Prima intervista 'ufficiale' di Rockit con gli Psychosun, band leccese che, dopo il primo albume 'Ever Ready' ha da poco pubblicato un mini Cd di 4 tracce, lavoro che segna il passaggio del cantato dall'inglese all'italiano.
Incontro Cesare Liaci, chitarrista della band, nella sua casetta alle porte di Lecce, e questa è la nostra chiacchierata.
Rockit: Dopo il vostro primo lavoro, 'Ever Ready', avete pubblicato un mini CD di quattro brani. Mini CD in cui subito spicca il passaggio dall'inglese all'italiano. Cosa vi ha portato a questa scelta, che sembra quasi ormai obbligata per le bands italiane che fanno rock? E come è nato questo CD, qual'è stata la sua evoluzione dai tempi di 'Ever Ready' sino ad adesso?
PSYCHOSUN: L'italiano è venuto da sè, e questa è una cosa che abbiamo sempre aspettato. D'altronde anche tu ci hai sempre consigliato di aspettare. Noi così abbiamo fatto, è venuta assolutamente in maniera normale, dopo che io ho cercato varie volte di accoltellare Tobia per questo motivo (Stefano 'Tobia' Todisco, voce degli Psychosun - ndi), e poi alla fine un bel giorno ha cominciato a scrivere i testi in italiano.
Rockit: Perchè Tobia ha sempre composto in inglese...
PSYCHOSUN: Sì, infatti, si sente anche comunque nel mini CD, perchè ci sono delle parti in due canzoni che sono scritte in inglese, ed anche in arabo... Poi lui ha sempre queste sue 'uscite' linguistiche... E' stato un passaggio tranquillo, che però ci ha portato via un pò di tempo. Ciò significa che ci siamo fermati per un pò ovviamente, per cercare di non perdere la verve musicale più che altro, perchè si rischia sempre poi di diventare un gruppo rock come tanti altri, ed invece noi volevamo conservare quello che ci differenziava alla fine, proprio l'aspetto musicale.
Forse abbiamo eliminato qualche chitarrina un pò più distorta, però comunque diciamo che il lavoro è un pò più 'soft' della nostra musica, ma dal vivo ovviamente è abbastanza diverso, gli stessi pezzi vengono suonati in una maniera diversa, perchè consideriamo lo studio in un'altra maniera rispetto al concerto dal vivo, perchè dal vivo siamo molto più aggressivi, un'aggressività che per quanto riguarda la struttura dei nostri brani è difficile trovare anche in studio. Però comunque ci proviamo, infatti l'ultimo pezzo del mini, 'Come tu mi vuoi', è abbastanza punk, nello stile che eseguiamo un pò di più nei concerti live. Quindi ci siamo fermati quasi un anno per ristrutturare l'intera scaletta. Adesso abbiamo 30 pezzi completamente diversi rispetti a quelli del periodo di 'Ever Ready' ed al periodo precedente, anche se comunque siamo ancora legati a qualche brano, facciamo a volte i pezzi tratti da quel CD,però diciamo che in pratica abbiamo cambiato tutto. Questo è un esperimento, sono quattro brani fatti su un mini CD che ha più un carattere promozionale che di vendita. E quindi dovremmo bruciarlo immediatamente. Giò il fatto che se ne siano andate più di 300 copie in meno di due settimane la dice lunga sull'idea che noi avevamo di questo CD, perchè per noi l'importante era uscire. Dopo 'Ever Ready' ci sono stati due anni di blocco, prima a causa dei problemi della Magenta Records (la piccola etichetta che ha pubblicato 'Ever Ready' - ndi), che hanno causato il disfacimento dell'etichetta, e poi perchè appunto abbiamo fatto questo 'trapasso'. E quindi era importante uscire, farci di nuovo vivi, far vedere che esistiamo ancora, che non siamo finiti.
Rockit: Di cosa parlano i testi del nuovo CD?
PSYCHOSUN: I testi sono assolutamente ermetici, e devo dire sinceramente che molta fonte d'ispirazione per quanto riguarda l'utilizzo della lingua italiana è venuta soprattutto dal primo album dei Lula (la band di Amerigo Verardi, l'album è 'Da Dentro' - ndi), dove c'è questo utilizzo del cantato come sonorità, più che come reale significato. Anche perchè sinceramente noi non siamo proprio portati per fare i testi impegnati, o comunque pseudo-intellettualoidi. Ma non perchè non leggiamo o perchè non ci piace confrontarci con realtà più importanti, però noi siamo molto freschi, la musica la vediamo prima di tutto come un divertimento. Freschezza, quello cerchiamo di esprimere. E questo forse è anche un modo di raccontare delle storie in modo strano magari, con delle tinte e con delle immagini che non stanno nè in cielo nè in terra, ma che però comunque possono avere un significato, possono essere viste in qualsiasi modo, senza dover necessariamente condannare qualcuno oscagliarsi contro qualcun altro, ecc.
