(i Sun Eats Hours - Foto da internet)
I Sun Eats Hours devono soffiare su una torta con dieci candeline. La band vicentina, in tutti questo tempo, ha fatto gavetta e messo da parte un'esperienza considerevole. Tour mondiali, album pubblicati in Giappone, fan affezionati che scrivono lettere dimostrando il loro affetto. Andrea La Placa li ha intervistati e gli ha chiesto com'è essere più vecchi di dieci anni.
Partiamo dalla torta. Cosa avete già fatto e cosa farete per festeggiare questi dieci anni? Ho sentito parlare ad esempio di dischi solo per il Giappone, paese che vi ama, parrebbe, e lo split con i Nicotine dell'anno scorso sta li a testimoniarlo. Raccontateci un po' i dettagli della festa.
Si, la torta con le candeline e la spogliarellista come sorpresa! In realtà con questa scusa stiamo trasformando in una festa ogni after show degli ultimi mesi (chi c’è stato lo può provare!). Ci dispiace per chi non c’è stato: vietiamo accuratamente ogni reportage dei fatti accaduti... Sei stato in un nostro aftershow sai bene che gli ingredienti sono: gente interessante, spesso di città diverse; ragazze e ragazzi “intraprendenti”; atmosfera elettrica; libertà d’essere e discorsi che spaziano...
Vedo che sei bene informato, abbiamo fatto uscire un disco “celebrativo” in Giappone, intitolato “Ten Years”, nel quale abbiamo incluso i nostri pezzi migliori prodotti fino ad oggi, oltre ad un inedito, un live e due canzoni appositamente scritte per questo album (il tutto per 19 tracce). Il pubblico nipponico e la stampa specializzata lo sta apprezzando e stiamo accarezzando l’idea di pubblicarlo anche in alcuni stati europei, accompagnandolo al nuovo DVD.
Parlatemi di questo DVD...
E' nato primariamente per uscire anch’esso in esclusiva giapponese però, dopo averlo fatto visionare ad un po’ di persone poco raccomandabili, ci siamo resi conto che il contenuto è più che succulento per tutti coloro che ci seguono, ma anche per chi vuole conoscere e capire meglio le dinamiche di una band come i Sun Eats Hours. Ci siamo veramente sbizzarriti a raccontare, immagini alla mano, la vera vita di una band come la nostra!
Credo verrà pubblicato tra alcuni mesi, ma vi consigliamo di tenere d’occhio il nostro sito web per news, trailers e informazioni a riguardo!
Dieci è proprio un numero bello tondo. Avrete certo pensato un po' al passato e tentato di tirare le somme. Tour intensi, concerti a fianco di band storiche. Cosa ne è venuto fuori? Ricordi particolari, gioie, rimpianti? Siete riusciti a vivere intensamente come incita a fare il vostro nome?
Si, ci siamo riusciti. E’ difficile spiegare certe cose senza sembrare troppo astratti e/o noiosi. Ma il fatto è che i migliaia di giorni che abbiamo vissuto accompagnandoci a questo nome ci hanno formato in molti aspetti, dandoci forza, fede, coraggio, passione, Amore. Ma non solo per ciò che facciamo, ma per tutto quello che la Vita rappresenta.
Ci siamo dovuti scontrare con i più disparati problemi quotidiani, con le castrazioni dei mass media e dell’ambiente lavorativo in cui operiamo, con la relatività delle cose, con i diversi punti di vista delle culture e di ogni persona che incontri, con i contrasti devastanti che ci sono in ogni angolo del pianeta. Abbiamo affrontato ciò che abbiamo cercato volontariamente, e anche ciò che spesso si è presentato come “imprevisto”... Quando invece abbiamo imparato a capire che è tutt’altro che “imprevisto”, perché la Vita non ci appartiene mai veramente. E’ un prestito che ci viene fatto, stiamo qui un po’ di tempo, poi ce ne torniamo via. E quindi se inizi veramente a ragionare così, non dai mai nulla per scontato e al medesimo tempo a tutto dai un suo motivo d’esistere.
