“Per noi è una bella sfida questa dell’estero. Ripartiamo daccapo, come quando abbiamo cominciato qua in Italia, ma con un bagaglio professionale diverso”. Chi conosce la storia di Bomba Dischi sa che non è retorica quella che Christian Briziobello usa per presentare Les Nuits de la Bomba, un festival di due giorni che porterà tutto il roster della label romana ad esibirsi a Parigi il 12 e 13 settembre. Anche volendo, Brizio, uno dei membri, non sarebbe in grado di fare ricorso all’antica arte. Gli verrebbe da ridere prima. “Non ricordo la prima volta che abbiamo parlato di quest’idea. Diciamo che ci frullava in testa da un po’: fino a qualche tempo fa, in primavera, facevamo ogni anno la festa di Bomba Dischi a Roma. Poi ci siamo fermati perché c’erano troppe cose da fare, poi è arrivato il Covid. Ed è finita che non l’abbiamo più fatta. Ma un momento per stare assieme mancava a tutti”.
Quando i ragazzi di Bomba hanno avuto conferma che la loro richiesta di sostegno da parte del MiC e di SIAE, che ha contribuito a finanziare le “Notti” nell’ambito del programma Per Chi Crea, era stato approvato, il dado era tratto. Già, ma perché la Francia? Un po’ ha pesato il desiderio di provare cose nuove, un po’ i numerosi segnali che il pubblico di questo Paese da tempo manda alla discografia di casa nostra. “La Francia è il Paese europeo con cui abbiamo più rapporti: Giorgio Poi e Calcutta da tempo qui riscuotono interesse e hanno stretto legami molto proficui, penso anzitutto al giro dei Phoenix, con cui si sono anche esibiti all’ultimo MI AMI (Carine Brancowitz, moglie del chitarrista della band e illustratrice di successo, ha realizzato tutte le grafiche della due giorni, tra cui quella qua sotto, ndr). Quando di recente Edoardo ha suonato all’Olympia, un luogo davvero iconico e prestigioso, nel backstage c’erano un sacco di amici. E tra il pubblico molti questa volta erano francesi”.
Non accade spesso quando un artista italiano suona oltre confine, di solito i live sono raduni di connazionali fuori sede. Ma in Francia la passione per certe sonorità di casa nostra è concreta e in crescita, e non riguarda solo pochi nomi “storici” e dal profilo nazionalpopolare. Ne avevamo scritto qua. “Non facciamo calcoli su quel che deve succedere, non li abbiamo mai fatti. Certo non ci sfugge che qualcosa è cambiato negli ultimi tempi, come dimostrano ad esempio i risultati di Andrea Laszlo De Simone, ma non solo”, prosegue Brizio. “Per quanto riguarda i nostri, ci sono artisti che qui hanno già suonato e sono più noti, come Colombre e Pop X, oltre a Calcutta e Giorgio Poi. Per gli altri sarà un’occasione di mettersi in gioco, oltre che di fare una gita tutti assieme che non fa mai male. Sarà una specie di showcase festival: abbiamo invitato vari nostri partner e omologhi francesi per venire a sentire i nostri artisti. Alcuni di loro andranno in studio a registrare con dei colleghi parigini di Savoir Faire, management locale di cui con il tempo siamo diventati amici ed estimatori, e realtà come Microqlima, Entreprise, Roche Musique e Warner Chappell”.
A Les Nuits de la Bomba, come detto, suoneranno “grandi” e “piccini”. Il 12 settembre nove artisti dell’etichetta suoneranno sui due palchi del Cabaret Sauvage, locale di culto per la musica nella capitale francese. Il club la sera dopo ospiterà Calcutta, Clavdio, Franco 126 e il “ritorno” degli Psicologi, mentre cinque nomi molto “freschi” si esibiranno al Trabendo.
“Abbiamo cercato di fare delle line up equilibrate tra i due giorni, tra momenti acustici, set più strutturati e una parte elettronica, che al Trabendo ci sta molto bene. Sicuramente è un azzardo spostare tutte queste persone, e di certo la cosa ha un costo importante, ma è più interessante come investimento autopromozionale rispetto a prendere dei billboard, e per fortuna siamo quasi sold out. Tornando ai rischi del tirare su il festival, proprio perché non sei ‘a casa tua’, hai meno ganci ed è tutto più complesso: dalla logistica, all’hospitality o la backline. Ma è anche una sfida professionale, e così la viviamo. Siccome siamo sempre molto ‘austeri’, ci siamo detti che era il modo giusto per fare una cosa che fosse davvero bella per tutti”.
Oltre ai live, le Notti della Bomba avranno altri due momenti. Il 10 settembre, in collaborazione con l’Istituto di Cultura Italiana di Parigi, sarà presentato con due proiezioni al Cinema L’Entrepot il film (molto bello) Il segreto di Liberato, con la partecipazione di uno dei registi, Francesco Lettieri. Tra gli artisti italiani che hanno contribuito a creare un “ponte” con la Francia, il suo è un nome da non scordare.
Infine l’11 settembre all’Istituto Italiano di Cultura, prima di un live acustico di Ariete, ci sarà un talk proprio per parlare di questo “scambio” artistico tra le Alpi. Interverranno Giorgio Poi, il direttore artistico di MI AMI Carlo Pastore, Bruno Grosso di Savoir Faire e lo stesso Christian Briziobello. A moderare il giornalista di Le Monde Aureliano Tonet, un altro che in questo percorso ha avuto un ruolo di primissimo piano, come vi avevamo raccontato approfonditamente in questo articolo.
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L'articolo La Bomba su Parigi di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-09-04 17:37:00
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