Il Lago d'Orta è uno Spaziocalmo

Una vacanza estiva e tre ragazzi pronti a salutarsi a settembre per non vedersi mai più. Sarebbe andata così, ma Stefano, Gabriele ed Elia hanno scoperto di avere un sogno in comune e hanno fondato una band, gli Spaziocalmo, che ha appena pubblicato il primo disco

Gli Spaziocalmo – foto stampa
Gli Spaziocalmo – foto stampa

Gli Spaziocalmo nascono nella primavera del 2018, tra il Lago d’Orta e Monza. Stefano Acquaviva, Gabriele Tagliabue ed Elia Vergnano si sono conosciuti in vacanza. "La nostra amicizia e intesa musicale è però andata oltre e abbiamo deciso di fondare questo progetto", dicono. Così è nata la band che ha da poco pubblicato il suo album di debutto, Spaziocalmo.

"Ci siamo trasferiti a Milano nel 2021". La musica è diventata una priorità, e allora non hanno più perso tempo. Si sono iscritti a composizione, produzione e sound design, e hanno iniziato a suonare live più che potevano. Alla fine è arrivato anche un disco, ecco come ci sono arrivati. 

Come vi siete formati a livello artistico?

Suoniamo insieme da quando siamo ragazzini, ci siamo fatti le ossa suonando il ROCK, quello duro e prepotente. Crescendo e andando avanti nel nostro percorso musicale abbiamo approfondito altri generi e abbiamo deciso di scrivere brani con il sound della musica che ascoltiamo. Abbiamo sempre avuto la necessità di approfondire le nostre conoscenze in ambito musicale. Ora siamo tutti impegnati a studiare in ambiti inerenti alla musica: composizione, produzione, sound design.

Come vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti sulle sponde del Lago d’Orta, a fare il bagno in estate. Facevamo parte del classico gruppo estivo che si scioglie in autunno. La nostra amicizia e intesa musicale è però andata oltre e abbiamo deciso di fondare questo progetto. Ognuno di noi a partire dall'adolescenza ha fatto parte di svariati progetti musicali, anche di generi diversi. Inizialmente la musica era un'occupazione nel tempo libero, suonavamo per puro divertimento. Crescendo è diventata una vera e propria esigenza e un obiettivo di vita.

Gli Spaziocalmo – foto stampa
Gli Spaziocalmo – foto stampa

Come definireste la vostra musica? 

Il nostro sound deriva dall’unione di diverse sonorità. Ascoltiamo da sempre i generi più disparati, e questo si riflette pienamente nelle scelte artistiche dei nostri brani. Un apporto fondamentale al nostro modo di scrivere arriva dall’ascolto di Franco Battiato. La sua musica ci ha permesso di scoprire un modo nuovo di approcciarci al pop. Mantenere una semplicità formale, facendo però ricerca sulle sonorità e sulle scelte compositive. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a creare un ecosistema che si discosta – o si accosta – dalla realtà, un paesaggio sonoro in cui potersi immergere: anche questo è Spaziocalmo. 

Quali sono i vostri ascolti e a chi vi ispirate?

Ascoltiamo davvero tanta musica e generi diversi: indie/alternative, psych rock, cantautorato italiano contemporaneo e non, french touch, ma anche musica elettronica, sperimentale e contemporanea. Manteniamo però un occhio di riguardo nei confronti della sensibilità musicale italiana. Abbiamo avuto modo di interpretare spesso Franco Battiato, in collaborazione anche con Gianfranco D’Adda, storico batterista del maestro. Insieme a lui abbiamo preso parte a due spettacoli teatrali sulla vita e la musica di Battiato. La formazione era Spaziocalmo e D'Adda alle percussioni.

Genesi e significato complessivo del vostro album?

Ogni brano del disco appartiene a un periodo diverso degli ultimi due anni della nostra vita. Tra i brani del disco si snoda un filo rosso, la ricerca di ciò che si cela dietro alla domanda: chi sono io in rapporto alla realtà? L'album è un primo, ma deciso tentativo di comprendere in che modo l'invisibile "io" è connesso a quella parte di mondo che non si mostra ai nostri occhi.

Vorrei sapere perché

Mi ritroverò sempre

A rincorrere i sensi che appartengono a un'altra realtà

Il desiderio di consapevolezza si affianca alle esperienze della vita quotidiana, trasferirsi in città, andare a vivere da soli ("Sei andato via/ Dalla mia città / Ti ho visto ridere / Tu sei come me), rapportarsi con gli amici e gli amori (" Il cielo è limpido / Sul tuo volto astratto), affrontare e superare le delusioni ("Io mi sento un po' così / Casa piena di spifferi"), con un occhio sempre rivolto alla realtà invisibile ("Tenere la concentrazione sulla luce").

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Qual è il live che vi è rimasto più impresso?

L’anno scorso siamo stati invitati a suonare al Tempio del futuro perduto dai ragazzi del format MiGarden. È stato il primo evento in cui hanno ospitato una band dal vivo, il club era gremito, avevamo l’adrenalina a mille e ci siamo divertiti come pazzi. Siamo ancora in hangover. Aneddoto tragicomico? In un live di quest’inverno stavamo suonando Nocciola, il brano inizia con un’intro romantica chitarra e voce, a cui si aggiungono batteria r'n'b e un delicato sub bass. Il synth per qualche motivo a noi sconosciuto è impazzito: ha sparato fuori un suono violento e distorto, il palco e l’impianto hanno tremato. Ci siamo dovuti fermare perché non riuscivamo a smettere di ridere. Sembrava l’intro di un pezzo trap cattivissimo. 

Progetti futuri?

Finalmente il nostro primo disco è fuori. Per noi è un traguardo importantissimo, ma siamo già concentrati sui prossimi lavori. Chiudere questo progetto ci ha dato una grande carica per nuova musica che stiamo già iniziando a produrre. Il nostro obiettivo per i prossimi mesi, insieme al nostro manager Matteo Brioschi e ai ragazzi dell’etichetta Petricore, è quello di portare in giro Spaziocalmo per tutta Italia.

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L'articolo Il Lago d'Orta è uno Spaziocalmo di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-06-12 16:35:00

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