Qualche mese fa vi abbiamo fatto ascoltare in anteprima "Abyss", il disco d'esordio dei Materianera, band torinese al cui interno convivono ispirazioni di diverse culture, che esplorano la black music ma non solo. Ne abbiamo parlato con loro per capire meglio da dove vengono e dove vogliono arrivare.
La vostra band, anzi la vostra “idea di progetto musicale” nasce a Torino nel 2014: un incontro tra tre anime musicali molto diverse fra di loro. Come è avvenuta la vostra conoscenza e, soprattutto, come siete finiti a scrivere un album insieme?
Il fratello di Alain, che veniva con me all'università, ci ha fatto incontrare in studio. Abbiamo iniziato a suonare insieme e dopo "Supernova", il nostro primo ep, avevamo bisogno di incanalare tutto il nostro lavoro in un disco. Abbiamo tre mondi differenti, tre bagagli culturali molto diversi, ma stiamo facendo di questo la nostra forza!
Nel vostro video “Hole in the Water” vi si vede prima alle prese con un quartiere popolare e poi in macchina, in un momento che sembra preso da un vostro tour: la dimensione live quanto conta in un progetto come il vostro e quanto è importante la dimensione di conoscenza di nuovi posti e nuovi pubblici per voi?
La dimensione live è il punto chiave di questo lavoro. Chi fa musica, la fa per condividere, e il "live" ti permette di confrontarti, dopo un lungo lavoro in studio, con il mondo. Il sogno è sempre quello di portare la propria musica in più posti possibile. Il tour è una dimensione parallela: si conoscono molte persone e la maggior parte sono persone pazzesche, perché le conosci in un contesto musicale dove l’intento comune è ascoltare il concerto e condividere bei momenti. C'è la giusta vibe in ogni posto nuovo!!!
Che rapporto avete con il tipo di hip hop da una parte molto contaminato col pop, dall'altro con la trap, che si ascolta oggi e va per la maggiore in Italia?
Senza dubbio, la musica che ascoltiamo indirettamente, quella che capita di ascoltare in radio o che ti fa sentire l'amico perché è diventata virale, influenza il nostro lavoro. Specialmente in questi tre anni il flusso musicale è radicalmente cambiato e non sappiamo con certezza quanto possa durare questa ondata di trap (italiano e non), ma l'Italia aveva bisogno di una scossa musicale e speriamo ne abbia un’altra molto presto con la musica elettronica!
R&B, certamente il soul, ma anche venature elettriche e hip-hop: la vostra concezione di musica si potrebbe definire “black music” proiettata nel futuro?
Anche la black music ha preso una piega particolare, in questo periodo storico, e saremmo felici di far parte di questa nuova generazione. È proprio il fatto di appartenere a tre mondi differenti che ci ha consentito di mischiare diverse sonorità fra loro. Queste influenze tra culture musicali stanno diventando interessanti!
A fine marzo ho seguito la vostra diretta su Radio Raheem: ci potete ricordare i capisaldi delle scelte musicali proposte quel pomeriggio? E quanto rispecchiano i vostri gusti/tendenze di ascolto?
Per Radio Raheem abbiamo selezionato la musica che ascoltiamo, che ci piace, e qualche pezzo di "Abyss", il nostro disco.
Radio Raheem è un interessante format che consente di condividere il proprio gusto musicale e di scoprire una varietà infinita di musica! Bellissimo!
Alain ha concentrato la selezione su sonorità deep tribal tech, inserendo tracce e loop che lasciassero spazio ai Synth di Davide e alla mia voce.
Tra i capisaldi c'erano Kelela, Dennis Kruz, Ohmme, Traumer.
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L'articolo Black Music dal futuro: intervista ai Materianera di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2018-07-03 12:04:00
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