Intervista alla Bandabardò a Milano

In collaborazione con radio TRM eccovi l'intervista fatta il 25/5/98 alla Milanosuona, ai microfoni Enrico Erriquez Greppi, la voce.



TRM: cosa vuol dire "Bandabardo`"?

ENRICO: io sono di origini francesi, la mia cultura musicale, proprio come gusti, non come nozionismo, viene dall'ambiente francese di fine anni 80 e inzio anni 90, sto parlando di gruppi come Les Negres Vertes e simili. Loro sono stati grandi perche` hanno portato avanti il discorso che il musicista e` una persona come un'altra, che fa un lavoro tranquillo, che suona... non deve avere un'immagine e un'impostazione. Volevo portare questa cosa qua anche in Italia, anche perche` facevo da 2-3 anni musica in strada, per cui si cercava un nome che fosse leggibile nelle due lingue: "banda" perche` usiamo strumenti anche bandistici (cassone, rullanti, etc.) e "bardo`" perche` e` un tipo di Francia, la Francia sbarazzina degli anni 60, ce l'hanno ancora ma sono piu` restii a tirarlo fuori, c'avevano un modo di affrontar la vita con ottimismo e allegria anche se le cose non andavano bene... e questa e` una cosa che ci piace molto. Eppoi Brigitte Bardo`, anche oggi e` un personaggio che... eh! (risate)

TRM: riuscite a trasmettere questo spirito da banda...

ENRICO: essenzialmente ci divertiamo e ci sembrerebbe assurdo non farlo vedere. Sono 300 e rotti concerti, che ci siano dieci persono oppure due mila... succede che si accende questa fiammella ed e` una festa, la gente si diverte e noi peggio... costringiamo la gente a fare cose assurde!

TRM: dunque dalle tue origini si spiegano i testi in francese...

ENRICO: si`, anzi ne abbiamo fatto solo uno, di solito in scaletta ce ne sono quattro, tre, sei... quando siamo andati a suonare a Parigi era il contrario: il repertorio in francese erano 12-13 pezzi e quelli in italiano a rinforzo. E comunque anche loro recepivano il messaggio, cantavano i pezzi in italiano come qui cantano, magari biascicandoli, i pezzi in francese. L'importante e` cantare insieme... cio` e` una cosa bella e meravigliosa.

TRM: all'attivo avete solo due lp o ce ne sono altri che mi sono sfuggiti?

ENRICO: dunque, abbiamo fatto 2 lp e un disco autoprodotto da noi, ne abbiamo fatte mille copie e sono volate, e chi ce l'ha se la tiene... (ride)

TRM: il secondo brano che avete fatto 'sta sera...

ENRICO: "sono in mezzo al bar", e` un pezzo del mio vecchio gruppo, i Vidia... era un gruppo partito bene, con un disco uscito per la CGD... ma da una parte c'ero io che volevo essere me stesso, non potevo fare il cantante impostato, con le mossettine... il bassista e il chitarrista suonavano girati verso l'ampli, il batterista era uno bello chiozzo, tutto tosto, nessuno che rideva... era una cosa che non mi riusciva e dopo un po' e` esplosa. "Sono in mezzo al bar" e` un pezzo di quei tempi ed e` sul disco dei Vidia.

TRM: la prima volta che ti ho visto in televisione mi sono detto: "questo qua l'ha disegnato Andrea Pazienza", poi sta sera ho visto che l'avete nominato, io non sapevo... centra qualcosa con voi o e` questione di simpatia vostra? o ti senti disegnato da Pazienza?

ENRICO: oh oh (sorride) Pazienza per me e` il genio a ruota libera, perche` e` riuscito a comunicare con un disegnino, magari fatto a penna, velocissimo, o con l'acquerello... per me il fumetto e` un'arte quasi piu` completa del cinema, dello scritto di un poeta o di un romanziere... a farlo un fumetto! mettitici te a fare disegni e a scrivere le parole! lui e` stato il classico esempio di una persona fantastica che quando e` morta... e` morto un tossicodipendente, tra l'altro e` morto poco dopo Tamburini... un altro genio del fumetto, l'inventore di Rank Xerox... li han trattati cosi`: "si, son morti due che facevano disegnini...". Noi umilmente pensiamo a lui tutte le sere suonando, e` un modo per pensare a qualcuno... Benigni gli ha dedicato un film, Fellini ha scritto delle cose bellissime su di lui...

TRM: ultimamente pero` se ne parla un po' di piu`, e` uscito anche un libro...

