L'LSD, le orge, l'autostop e pure "i Baustelle": ora Patty Pravo ha davvero provato tutto

Il nuovo pezzo di Patty Pravo s'intitola "Ho provato tutto" e dietro c'è l'all star "indipendente". Testo e musica sono di Francesco Bianconi, la prod di Taketo Gohara. Abbiamo parlato con i due, oltre che con la grande diva della canzone italiana, per farci raccontar com'è nato questo incontro

Patty Pravo - foto di Giulio Cafasso
Patty Pravo - foto di Giulio Cafasso

“Ma tanto prima o poi un diluvio capita a tutti, reale o metaforico che sia”. No, non è rimasto alcun trauma in Patty Pravo per quel MI AMI 2013 chiuso con un suo iconico live sotto tanta, tanta pioggia. D’altra parte, come donna e come artista, di esperienze ben più estreme di questa – chi c’era quella sera di 12 anni fa sotto al Palco Pertini la ricorda meravigliosa e tosta allo stesso tempo – ne ha avute parecchie.

Ora, a 77 anni – li farà tra pochi giorni –, ha deciso condividerle. Lo fa con un pezzo dal titolo Ho provato tutto, uscito in questi giorni. Un brano presentato come “una fotografia nitida ed esplicita delle esperienze più intense vissute dall’artista e tratteggia il suo percorso più intimo e personale”. Il testo, così come la musica, è stato scritto daFrancesco Bianconi. Inizia così:

Ho provato tutto l'impossibile
Il deserto rosso, l'LSD
Ho saputo vivere
Senza, pensa un po', annoiarmi mai
Ho provato il gusto del carnefice
Ho fatto le orge e l'autostop
Sono stata vittima
Killer? Che ne so?
Ho inventato il rock
Oddio, quello forse no

Oltre al frontman dei Baustelle – che si preparano all’uscita del loro nuovo disco in studio, El Galactico, il 4 aprile –, c’è un altro nome noto della musica indipendente (ma non solo quella) dietro al brano, il produttore Taketo Gohara. Era dal 2019 che non usciva un nuovo brano di Patty Pravo, che pur in questi ultimi anni ha fatto numerosi live e tv. Ne abbiamo approfittato per fare una chiacchiera con lei e con i due artisti che l’hanno accompagnata, Bianconi e Taketo. 

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Ho letto tue dichiarazioni entusiaste sul testo di questa canzone?

PATTY PRAVO: E le confermo. Penso che Francesco Bianconi abbia fatto un ritratto perfetto della mia vita. È la sensazione che ho avuto sin dalla prima volta che ho letto le parole che ha scritto per me. E pensa che non ci conosciamo nemmeno, ci siamo parlati al telefono per la prima volta negli scorsi giorni. Ma abbiamo deciso che d’ora in poi ci frequenteremo. È una persona deliziosa, e poi so che mi ama molto e questo mi lusinga. 

In che modo questo testo ti rappresenta?

PP: In tutto, dalla prima riga all’ultima. Sin dalla prima lettura ho pensato: "Ma questo ragazzo come fa a conoscermi così profondamente? Come ha fatto a raccontare chi sono in questa maniera?”. La parte iniziale è una descrizione della mia vita, ma anche passaggi come “ragazzini elettrici, arcangeli, rettili al sole” contengono immagini che sento come assolutamente mie. Tutto questo mi ha dato un’enorme gioia”.

È un pezzo “baustelliano”?

PP: Il loro è uno stile in cui mi ritrovo molto. Tieni conto che io ho anche lavorato con Rachele (Bastreghi, altro membro dei Baustelle, ndr), che ha scritto un pezzo per me molto bello. Una donna deliziosa, come tutti quanti i membri del gruppo. Sono felice di aver incrociato il loro cammino. 

Cosa rappresenta per te questo pezzo, dopo un lungo periodo senza inediti?

PP: Be’, però ho fatto tante cose: televisione, un libro fotografico, un progetto musicale all’estero, un docufilm. Minaccia Bionda è stato un bellissimo tour. Poi sono andata per un po’ negli Stati Uniti a ripulirmi la mente e al ritorno ho trovato questa sorpresa, che mi ha fatto molto piacere.

Patty Pravo - foto di Giulio Cafasso
Patty Pravo - foto di Giulio Cafasso

Musicalmente che pezzo è?

PP: Un brano arioso e molto affascinante. Gli archi verso la fine del pezzo mi ricordano un po’ Vangelis. Ho cercato io Taketo, perché mi piacciono le sue sonorità. Ho deciso di lavorare con lui per il tipo di sonorità che riesce sempre a dare alla musica su cui mette le mani. 

Cosa ti piace della musica italiana di oggi?

PP: Non impazzisco per la discografia italiana, ma in giro ci sono dei bei pezzi. A Sanremo ho visto solo la prima puntata. Ma trovo che la canzone di Achille Lauro sia bellissima, mi piacerebbe tanto avere in repertorio un pezzo così. E poi Lucio Corsi, ecco lui mi fa impazzire. Mi sono riascoltata tutta la sua produzione, è uno che fa poesia con la musica, è davvero in gamba. Probabilmente non è un caso che sia amico di Francesco Bianconi e che abbiano fatto delle cose assieme in passato, vedo dei tratti in comune nella loro musica. Tratti che apprezzo molto. 

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Dopo questo singolo, cosa dobbiamo aspettarci?

PP: Il brano è l’inizio di tante belle cose. Diciamo che arriverà nuova musica, in varie forme.

