Gianluca Giagnorio è passato dalla Rai alle Rsa. In mezzo c'è stato un momento in cui si è stancato di Milano, e pian piano ha deciso di mollare la città per trasferirsi in campagna, come il protagonista del suo nuovo brano. Si chiama Johnny fa il miele. Dopo la vittoria di Area Sanremo, niente Festival per MaLaVoglia (il nome d'arte del musicista), che non si ha vito un posto tra i giovani di mamma Rai. Ora a Voghera, dove si è trasferito dalla provincia di Foggia, suona per bambini e anziani nelle Rsa della zona. Praticamente il pubblico più affezionato a Sanremo. Alla fine MaLaVoglia ce l'ha fatta, e nella nostra chiacchierata sembra pure più contento così.
Come ti sei formato a livello artistico?
Ho cominciato quando ero bambino ma ho iniziato a vivere la musica molto tempo dopo. Avevo già passato i vent'anni. Relativamente tardi quindi. Ho iniziato a suonare in giro a 22 anni, mi sono ritrovato a fare un sacco di concerti in giro con la mia prima band. Suonavamo alle sagre di paese, nei locali della zona, eravamo dappertutto. Poi 2 anni dopo ho deciso di suonare le mie canzoni da solo e andai a fare il provino ad Amici 11. Ecco.. da lì cambiò un pò tutto.
Con chi collabori?
Ho un mio management e per ora sto collaborando con il Team di Audacia Innovations per lo sviluppo di tutto il progetto.
Come definiresti la tua musica?
La mia musica ha radici nel cantautorato italiano, anche nel folk dove ogni tanto mi piace attingere. Ha tante sfumature e mi piace spaziare tra i generi. Vedo il mio ultimo singolo FREDDIE in totale contrasto con il mio penultimo SEI BRAVO MA...
La mia musica segue le mie emozioni, il mio vivere. È un po' tante cose.

Quali sono i tuoi ascolti e a chi ti ispiri?
Come ti dicevo sicuramente il cantautorato italiano dagli anni '60 ad oggi ed è qui che traggo più ispirazione. Ma poi anche qui mi piace spaziare dal rock internazionale alla musica classica di Bach, Beethoven, Chopin. Dagli m83 ai Placebo, dai Pink Floyd ai Franz Ferdinand, insomma.. tante sfumature di ascolto.
Com'è nato il tuo ultimo lavoro?
Il mio ultimo lavoro, finalmente, è un album, con tanto di singolo trainante: Johnny fa il miele. È un disco che raccoglie 8 delle mie tracce già pubblicate più, appunto, l'ultimo singolo. Usciranno il 28 marzo.
Johnny fa il miele nasce dopo aver lasciato Milano, dopo 10 anni di Hypismo.
Mi mancava tutto ciò che non vedevo più. Il verde delle mie colline, l’odore dei boschi, le camminate lunghissime le sere d’estate tra i campi di grano maturo, ma non solo. Mi mancava la semplicità. La normalità. La calma.
Lascio Milano e prendo casa sul cucuzzolo della collina di un paesino di 3000 anime e ricomincio a vivere piano, lontano dalle luci scintillanti della città. All'improvviso mi resi conto che tutto ciò che pensavo di essere, di avere, in realtà, non era nulla e non avevo niente.
Era tutto pompato, tutto spaventosamente finto. Avevo la nausea di quel mondo. Anzi, il vomito. Mi girava in testa questa frase: ”Mi viene il vomito!”. Volevo scriverci una canzone. Detto, fatto.
Nella mia casa in collina avevo iniziato coi lavori di sistemazione della casa e un giorno faccio venire il ragazzo di una mia amica, che fa l'idraulico, a sistemarmi la doccia nuova. Si parla del più e del meno, di Milano e del bisogno che sentivo di tornare alla vita ruspante…e lui mi dice: ”Hai fatto come Johnny! Un mio amico che ha mollato un po’ tutto e fa il miele in collina. Praticamente vive con le api e in natura.”
Johnny aveva capito tutto. L’aveva fatto capire anche a me. Il ragazzo, l’idraulico, e la mia amica si sono lasciati. Lui non l’ho mai più visto. Ma lo ringrazierò sempre. Mi ha fatto conoscere Johnny, anche se poi non l’ho mai conosciuto. Me lo immagino che balla la sua canzone tra le api.

Ci racconti uno dei tuoi ultimi live?
Parto da uno degli ultimi dei più grossi che ho fatto: l'apertura a Enrico Ruggeri nel 2023.
Ho avuto la fortuna di aprire a tantissimi grandi artisti della scena italiana ma Enrico Ruggeri mi ha sorpreso per coerenza con ciò che porta sul palco e il personaggio che è. Non c'è distinzione. Sono una cosa unica e sembrerebbe scontato come cosa, ma avendone vissuti da vicino molti altri, ti rendi conto che lui è su un altro pianeta da questo punto di vista. La dimostrazione è il legame indissolubile con il suo pubblico.
Progetti futuri?
Tanti e diversi. Sicuramente nei miei progetti futuri c'è tanto presente. FREDDIE avrà una sua versione acustica e presto uscirà il video. Poi considerando che FREDDIE è il mio decimo singolo sto pensando di fare uscire un album legato ad una prima parte del mio percorso artistico che racchiuda tutti o quasi tutti i miei dieci singoli, in attesa del nuovo. Che è tanto, pronto e che non vedo l'ora di condividere a breve.
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L'articolo MaLaVoglia tra Rai e Rsa di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-03-17 12:19:00
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