Tutto nella musica, oggi, accade velocemente. E non sempre è un male: gli Shizune esistono da poco più di un anno e il disco che abbiamo in mano oggi l'hanno registrato dopo i primi tre mesi di prove. Visto il risultato ci si domanda cosa avrebbero potuto produrre con più tempo da parte. 3 Lingue (italiano, inglese e giapponese) per 7 schegge violente, e non vorresti di meglio da qualsiasi band emo-screamo-HC (mai servissero, oggi, le definizioni). L'intervista di Michele Montagano.
Chi è Shizune?
Shizune è un nome giapponese di cui ci piaceva la pronuncia, è venuto fuori casualmente senza alcun riferimento particolare anche se in lingua richiama l' idea di suono calmo. Siamo un gruppo di 5 ragazzi di Lonigo, un paese in provincia di Vicenza. L' idea nasce dalla volontà di creare un nuovo gruppo tra amici ed abitando in un piccolo paese la scelta è stata quasi obbligata: è bastata qualche telefonata per metterci d' accordo ed in poco tempo ci siamo ritrovati a provare tutti assieme verso la fine di settembre 2011.
Cosa ascoltate? Immagino sarete legati ad un'eredità screamo, emo-violence (qualcuno vuole vi sia differenza, poi me la spiegate).
Suoniamo tutti da molti anni ma proveniamo da generi differenti, diciamo che questa è stata un po' una nuova partenza per tutti noi. Non saprei ben definire il nostro genere, possiamo anche dire screamo o hardcore melodico, ma il tutto era ancora in fase embrionale, il nuovo materiare sarà sicuramente più significativo. Ascoltiamo tutto quello che ci capita tra le mani. Ovviamente siamo accumunati da un contesto punk/hardcore senza però limitarci in alcun modo a generi oppure artisti particolari, cerchiamo sempre di avere dischi nuovi da consumare.
Il disco non vi rappresenta?
Il disco è il risultato dei primi 3 mesi di prove, abbiamo registrato le prime sette canzoni che son venute fuori. Ci è servito più che altro per capire come effettivamente "suoniamo" e su cosa concentrarci in futuro.
Perchè il vinile?
Si è optato per il vinile quando abbiamo scelto di mettere l' album virtuale scaricabile gratuitamente in mp3. La copia materiale gioverà molta più soddisfazione a chi è realmente interessato all'acquisto del disco.
Come mai la scelta di usare lingue differenti?
Ci piacciono tutte e tre le sonorità e ci risultato naturale utilizzare sia la lingua inglese, italiana e soprattutto giapponese, avendola studiata volevamo sfruttarla anche in questo contesto. I testi, come capita a molti, sono stati scritti la sera prima di registrare, senza neppure averli mai provati in stanza, infatti ci siamo trovati più volte a cambiarli e riformularli al volo per limare le parti che non andavano bene.
Avete forse un passato da otaku o fan di anime giapponesi?
Otaku in giappone, al contrario di come lo si intende in Italia, è un termine dispregiativo, indica una mania ossessiva che nei casi peggiori porta anche ad un grave fenomeno detto "hikikomori", ovvero l' isolamento totale dalla vita sociale. Alcuni di noi sono soltanto appassionati di manga e vecchi anime, e ci interessa la cultura e le civiltà giapponese, niente di più.
In Italia ultimanente l'hardcore emozionale sta vivendo una sorta di seconda stagione di fioritura. Voi come vivete la cosa?
Non possiamo che esserne contenti, significa più gruppi, più concerti e più occasioni per conoscere persone nuove e divertirsi, per non parlare del fatto che ci saranno più possibilità che gruppi stranieri, anche importanti, vengano a suonare da noi. Proprio in questi giorni suoniamo con i Loma Prieta, ben 5 date da nord a sud Italia. L'Italia sono sempre è tra le regioni più battute dai tour mondiali delle band straniere.
Se penso al passato (Kina, Nuvola Blu, Eversor, La Quiete, Raein, ecc...) l'Italia ha avuto band hardcore molto valide, molte sono punti di riferimento anche per l'estero. Secondo voi che tipo di impatto possono avere su un giovane che si mette a suonare oggi?
Gruppi di questo calibro sono un punto di riferimento per tutti, oltre che motivo d'orgoglio. Hanno contribuito a creare un' identità propria, italiana, per quanto riguarda l'harcore. Saranno sempre di grande ispirazione per le band giovani, non solo italiane ma da tutto il mondo.
Progetti per il futuro? Tour in Giappone?
Il Giappone non ci dispiacerebbe... Al momento l'obiettivo è registrare qualche traccia nuova e suonare il più possibile.
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L'articolo Shizune: l'urlo di Michele Montagano è apparso su Rockit.it il 2012-07-16 00:00:00
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