Rockit: Voi avete un background musicale molto vario e molto partcolare. Quali sono i gruppi che piacciono a te ed al resto della band, e che ci hanno influenzato anche nella maniera di 'vedere' la musica?
PSYCHOSUN: Io sono una persona che va molto a gusti del momento. Nel senso che ascolto un disco, e l'ascolto per ore ed ore ed ore. All'inizio, quattro anni fa, sicuramente mi attirava il britpop, e questo ci accomunava anche, ci faceva amare l'un l'altro (ride rivolto a me, dicendomi di omettere l'affermazione - ndi), adesso invece mi piace molto l'ondata post-rock. I Karate mi piacciono moltissimo ad esempio. Però le mie masturbazioni mentali me le faccio principalmente con i Pavement, e sto ascoltando moltissimo l'ultimo disco di Beck, che per me è favoloso, anche perchè poi si lega ad un'altra scena musicale che io amo moltissimo, che è il soul. Non c'entra molto con gli Psychosun, però comunque è uno dei miei ascolti più frequenti. Poi amo moltissimo anche le cose tipo Pizzicato Five, easy listening in generale, i miei gusti sono molto vari, sono molto aperto come scelte.
Idem Stefano, che è molto simile a me, anche se poi tende di più alla musica lounge, '70, b-movies, e poi comunque il genere che suoniamo noi è diverso da quello che stiamo ascoltando adesso, ma probabilmente è soltanto un momento, e comunque non influenza il gruppo. Per quanto riguarda invece Osvaldo ed Antonio, cioè il batterista ed il bassista, loro hanno invece ascolti un pò più rock, soprattutto Osvaldo ascolta molta musica indipendente americana ed inglese, però diciamo un pò più pesante, sempre post-rock, Pavement, June of 44. Antonino invece è più legato alla scena indie americana alla Smashing Pumpkins, Sonic Youth, Nirvana e tutte queste cose così. E tutto questo poi si sente nel sound che è un pò un miscuglio allucinante di cose...
Rockit: Non sento il nome di alcun gruppo italiano... Come vedete, come ascoltate la musica rock in Italia adesso?
PSYCHOSUN: Mi sono confuso... Non ti ho detto il nome di un gruppo italiano che ti dico adesso, sono i Lula, che io adoro nel vero senso della parola. Mi riferisco in particolare ad Amerigo Verardi ed a tutto quello che lui ha fatto. Io lo ritengo davvero un genio, il Robyn Hitchcock italiano. Io amo dire sempre questa cosa, che è una definizione che ha inventato Giancarlo Susanna (noto giornalista musicale - ndi), ed io sono d'accordissimo con lui. Se poi devo nominare qualche altro gruppo italiano, ultimamente mi piacciono molto anche i Subsonica, almeno gli ultimi pezzi mi sono piaciuti molto, e poi asclto con piacere anche Max Gazzè. Siamo sempre lì: la musica vista nella sua freschezza. E poi ci sono tanti gruppetti italiani, che non sto neanche a citare, sottogruppi di scene piccoline che non sono neanche seguite dal panorama commerciale italiano. Quindi gruppi italiani come I Pirati, ad esempio, gli Statuto, i Bluebeaters, che adoro perchè sono un amante dello ska.
Rockit: Nelle vostre setlist, i pezzi che vanno molto forte, insieme ai vostri, sono le covers. Nei vostri concerti ho sentito le cover più 'allucinate' quali 'Save a prayer' dei Duran Duran o '21st Century Boy' dei Sigue Sigue Sputnik. Sulla base di cosa fate la scelta di queste covers?
PSYCHOSUN: Generalmente la scelta delle covers è sempre legata all'amore sfrenato che abbiamo per gli anni '80. Infatti facciamo anche 'Reality' da 'Il tempo delle mele' e 'Mare profumo di mare', la sigla di 'Love Boat'. Ultimamente stiamo facendo 'Strawberry Fields forever' dei Beatles, però in una versione molto più agressiva. Abbiamo fatto poi 'Rock'n'roll robot' di Camerini. E poi c'è il progetto Strudel von Hansel, ma comunque è meglio non parlarne adesso... (ride - ndi ).
Rockit: No no... Parlaci di questo progetto parallelo agli Psychosun, del quale fanno parte anche altri musicisti salentini...
PSYCHOSUN: Sì, ci siamo noi 4 che siamo la base, io lascio la chitarra e canto...
Rockit: ...con una parrucca bionda, che è uno spettacolo nello spettacolo!
PSYCHOSUN: ...e faccio pezzi di beat italiano anni '60, cantati con accento tedesco. Da vedere, più che da ascoltare!
Rockit: Ora, uscito il CD, quali sono i vostri progetti futuri?
PSYCHOSUN: Abbiamo un pò di date, e poi facciamo anche la politica dello scambio date con altri gruppi.
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L'articolo Psycho Sun e la svolta italiana in un'intervista via email di Roberta Accettulli è apparso su Rockit.it il 2000-07-27 00:00:00
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