Medal, di necessità e piccole cose

Con "Sahara" Marco Medaglia celebra la vita, anche quando ci si sente soli e persi in mezzo a un deserto. E inaugura il suo percorso solista, dopo anni di militanza con altri progetti e live ovunque. Tra pop ed elettronica, tutto sul progetto dell'autore e polistrumentista di Lamezia Terme

Medal - Foto di Stefania Vescio
Medal - Foto di Stefania Vescio

In arte Medal (come lo chiamano gli amici) e all' anagrafe Marco Medaglia. Nasce a Soveria Mannelli nell'ormai lontano 1987, ma vive a Lamezia Terme (CZ), davanti al mare. SAHARA è il suo primo singolo: un brano pop, urban, elettronico, leggero, frizzante, che celebra le priccole cose, parla d'amore e di mancanze. Lo incontriamo per scoprirne di più. Prima, però, alcune info preliminari: oltre la musica Medal ama gli animali (ne ha giusto 7 in casa, ndr), le serie tv e i japanese ice tea. Quelli fatti bene, però.

È cresciuto ascoltando i cantautori che metteva la domenica mattina sua madre e ha cominciato a fare musica alle scuole medie: "Prima, c'è stata una breve parentesi alle elementari col flauto dolce (che ho abbandonato subito, che tragedia ragà) – ride –poi, alle medie, ho suonato il piano per tre anni. Nella mia scuola c'era solo una sezione, quella sperimentale: permetteva di scegliere uno strumento e il gruppo delle chitarre era già pieno. Dopo alcuni anni in un'orchestrina di circa una 30ina di bambini, con flauti traversi, chitarre, percussioni, violini, finchè non escono Squèrez dei Lùnapop, Radio Zombie dei Negrita e Californication dei RHCP: i tre dischi che mi fanno innamorare della musica. Avevo 13 anni. Da là inizio a cercare un gruppo per suonare come tastierista, ma senza risultati.

Medal - Foto di Stefania Vescio
Medal - Foto di Stefania Vescio

E quando la prima band?

Alle superiori. Quando comincio a scoprire, con gli scambi di CD tra amici (sul treno che mi portava a scuola) band come i System of a Down, Nirvana, Linkin Park. In quel periodo e capisco che dovevo assolutamente cantare. Un giorno trovo degli amici che stavano mettendo su una band e mi infilo alle loro prove come cantante. Da lì inizio a suonare in giro per la Calabria, dappertutto. Ci chiamavamo i Daily Grind. Firmiamo per un'etichetta l'uscita di alcuni singoli e del primo EP. Comincio a seguire corsi di chitarra per poter essere più autonomo nella composizione, da lì con un nuovo batterista, cambia il nome della band e firmiamo per una label più nota, così giriamo in tour per 3 anni con l'uscita di un altro disco e l'acquisto di un furgone, fino a suonare anche in Spagna e Francia, per poi lasciare la band e iniziare il percorso come solista.

Come definiresti la tua musica?

Probabilmente è il risultato delle varie influenze musicali avute: dal cantautorato italiano alla musica indie-pop, l'esperienza nel punk-rock e la curiosità verso figure ritmiche che in qualche pezzo forse strizzano l'occhio all'hip-hop o al rap. A prescindere dai generi, la musica per me è una necessità. Scrivere e riportare nero su bianco i pensieri mi aiuta a scindere le sensazioni delle quali devo liberarmi e a separarle da me, mettendole su un foglio, poi in una canzone. La musica mi ha aiutato a uscire da un periodo di depressione, di distanza non solo fisica dagli affetti ma anche dalle passioni, dalle cose che danno un senso alla vita e ci fanno sentire nel posto giusto, nell'Universo.

Quali sono i tuoi ascolti e a chi ti ispiri?

Non credo di ispirarmi a qualcuno in particolare: mi piacciono i pezzi fatti bene, che trasmettono un senso di comunione, che consolano o che permettano di fare stare meglio chi li ascolta. In generale mi piace restare aggiornato su tutte le nuove uscite, principalmente del panorama italiano e internazionale, anche se ultimamente vado alla ricerca di artisti francesi.

Di cosa parla SAHARA, il tuo primo singolo?

Si tratta di un brano che descrive l’importanza delle piccole cose, in un’atmosfera estiva e festosa. La solitudine che a volte può essere contagiosa anche quando si è circondati da un mare di gente; la sensazione di sentirsi persi come in mezzo a un deserto. SAHARA racconta di vite in costante equilibrio tra la monotonia degli impegni quotidiani e la sensazione di libertà data dalla felicità.

Perché hai scelto di inaugurare il tuo progetto solista proprio con questo brano?

Perché è una canzone dalle sonorità estive, che ricorda il gusto della libertà e della spensieratezza, che sentivo il bisogno di far uscire proprio in questo periodo.

Medal - Foto di Stefania Vescio
Medal - Foto di Stefania Vescio

Ricordi/sensazioni di tuoi live?

Troppi! In giro sui palchi ho conosciuto tanti amici, alcuni di loro poi esplosi. I tour e le ore infinite di viaggio per suonare in centri sociali, club, festival, da Palermo a Beyonne (FR), con la stragrande maggioranza delle band punk-rock della scena italiana. C'era sempre la tensione poco prima del live, l'adrenalina e l'ansia contemporaneamente; l'isolamento e poi il salire sul palco. L'andare a mille. Ma la cosa più bella era il post live: il relax, le chiacchiere sul posto con nuovi e vecchi amici; poi il fatidico carico del furgone con tutta l'attrezzatura. Si tornava a casa sempre con quella sensazione di scarico, data dalla dipendenza dall'adrenalina delle serate, ma con decine di nuove conoscenze e posti bellissimi scoperti. Certo, ci sono state anche brutte sorprese, come rotture improvvise di furgoni/auto e serate che sono andate male. Ma non sono mai mancati i live con surfing e gente che saliva sul palco a cantare assieme: tutte bellissime esperienze che ti insegnano molto.

Progetti futuri?

Sicuramente la pubblicazione di ulteriori singoli; la ricerca del miglioramento costante nella scrittura e nella produzione di brani, e in tutto ciò che si può apprendere dai professionisti del settore (non si smette mai di imparare). Nella speranza di tornare il prima possibile ad avere un disco da poter portare in giro. Inoltre, mi piacerebbe moltissimo un giorno scrivere un libro e ideare una canzone come colonna sonora di qualche film o serie tv.

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L'articolo Medal, di necessità e piccole cose di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-08-12 15:28:00

Tag: bio

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