L'anno scorso, con il suo ultimo album, il producer italiano Machweo ha preso un po' le distanze dalle esplorazioni della "Musica da festa" per immergersi nella "Primitive music", registrando tutto in presa diretta, mantendo gli errori, la carne della performance. Giorgio è insomma sempre più in relazione con la musica performativa, la musica improvvisata, quel livello per cui ciò che viene suonato è valorizzato come avvenimento prima che come idea.
È proprio con il linguaggio della musica improvvisata che Machweo vuole creare un momento di condivisione e incontro a cui sta lavorando da mesi. "Mediterraneo" sarà una serata dove vedremo orbitare su un palco una serie di artisti internazionali che suoneranno, improvviseranno, si intenderanno, si osserveranno e si confonderanno: chiaramente il nome non è secondario. Accostare la parola "Mediterraneo" all'idea di incontro e scambio, è di per sé, oggi, una presa di posizione politica.
"Mediterraneo" si svolgerà il 6 Luglio a Soliera, Modena, nel contesto di Arti Vive Festival. Non è un caso che proprio in provincia vedremo questo avvenimento dal respiro europeo. I nomi annunciati ad ora sono James Holden, Populous, Emma-Jean Thackray, lo stesso Machweo, Bienoise, Flu (Inude), Laura Agnusdei, Giulio Stermieri, Antonio Rapa e Dario Martorana. La novità è che anche Adele Nigro, Any Other, prenderà parte a questa riunione più unica che rara, in una preziosa occasione in cui si troverà a improvvisare e non a eseguire il proprio repertorio, come farà invece nel live "canonico" del giorno successivo per Arti Vive. Le abbiamo fatto alcune domande a proposito di questo evento.
Adele al MI AMI 2019, fotografia di Kimberly Ross
Girare il mondo e integrare quello che vedi con quello che ti aspetta in Italia è già un po’ il tuo lavoro. In che cosa la proposta di Mediterraneo è nuova per te?
È vero, è una cosa che nei “modi" già faccio. Forse però, la differenza più grossa sta nel fatto che stavolta non sono il perno, ma una delle singole parti che vanno a comporre questa esperienza, e questo francamente mi esalta. Alcuni dei musicisti che ci saranno a Mediterraneo li conosco già e ci ho già suonato, altri nemmeno li ho mai visti in faccia, e non mi è mai capitato di suonare dal vivo con persone che non conoscevo. È estremamente stimolante.
Non solo sei notoriamente un’artista dal taglio più internazionale che locale, ma ormai è nota ai più anche la tua attitudine di impegno il più esplicito possibile. Le persone che amano la tua musica, spesso, conoscono anche questo aspetto di te. Come accade che eventi come Mediterraneo diventano impegno, oltre a una valida proposta artistica?
Penso che l’intento di essere “impegnati” a volte venga esplicitato non con le parole, ma con i gesti. Sono sicura che Giorgio in prima persona non avrebbe chiamato me (e gli altri musicisti) se già non ci fosse stata questa consapevolezza. Credo che dal nome dell'evento, al tipo di esperienza che sicuramente sarà per noi sul palco – e spero poi anche per le persone sotto al palco – fino al tipo di musicisti che sono stati chiamati, la volontà di non farne un episodio puramente estetico sia chiara. Bisogna fare.
Fotografia di Kimberly Ross
La parola “mediterraneo” è scelta da Machweo per evocare un luogo di incontri e di migrazioni, ma si collega immediatamente anche a uno scenario tuttalpiù sanguinolento, pieno di violenza, violenza raccontata dai media in una modalità che ci ha abituati al peggio. Tu come vivi la crisi dell’informazione oggi? Come ti piace informarti? Esistono media ancora non del tutto neutralizzati?
Per quel che mi riguarda, cerco di mischiare i canali “mainstream” (banalmente, leggo giornali online) con altri mezzi che non sono propriamente di informazione – Twitter è ancora molto valido, per esempio, in questa cosa qui. Per fare un esempio, leggere “attraverso” autori come Wu Ming o Igiaba Scego è molto utile. Mi rendo conto che in quanto persona bianca, non povera e che ha ricevuto un'educazione, è importante andare anche a cercare le fonti che lasciano la parola a chi viene quotidianamente oppresso. In questo diventa utile anche attingere a letture non necessariamente in italiano (io leggo in inglese perché è l’altra lingua che conosco bene, ma non dev’essere per forza qualcosa che provenga dalla cosiddetta Anglosfera).
Come artista e come ascoltatrice, che rapporto hai con la musica improvvisata? È una zona che padroneggi o che ti mette alla prova?
Come artista, direi che mi sento nel limbo tra il “mi trovo a mio agio” e il “ho ancora molto da imparare”, ma me la vivo bene. Ho capito che uno dei modi per crescere e per aprirsi è fregarsene di fare brutta figura, quindi provo a fregarmene del fatto che potrei pure fare delle cazzate. Fa parte del gioco. Come ascoltatrice è diverso, perché mi metto in modalità “assorbimento” per imparare il più possibile da quello che sento e vedo.
Fotografia di Kimberly Ross
C’è qualcuno degli artisti invitati con cui hai già un rapporto? Anche solo di stima a distanza.
Laura Agnusdei! La adoro, ha suonato il sax baritono sul mio ultimo disco e ha fatto qualche live con me sia al baritono che al tenore. Il suo materiale solista è prezioso, coinvolgente. È bravissima, ha una sensibilità rara ed è una persona eccezionale. Sono estremamente felice che ci sia anche lei.
Poi, non la conosco né di persona né “online”, ma non vedo l’ora di suonare con Emma-Jean Thackray. Me l’aveva fatta conoscere proprio Giorgio e me ne sono innamorata. È allucinante da quanto sia brava.
L’ho già detto, ma sono esaltata! Sono veramente esaltata!
Sarà l’unica occasione in cui avremo la possibilità di vederti improvvisare sul palco?
Per il momento sì, ma in generale spero di no. Ora come ora non ho altre sessioni di questo tipo in programma, ma mi piacerebbe continuare a fare esperienza anche in ambiti diversi da quelli della “canzone”.
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L'articolo Any Other parteciperà a "Mediterraneo" con tanti artisti internazionali di Pietro Raimondi è apparso su Rockit.it il 2019-06-13 10:55:00
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