MaLaVoglia: canzoni per imparare ad amarsi e a lasciare andare

"Punto", il suo ultimo singolo, nasce su un Flixbus da Parigi a Milano e segna la fine di una storia. Prima di ricominciare. L'intervista a Gianluca Giagnorio, cantautore di Voghera che nella musica ha trovato la sua strada

Gianluca Giagnorio in arte MaLaVoglia
Gianluca Giagnorio in arte MaLaVoglia

Gianluca Giagnorio in arte MaLaVoglia, ma ormai lo chiamano tutti MaLa. Originario di Voghera – in provincia di Pavia – nasce il 7 settembre 1986. "In realtà la mia famiglia è originaria del Gargano e mi piace dire che mi sento, non poco, pugliese". Adesso anche un po' milanese dato che vive a Milano, la città che lo ha accolto. Nella vita, prima di fare solo musica, ha fatto di tutto: dal barista al commesso dell'Esselunga. Poi, ha lavorato tanti anni nel settore moda: "Mi piace la moda; è arte anche quella. Solo che viverla all'interno delle boutique è limitante, o almeno, per me lo era". Ora vive di musica: "Suono un sacco. Ho uno show chitarra e voce che porto in giro ormai da due anni dove racconto i grandi cantautori italiani di oggi e di ieri...ovviamente, tra un pezzo e un altro, ci butto dentro anche MaLaVoglia". Lo incontriamo per conoscere la sua storia.

MaLaVoglia - Foto di Francesca Cretella
MaLaVoglia - Foto di Francesca Cretella

Quando hai cominciato a fare musica?

Ho iniziato a fare musica molto presto. A otto anni mio zio mi ha buttato su un palco a cantare Lucio Battisti, anche se poi devo dire che la mia formazione a livello artistica è arrivata ben dopo e relativamente tardi. Ho iniziato a portare in giro la mia musica a 23 anni.

Con chi collabori?

Attualmente ho diverse collaborazioni in atto, vengo da un periodo di ripresa dovuto allo stop forzato della pandemia e quindi ho ricominciato a tessere tutte le trame che avevo lasciato in sospeso. La collaborazione alla quale tengo di più è quella con Marcello Balestra per un suo bellissimo progetto su Lucio Dalla. Le altre non posso ancora spoilerarle. Però posso dire che si preannuncia un 2023 ricco di sorprese.

Come definiresti la tua musica? 

La mia musica posso definirla cantautoriale, pop...però mi piace sempre pensare che non abbia etichette, quindi la definisco "MaLaVoglia". Mia.

Perché questo nome d'arte?

Dietro "MaLaVoglia" c'è una storia. E sorrido sempre quando ci ripenso. Il richiamo va ovviamente al romanzo di Verga, ma l'ho scelto per un motivo ben preciso, che deriva dalla domanda che mi fanno sempre tutti. Ossia: "Gianlu, ma la voglia dove la trovi ancora?". E io rispondo sempre la stessa cosa: "La voglia ce l'ho dentro e la trovo dappertutto". Senza questo mio percorso non sarei la persona che sono.

Quali sono i tuoi ascolti?

Ascolto davvero tanti generi diversi, dal rock alla musica elettronica, dalla classica al metal. Diciamo che vedo la musica un po' a 360 e mi piace ascoltarla tutta nelle sue sfaccettature, purché autentiche. Ecco, non mi piace la musica di plastica, quella pensata a tavolino. 
Se invece devo dire a chi mi ispiro diciamo che non mi ispiro a nessuno in particolare, ma vengo dal mondo del cantautorato italiano, quindi traggo da lì la mia ispirazione.

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Genesi e significato complessivo Punto, il tuo ultimo singolo?

Punto è nata di notte, su un Flixbus che da Parigi mi riportava a Milano Lampugnano. Ero andato a Parigi per un weekend in love e invece mi sono ritrovato a dover mettere necessariamente un punto a un pezzo della mia vita. Morale, mi sono ritrovato da solo, per tre giorni, a girare per una città che amo. A volte è necessario, prima di amare qualcun'altro, dover chiudere tutte le porte che abbiamo lasciato aperte e che si affacciano sul nostro passato. Imparare ad amarci e a lasciare andare.

Ricordi di un tuo live indimenticabile?

Ho la fortuna di suonare tanto in giro e quindi di aneddoti ne ho raccolti tantissimi. Sicuramente, quelli più emozionanti, li ho vissuti quando ho condiviso il palco con artisti come Vecchioni, i Nomadi, Tozzi, Raf, Alex Britti, Subsonica e molti altri. Direi che le emozioni più belle le ho percepite quando ho aperto il concerto di Roberto Vecchioni, mi ha detto bellissime cose prima di salire sul palco e sono piccole gocce di benzina che mi porto dentro quando vivo i miei momenti di down.

Progetti futuri?

Tanti. Sono in arrivo tante cose nuove e diverse. La cosa più vicina è un progetto live al quale ho lavorato moltissimo e che finalmente vede luce. Il 12 febbraio presento un live show dal titolo A Modo Nostro al Teatro Bello di Milano; ho sempre pensato che per ottenere spazi bisogna fare gruppo e unirsi. Gli spazi si ottengono creandoseli, come i sogni si realizzano se hai la forza per costruirteli. Così, insieme a Roberta Giallo, Esposito e Lumi, faremo il debutto live in teatro presentando i nostri 4 progetti musicali. Non vedo l'ora.

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L'articolo MaLaVoglia: canzoni per imparare ad amarsi e a lasciare andare di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-01-09 10:08:00

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