Francesco Bianconi in una foto ai tempi di Forever, il suo disco solista del 2020
Francesco Bianconi in una foto ai tempi di Forever, il suo disco solista del 2020

Francesco Bianconi lo dice apertamente: “Scrivere un brano per Patty Pravo era qualcosa che volevo fare da tantissimo tempo”. E sì che di canzoni per grandi interpreti ne ha collezionate molte, da Irene Grandi a Noemi e Paola Turci, Gianna Nannini e Anna Oxa. Ma Patty Pravo è unica inimitabile, la grande diva della canzone italiana. Partiamo da qua nella nostra conversazione con Francesco, autore di testo e musica del brano. 

È vero che erano anni che sognavi di scrivere un pezzo per Patty Pravo?

FRANCESCO BIANCONI: Sin da quando ho iniziato a scrivere canzoni, ai tempi del liceo, avevo questo piccolo "trucchetto", se così si può chiamare: immaginavo le mie canzoni cantate da lei. Scrivevo questi pezzi ispirati agli Stones o ai Ramones, ma nella mia testa li sentivo con la sua voce. A casa mia era era ascoltata spesso ed evidentemente, tra tutte le voci della musica leggera che arrivarono alle mie orecchie di bambino, la sua aveva qualcosa in più, un fascino particolare. 

Dopo anni hai capito da dove arriva?

FB: Anzitutto è molto di più che una grande artista. Come personaggio è sempre stata magnetica, una donna meravigliosa e sempre autentica. E poi è un’interprete talmente straordinaria che tutte le canzoni che ha cantato è come se fossero state scritte da lei. Riesce a farti arrivare la stessa emozione che trasmettono i cantautori o le band rock.

Hai scritto questa canzone basandoti sulla sua storia personale?

FB: Ho fatto un lavoro da fan e da osservatore attento della sua biografia. Ho studiato la sua vita e poi mi sono creato un film immaginario. Ho preso spunti reali, magari anche dettagli che non sono veri al 100 per cento, e ho cercato di renderli credibili. A volte i “film” possono essere più forti dei documentari, perché non è solo una cronaca, ma una narrazione emotiva.

Cosa ti ha ispirato il ritornello della canzone?

FB: Mi sono ispirato a una cosa che mi disse la mia analista, una donna ultrasettantenne. Le sue parole furono: “Lei non sa la fatica che ci vuole ad andare avanti nella mia situazione”. Mi colpì molto, non avevo mai riflettuto su quanto sia più complicato trovare un senso alle cose quando non ci sono più grandi piani per il futuro. Mi colpì questa immagine di una persona che spinge un masso gigantesco, senza una vera ragione apparente, semplicemente perché deve farlo. Questa riflessione è entrata nella canzone. Da quando sono acceso come essere umano mi interrogo sul senso della vita e delle scelte che fanno gli uomini e le donne, questo pezzo va fa proprio questo. 

A chi ti dice che i tuoi testi per altri rimandano sempre molto all'universo espanso dei Baustelle, cosa rispondi?

FB: Che sono molto felice di avere uno "stile", una sorta di marchio di fabbrica. Tutti gli autori che più apprezzo hanno immagine o formule ricorrenti che li rendono riconoscibili. Non ci vedo nulla di male, anzi. 

Taketo Gohara
Taketo Gohara

Il suo cv è pressoché sterminato e prevede il lavoro – come producer ma anche come arrangiatore e tecnico del suono, in studio e live – tra gli altri, con Brunori, Brondi, Ministri e Verdena. Nomi più “indipendenti” che si aggiungono a quelli di Capossela, Elisa, Negramaro. E Patty Pravo, che per lui ha speso bellissime parole. Ecco cosa significa questa collaborazione per Taketo Gohara. 

Chi è Patty Pravo per te? 

TAKETO GOHARA: Per me Patty Pravo è la libertà. È stato magnifico lavorare con lei. Nonostante la sua lunga carriera affronta ancora oggi la musica con la passione, l’entusiasmo e l’innocenza della prima volta. Mi ha ricaricato. Mi ha fatto piangere. Mi ha fatto ridere. Mi ha fatto sognare. Non ci sono compromessi con lei. Canta con una intensità disarmante. Ti fa ricordare sempre perché fai musica. È una necessità. Una medicina. Un urlo straziante o un abbraccio che non hai mai avuto.

Come hai capito che il connubio Patty Pravo/Francesco Bianconi poteva funzionare?

TG: Per questo lavoro con Patty Pravo ho chiamato tanti cantautori amici che stimo chiedendo loro se avevano voglia di scrivere per lei. La risposta è stata così grande che avremmo potuto fare un cofanetto. La canzone scritta da Francesco l’ha voluta cantare subito. È stato amore a primo ascolto. Nel brano ci sono i ricordi vissuti, ma anche la rabbia verso l’apatia odierna. Nicoletta è sempre pronta a mettersi in discussione. La canzone è scritta sula sua pelle.

Musicalmente che vestito hai dato al pezzo?

TG: Musicalmente ho voluto coinvolgere più umani possibili affinché godessimo insieme di questa esperienza unica. Ci sono tantissimi strumenti. Poca manipolazione digitale. C’è anche un’orchestra importante. Anche qua Nicoletta è sempre stata attenta e presente nelle decisioni. Ci siamo confrontati sempre sui minimi dettagli. Non sul beat detective o sull’autotune, ma unicamente sul’espressione. Ci siamo presi il tempo che serviva. Non il tempo di adesso. Sono molto fortunato. 

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L'articolo L'LSD, le orge, l'autostop e pure "i Baustelle": ora Patty Pravo ha davvero provato tutto di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2025-03-25 16:10:00

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