Torna la nostra rubrica Foto Profilo, con cui continuiamo a perseguire la nostra missione primaria: presentarvi nuovissime e validissime band italiane. La regola è solo una: per ogni risposta, una foto. Oggi vi presentiamo i Latente da Vaprio, da vivo sullo stage Havaians sabato 26 maggio al MI AMI Festival (qui le prevendite). Conosciamoli meglio.
È da prima del 2010 che suonate: com’è che vi siete incontrati, com’è nato e cresciuto il vostro progetto e soprattutto che messaggio portate?
Ciao, siamo Francesco, Matteo, Marco e Alessandro. Ci siamo incontrati separatamente, in diversi posti e situazioni.
Abitando nell’hinterland milanese, passavamo molto tempo sui mezzi pubblici per raggiungere le scuole e nell’attesa dei pullman abbiamo stretto amicizia. Col tempo abbiamo scoperto di ascoltare musica affine, abbiamo provato a suonare, ci è piaciuto e il progetto ha preso forma, partendo dal punk e arrivando a quello che facciamo ora.
Cerchiamo di comunicare quello che viviamo e proviamo durante le nostre giornate.
Nella vita fate i musicisti o altro?
Ognuno di noi ha il suo lavoro, è inutile dire che vorremmo vivere di musica ma ancora non possiamo permettercelo.
Latente evoca un qualcosa di recondito o sfuggente, eppure le vostre canzoni sono dirette e ficcanti, in grado di entrare dritte come aghi in testa all’ascoltatore oltretutto con un’impronta distinguibile, sì nasconde un motivo particolare dietro la scelta del vostro nome?
La vita non ci permette di essere diretti e pungenti, cerchiamo con la musica un mezzo che ci permetta di essere liberi.
Latente per noi vuol dire questo.
"Monte Meru" è già il vostro terzo album e ormai siete una band con una storia quasi decennale, in questi anni è andato sempre tutto liscio o per stare a lungo in una band bisogna trovare anche dei compromessi?
No, nessun compromesso. Quello che ci ha sempre spinto e sostenuto in questi anni è il nostro rapporto di amicizia grazie al quale siamo riusciti a superare le difficoltà incontrate nel nostro percorso.
Ci raccontate il momento più esaltante e quello più deludente di questi anni insieme?
Di momenti deludenti ce ne sono stati e ci sono ancora, purtroppo quello che ci circonda non sempre è artisticamente ed umanamente stimolante.
I momenti esaltanti che portiamo particolarmente nel cuore sono:
Una apertura fatta con a una band degli USA(Direct Hit).
La prima volta al Bloom.
Suonare all’Alcatraz.
Quando suoniamo lontano da casa.
Praticamente sempre.
Sia le musiche che i testi viaggiano in un perenne bilico tra adolescenza ed età adulta: da cosa è composto il vostro background musicale? C’è qualche band o artista che vi ha influenzato e che vi sentite quasi in dovere di ringraziare?
Siamo stati influenzati da tanti gruppi in questi anni insieme, dai Foo Fighters, ai Biffy Clyro, passando da Green day, Nirvana, e Ministri.
In realtà di musica ne ascoltiamo tantissima, questo ci permette di ampliare le nostre capacità in scrittura e composizione e suoni. Ognuno di noi a suo modo porta qualcosa di diverso nel progetto. Gli unici ringraziamenti che vogliamo fare sono rivolti a chi fa musica e si diverte a farla.
Le vostre canzoni presentano un’aggressività ed energia molto forte che dal vivo sono perfettamente in grado di creare una profonda connessione con l’ascoltatore: come vivete l’attività live? Di solito com'è il feedback del pubblico ai concerti?
Per noi suonare ci fa capire che stiamo facendo qualcosa di buono per noi e speriamo tanto di riuscire a trasmettere il nostro stato d’animo al pubblico che ci guarda. Viviamo l’attività live come la parte più importante per noi, suonare è il mezzo per trasmettere tutto il nostro impegno alle persone che ci ascoltano, portando la nostra energia sul palco, siamo felici perché ultimamente il pubblico presente ai nostri concerti ci segue con più interesse e presabbene. Grazie, ci vediamo al MI AMI.
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L'articolo Foto Profilo: Latente di Alberto Marcelli è apparso su Rockit.it il 2018-05-08 12:26:00
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