Extra Martinelli: ascolta il nuovo ep, guarda i video e leggi l'intervista

Dopo il suo album d'esordio per Parola Cantata Dischi, Martinelli torna con un ep a tutta estate e una serie di video: ce li racconta

Abbiamo conosciuto Martinelli grazie al suo album d'esordio "Sottoponziopilato", uscito lo scorso anno per l'etichetta di Mauro Ermanno Giovanardi, Parola Cantata Dischi. Il suo cantautorato sbilenco, ricco di citazioni ai grandi cantautori italiani senza nessun tipo di tabù (ma con tantissima ironia) ci ha colpiti sin dall'inizio. Non ci siamo stupiti infatti quando, in barba ad ogni logica commerciale che vorrebbe i singoli e i video rilasciati con calendari ben studiati e concordati, ci ha chiesto di presentare in anteprima il suo nuovo ep per l'estate, "Epfania d'estate" e non uno, bensì quattro video che accompagnano ogni singola canzone. Ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere con lui.



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Ciao Andrea, come prima cosa vorrei parlare dei video che oggi andiamo a presentare. Partiamo da “Vecchi Porno”. Innanzitutto vorrei sapere se, come penso io, è un omaggio a Lucio Dalla. Quale criterio vi ha guidati nella scelta delle sequenze per il montaggio?
Sì, hai colto, vuole essere un omaggio a “Disperato Erotico Stomp”: nelle strofe ho usato gli accordi della canzone di Lucio anche se inizialmente non era nelle mie intenzioni. Man mano che la componevo ha preso quella direzione. Probabilmente anche perché Dalla resta il mio cantautore preferito, soprattutto nel periodo di "Corso Buenos Aires".
Per girare il video ho fatto una raccolta di immagini che mi rappresentano e che rappresentassero gli anni dell’immaginario di “Vecchi Porno”, quindi gli anni '80 e l'inizio dei '90.
Nel videoclip c'è Ralf Supermaxieroe, che per me era il numero uno dei supereroi ( perché era troppo sfigato ), gli A-Team, Bud Spencer e Terence Hill, ma anche la Cuccarini, Umberto Smaila e la pubblicità dell’Olio Cuore, solo per citarne alcune. Guardando il video si nota quanto era diverso “il mondo” da ora con l'avvento del digitale, che a volte invalida la nostra capacità di sognare perché la fantasia rischia di impigrirsi davanti a questa mole di contenuti che ci bombardano perché facilmente raggiungibili.

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Invece qual è il concept dietro “Farfalena”? Mi è sembrato di riconoscere casa tua che avevo visto in alcune foto su Facebook.
Non ti scappa nulla! Quella è casa mia, come avrai notato è sfuggita all’imperante febbre Ikea. È un video classico rispetto agli altri, ma "Farfalena" è il pezzo più intimo di “Sottoponziopilato” e non necessitava a mio avviso di troppi fronzoli. Serviva un luogo autentico e intimo, nessun posto quindi poteva essere meglio di casa mia.

“Flauto di pelle” è stato il brano che ha mandato in visibilio mezza redazione (soprattutto maschile). Quando l'ho sentito la prima volta l'ho definita “comicità da scuola media”. Che mi dici di questa canzone e di questo video?
Si potrebbe pensare sia un pezzo superficiale, stupido e magari anche un po' maschilista, ma in realtà lo considero il brano più drammatico del disco. Forse il ritornello da scuola media fa sorridere, ma dopotutto i suoi protagonisti vivono quel tempo e dietro ad una canzone a primo impatto infantile si nasconde una storia vera. Il video è il viaggio mentale di Claudio (che non è Claudia). Sono carrellate di stanze emozionali, anfratti del cervello del protagonista. Forse dovevo dare retta a mia madre e avrei dovuto smettere di bere.

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Quando ho intervistato Mauro Ermanno Giovanardi di “Flauto di pelle” mi ha detto “forse sono troppo vecchio per capirlo”. È una cosa che solo noi che abbiamo fatto le scuole nei tra la fine degli '80 e i '90 possiamo capire?
In realtà è un pezzo attuale, nasce da un articolo di giornale. Mi sono appassionato a questa storia e ho scritto "Flauto di Pelle". In tutto "Sottoponziopilato" e in generale in quasi tutti i mie brani esiste una duplice lettura: c'è chi coglie solo la parte ironica, chi quella tragica, chi le coglie entrambe o chi non coglie niente e poi c'è qualcuno che coglie il tutto. Comunque il Bel Direttore, così io e Lele Battista chiamiamo Joe, è gggiovane, altro che storie! Forse può sembrare un pezzo “pericoloso” per certi versi, ma che ci posso fare, io sono anche "Flauto di Pelle".

