere musicale specifico (dalla regia mi dicono Urban). Vado dove il pezzo mi porta, spesso e volentieri in base al mood del testo o viceversa. Una cosa che amo fare è vedere l’arte nel suo complesso partendo dalla canzone, per questo non credo che avrò mai un filo conduttore legato a un’immagine. Amo la diversità e potermi trasformare in tutte le maniere.
Quali sono i tuoi ascolti?
Ascolto diversa musica, ci sono periodi morti devo ammettere, al momento sono super fissata con Iniko, ma mi sono formata principalmente tra il “divismo” delle pop star americane e il cantautorato di Amy Winehouse una delle mie artiste preferite in assoluto.
Qual è il significato di TIGRI BIANCHE?
TIGRI BIANCHE è un brano scritto da me e prodotto da Na1ve (Mattia Surricchio). La canzone parla principalmente del rapporto con mia madre, amore e odio. Sono sempre stata invasa dal suo pensiero e anche oggi faccio fatica a svincolarmi dalla sua voce nella mia testa. Le vorrò sempre bene, è mia mamma, ma ho dei traumi dentro difficili da superare. TIGRI BIANCHE è un po’ il mio grido di libertà, dalla famiglia, dai costrutti sociali e dalle catene che sento addosso. È la lotta che non potrò mai vincere.
C'è un live che ti è rimasto impresso?
Per l’ultimo live estivo sono andata ad Asti al Kaptura Festival. Finito tutto, sono scesa dal palco e avevo già voglia di risalirci. Ho fame di live, di cantare e far sentire la mia voce. È stato uno dei live più belli e con più emozioni, sono salita là sopra e mi sentivo a casa. Sicuramente ci saranno altre occasioni così e già ho in ballo un paio cosine interessanti!
Progetti futuri?
Per il futuro ci sono cose molto grosse, abbiamo già pianificato tutto da qui a marzo almeno. Il mio sogno è poter suonare al MI AMI e da lì gradino per gradino arrivare a toccare il cielo. Ringrazio per tutto l’aiuto e il sostegno Zante e tutti coloro che credono nella mia musica dal famoso giorno zero.
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L'articolo KAWAKAMI tra i Navigli di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-09-28 18:51:00
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