Lisa Spinella, in arte Lisi, nasce e cresce in Veneto, in provincia di Treviso. "La mia famiglia ha origini sparse per il mondo, perciò sono cresciuta in un ambiente dove le culture si sono sempre mischiate, in particolare la cultura argentina e quella araba", racconta. "Fin da bambina sono stata stimolata alla creatività e la mia famiglia mi ha sempre supportata in tutte le mie passioni", continua. La incontriamo per approfondire sulla sua storia e il suo progetto artistico.
Quando ti sei avvicinata alla musica?
La musica è sempre stata una costante nella mia vita. Ad oggi passo la maggior parte del mio tempo a suonare, scrivere musica, ascoltare musica o parlare di musica con appassionati di musica. Nel tempo che rimane mi piace molto leggere, scrivere e dipingere. Sono nata in una famiglia amante della musica e dell’arte in generale, quindi crescendo ho ascoltato veramente di tutto. In casa c’era un pianoforte che mia sorella non suonava più e io fin da piccolina mi arrampicavo sullo sgabello per suonare cose a caso. A otto anni ho iniziato a prendere lezioni e non ho mai smesso. Con il tempo, poi, ho ampliato gli studi e ho suonato la batteria per un breve periodo, ho iniziato con il canto, il coro, a suonare in vari gruppi. Finite le superiori mi sono trasferita a Milano per studiare musica a livello accademico: quest’anno mi laureo in canto moderno al CPM Music Institute.
Con chi collabori?
Il mio principale collaboratore è Emanuele Duchi, il produttore di Fiori, il mio primo singolo. È uno studente di Composizione Pop Rock presso il CPM Music Institute, dove ci siamo conosciuti. Emanuele ha 22 anni come me ed è nato a Cremona. Il suo strumento principale è la chitarra elettrica e i suoi ascolti spaziano dalla musica classica, al funk, dal pop radiofonico al metal. Inoltre è cantante, chitarrista, produttore e compositore del trio hard rock ElephantGrey, formato insieme a Giacomo Stiaccini alla batteria e Matteo Mirri al basso, in procinto di nuove pubblicazioni. La nostra collaborazione si è aperta proprio con Fiori, brano che Emanuele ha co-scritto, arrangiato, prodotto e mixato.
Come definiresti la tua musica?
La mia musica rientra nell’art pop: un genere pop che si fa influenzare da altre arti e da altri generi. Sono molto legata al cantautorato e all’importanza della parola enfatizzata dalla musica, ma ho influenze che vanno verso il rock, il prog e qualcosa di psichedelico. Un’etichetta precisa per il mio progetto non ce l’ho, di solito mi descrivo così: Lisi è il nome d’arte che ho scelto per descrivermi, ma non per definirmi. Lisi è ciò che è rovinato, sfocato, consumato. La dissoluzione delle cellule, il processo che porta all’indefinito. La bellezza, la spontaneità delle emozioni, in tutto il loro squallore.
Quali sono i tuoi ascolti recentemente?
I miei ascolti sono vari: ascolto tutto, anche quello che non mi piace, c’è sempre qualcosa di nuovo e di interessante. Apprezzo gli artisti che nella musica non hanno filtri, e questo è un concetto che prescinde dal genere, mi vengono in mente Fiona Apple, Damien Rice, Lauren Ruth Ward. Come scrittura Fabrizio De André per me è il massimo a cui si possa arrivare.
Ci racconti Fiori?
Fiori è il mio primo singolo, l’ho scritta tre anni fa e l’ho custodita per un bel po’, poi ho deciso di partecipare a un progetto universitario, per cui ho fatto la produzione con Emanuele Duchi e l’abbiamo pubblicata con la Mussida Music Publishing. Fiori è un brano arrabbiato di rabbia feroce, tratto il tema del non voler lasciar andare, quelle situazioni dove si è vittima e carnefice della situazione. C’è poi l’ingannarsi per non affrontare la realtà, un circolo vizioso che spinge verso l’autodistruzione.
Ricordi del tuo ultimo live?
Per il momento abbiamo suonato Fiori live una volta soltanto, nel teatro del CPM. Io ho suonato e cantato con Emanuele Duchi alla chitarra, Giacomo Stiaccini alla batteria e Matteo Mirri al basso (Emanuele, Giacomo e Matteo sono gli stessi musicisti che hanno registrato Fiori in studio). Sono sempre molto agitata prima dei live, loro sono stati di grande aiuto, hanno cercato di contenere la mia ansia per le tre ore precedenti al live, poverini li ho fatti dannare. Poi sul palco c’è un altro mondo, è andato tutto molto bene, il brano è arrivato a tutti, abbiamo lavorato tutti molto per renderlo al meglio e io sono stata molto soddisfatta del risultato.
Progetti futuri?
Io ed Emanuele stiamo lavorando per mettere su un piccolo progettino in acustico da portare un po’ in giro, e tra qualche mese uscirà un nuovo brano. Il 2023 sarà un anno bello intenso!
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L'articolo Lisi: art pop verso l'indefinito di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-01-01 09:30:00
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