Per concludere “Reggaeton”, il tuo pezzo dell'estate. Secondo te qual è la differenza più evidente tra il tuo brano e “Despacito”?
Bella domanda! Pensandoci bene ho notato che il pezzo citato poc’anzi è lungo 4:42 mentre "Reggaeton" solo 4:23, quindi già parto svantaggiato. Loro sono più fighi di me, non c'è dubbio, ma io ho le ballerine migliori, ci tengo a sottolinearlo. Per il resto mi sembrano praticamente identici no? In realtà il brano è solo travestito da pezzo dell'estate, ma vuole essere una grandissima presa per il culo in generale a tutti i tormentoni che vanno di moda, parlo di quelli che come le merendine vengono confezionati con già la data di scadenza.

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Ieri sera ascoltavo Jannacci e ho pensato a te. Ti ci ritrovi se ti dico che alcuni aspetti della tua musica mi fanno pensare al filone musical/cabarettistico milanese?

Ti ringrazio che mi hai pensato, è bello sapere che ogni tanto qualcuno ti pensa. Il teatro canzone è uno dei miei filoni musicali preferiti, ho avuto la fortuna di avere dei fratelli più grandi che mi hanno fatto ascoltare un sacco di musica italiana e un negozio di dischi sotto casa che la svendeva, dove si potevano acquistare vinili stupendi per tre mila lire. Lì mi sono appassionato. La mia prima compilation in musicassetta conteneva l’orchestra di Enzo Jannacci e "Se Fossi Dio" di Gaber, fu amore a primo ascolto per entrambi ma sopratutto per Enzo. Adoro il modo dei due milanesi di fare canzoni così spesse e nello stesso tempo stralunate, tragicomiche, e a volte con quel non so che di cazzonaggine. 

Tuo padre è un pittore abbastanza noto, qual è stato l'insegnamento più grande che ti ha tramandato riguardo l'arte e trattare con l'arte?
Allora, devo diventare serio per forza. Quando ero giovane attorno ai 18 anni volevo aprire un bar e chiesi a mio padre un aiuto, lui mi disse che era meglio dedicare le mie energie all'arte perché a suo avviso era l'unico lavoro che nel tempo mi avrebbe ripagato e reso una persona migliore. Ho sempre invidiato la sua libertà, a quel tempo dipingevo e mi dedicai alla pittura ma nulla di serio, passarono altri dieci anni prima di capire che quello che amavo fare davvero era scrivere, soprattutto canzoni. Un giorno quindi uscii a comprare una chitarra da 60 euro e mi feci prestare una tastiera e poi… Accidenti a lui e ai suoi consigli!! No, in realtà è stato l’insegnamento più prezioso che abbia mai potuto darmi. E guarda un po'… aveva ragione. Mi reputo una persona fortunata per questo.



Sforzo di immaginazione: so che ti piacciono i supereroi. Se potessi scegliere, quale super potere ti piacerebbe avere?
Mah... sinceramente un super potere va gestito, prendi Superman che vive in eterno ad esempio, è un bell’impegno, vedrà Lois Lane morire prima o poi e non è bello. Oppure l'incredibile Hulk quando si trasforma fa un casino pazzesco, spacca tutto, non può avere relazioni e neanche un amico. Sto lavorando al prossimo disco nel quale tratto anche l'argomento supereroi, e proprio scrivendo quei brani mi sono accorto di questo piccolo inconveniente. Non sono sicuro di volere super poteri. Sogno di volare, ma a chi non piacerebbe farlo? Vale come super potere?

Secondo te quali sono i super poteri che avrebbero avuto/hanno (li cito nell'ordine in cui si trovano nella tua pagina Facebook): Lucio Dalla, Ivan Graziani, Francesco De Gregori e Rino Gaetano?
Questi cantautori hanno già avuto dei super poteri veri e propri: l’immaginazione, una grandissima capacità di comunicazione e il riuscire a emozionare le persone arrivando al cuore di molti. Per quanto mi riguarda sono certamente supereroi, ma per me non bisogna avere per forza dei super poteri da fumetto per rientrare in questa categoria.



Ancora immaginazione: visto che sei un amante della pittura, riusciresti ad associare ad ognuna delle tue canzoni un colore?
Per quanto riguarda "EPifania D'estate" ci posso provare. Direi che "Reggaeton" è giallo come il sole ma anche come il pus, "Vecchi porno" è un colore viola a lutto, "Flauto di pelle" è rosso come un semaforo ma anche come il Natale, e "Farfalena", be' "Farfalena" la vedo marrone come il velluto a coste di una vecchia poltrona.

Secondo te di che colore è oggi la musica italiana e perché?
Posso avvalermi della facolta di non rispondere? Se la risposta è no allora la vedo un gran un miscuglio di colori, alcuni belli alcuni brutti, dopotutto ognuno ha i suoi preferiti. Ma hai mai provato a mischiare tutti i colori di una tavolozza? Il 90% delle volte ottieni il marrone, ma questo marrone ahimè non mi ricorda il velluto di una vecchia poltrona. Questo non vuol dire che non apprezzi la musica italiana, tutt'altro, ma solo che non è il mio periodo storico preferito.

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L'articolo Extra Martinelli: ascolta il nuovo ep, guarda i video e leggi l'intervista di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2017-06-30 09:23:00

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