Ma in fondo, cos'è stata sinora per voi ragazzi l'esperienza "Sun Eats Hours"?
E’ stata più o meno TUTTO. Le relazioni, gli amori, le amicizie, le gioie e i dolori, sono passate tutte o quasi attraverso questo nome. Tutto ciò che serve ad evolvere, a crescere, a capire, ad imparare, a lasciare ciò che non và e ad abbracciare ciò che in fondo è più giusto. E’ un percorso simile a quello che può fare una famiglia, una famiglia cui si vuole bene nonostante tutte le difficoltà.
E’ stato ritrovarsi da soli con un sogno e mettersi ogni giorno di buzzo buono per realizzarlo. E’ stato spezzarsi la schiena tante volte ma anche capire che non capita a tutti la possibilità di fare un lavoro come il nostro. E’ stato un po’ come diciamo nel pezzo “2004”: “Breath The Universe and feel you’re stronger than pain, Breath the Universe and feel you’re able to change, love yourself again”. (Respira l’universo e senti che sei più forte del dolore, respira l’universo e senti che sei capace di cambiare, amati ancora).
L'Italia ed il suo sistema di produzione e promozione musicale. Li percepite ancora come castranti o avete trovato un modo per conviverci? Dopo tutto questo tempo e tutti questi risultati ci sono ancora porte chiuse per voi?
Partiamo dal concetto che per come è strutturata la nostra band e per come è seguito questo genere musicale nel sud Europa, le porte te le devi costruire da solo e poi aprirle. Per il resto in 10 anni alcune porte già esistenti ci sono state aperte, talvolta con entusiasmo, altre le abbiamo sfondate a forza di fatti, altre sono ancora lì a tentar di tenerci fuori... Ma pian piano le persone che stanno dalla parte interna della porta devono prendere una posizione, schierarsi e, come è successo recentemente con un network imponente, diventa rischioso non aprire nemmeno uno spiraglio di fronte l’evidenza di migliaia di richieste, mail, sms, lettere ecc, perché i cardini si potrebbero rompersi con la pressione di chi sta fuori e spinge.
A quando un nuovo disco vero ed intero?
Sabato 13 ottobre, al Circolone di Legnano, faremo l’ultima data del tour “ordinario”, dopo più di 100 date. Ci fermeremo per scrivere il nuovo album e poi lo registreremo, sarà un percorso abbastanza lungo perché come sai siamo abbastanza riflessivi nei periodi di scrittura. Ogni album ha un suo perché è segna la chiusura di un ciclo e l’apertura di uno nuovo. Penso che quindi il nuovo disco vedrà la luce nel 2008 inoltrato.
Per chiudere, qualcosa che vorreste dire?
Proprio questa mattina abbiamo ricevuto una lettera da una persona a noi cara da molti anni, che definire “fan” sarebbe tremendamente riduttivo.
Lei ha riassunto in questa lettera molte cose che noi stessi non siamo in grado di esprimere riguardo questa band, chissà, forse è più facile capire certe cose per chi ci vive da “fuori”.
“I Sun Eats Hours sono prima di tutto amici, una famiglia che ha radici lontane e profonde…” una lettera vera ti riporta dritto nel punto in cui devi essere.
Lei ci ha ricordato che questa band si basa sui valori più semplici e più sinceri, su un modo di essere schietto e coinvolgente, con chiunque ci sia data l’opportunità di interagire. Niente grilli per la testa, consapevolezza del fatto che l’invidia e la maldicenza accompagna spesso quelli di buon Cuore; gustare ogni foto, ogni stretta di mano, ogni autografo ed ogni sorriso donato, perché niente è scontato, e quel che abbiamo oggi domani potrebbe non essere più nostro.
La musica, la musica mezzo di aggregazione, la musica mezzo di comunicazione e di bene comune.
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L'articolo Sun Eats Hours - Mail, 10-10-2007 di Andrea La Placa è apparso su Rockit.it il 2007-11-27 00:00:00
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