ENRICO: e` uscita pure una mostra, che per ora e` a Torino e poi diventera` itinerante, e` stata organizzata dopo liti pazzesche per chi doveva farla, finalmente poi se ne e` occupata la moglie o la sorella, non ricordo, dicono che sia una mostra bellissima...

TRM: i testi li scrivi tutti tu...

ENRICO: si, ogni tanto ci sono delle richieste, ma io scrivo molto male a richiesta, non mi piace fare il temino, mi e` riuscito poche volte, tipo "sans papier" o "il circo mangione". Tutti gli altri sono venuti cosi`, "quello che parlava alla luna" dopo un anno che lo suonavo ho deciso che era di Pazienza, l'ho scritto nel periodo che era morto, pensando a lui... me lo son trovato cosi`, son pezzi che vengono di getto.

TRM: alcuni elementi della band han fatto collaborazioni con altri gruppi? il chitarrista con Silvestri...

ENRICO: ha fatto la tournee acustica dei CSI, una cosa incredibile, bellissima, io e lui poi abbiamo suonato Cohiba sul disco di Daniele Silvestri. La cosa ci ha fatto molto piacere, non solo perche` ci hanno chiamati, ma anche perche` Silvestri e` un'artista enorme, bravissimo. Siamo arrivati, gia` ci conoscevamo perche` avevamo suonato dal vivo insieme a Roma, e ci ha detto: "ho fatto un pezzo alla Bandabardo`"... (ride) ci siamo strascicati per terra e abbiamo fatto questa Cohiba rispetto alla versione che poi ha scelto il produttore e poi ci siamo trovati per suonarla dal vivo 2 o 3 volte, a Latina, a Firenze...

TRM: nell'ultimo disco ci sono vari ospiti, dai Modena...

ENRICO: be', nel primo disco c'e` Pelu` che e` un amico mio d'infanzia, lui ha visto il mio primo concerto e da li` ne ha visti una ventina, ha cantato insieme a noi... e poi e` venuto nel disco insieme a Terzani, ex-bassista ora campionamentorista (si dice cosi`?) dei Litfiba...

TRM: mmh non vorrei dire una cazzata ma non siete anche stati prodotti da Piero Pelu`?

ENRICO: no no...

TRM: ecco, l'ho detta!

ENRICO: si` ed e` pure registrata! Piero ci ha dato sempre e solo consigli, ma a livello di pacche sulle spalle, gli e` sempre piaciuta cosi`, genuina e sincera, poi metterci le mani da fuori e` veramente un problema. Infatti il primo disco nostro e` stato piu` o meno prodotto da uno che si e` presentato molto bene, c'ha sempre dato carta bianca, pero` qualsiasi cosa toccasse non era piu` Bandabardo`! ma non perche` siamo bigotti, ma perche` e` una cosa nostra, un gioco nostro, non ci puoi far suonare come sentiresti te. Il primo disco, infatti, e` bellissimo (ride), secondo noi chiaramente, per le atmosfere che ci sono, per i pezzi d'emozione... il secondo e` fatto tutto da noi e si sente piu` la potenza e l'energia, e` piu` vicino a quello che siamo dal vivo.

TRM: da quando esistete?

ENRICO: 8 marzo 1993

TRM: quindi avete fatto molta gavetta anche voi...

ENRICO: si` si` (ride)... molta gavetta!

TRM: io ho iniziato a sentire parlare di bandabardo` penso l'anno scorso, ultimamente godete anche di una certa fama...

ENRICO: c'abbiamo due o tre regioni in cui c'e` un grosso seguito, dove facciamo anche 4000 persone... poi magari il giorno dopo sei in Calabria e ci sono 17 persone! ci sono successe anche queste cose qua e il bello e` proprio questo, noi poi siamo particolari come tipo di strumentazione, per cui possiamo suoanre dalla strada come abbiamo fatto a Parigi, a Napoli, a Padova... fino al palazzetto, ogni sera cambia la quantita` e il tipo di pubblico, la sonorita`... non smetti mai di divertirti perche` e` sempre qualcosa di nuovo. L'unico vero introito economico sono i concerti perche` dai dischi non pigli una lira, poi noi siamo usciti a 25.000 lire e la gente non lo sa, ma in quei casi li` e` l'artista che rinuncia ai propri introiti economici perche` la casa discografica piglia sempre quello! Noi suoniamo cinque sere alla settimana, se vuoi mangiare e cosi`, d'estate poi...

TRM: la ricetta e` suonare in giro?

ENRICO: no, non e` solo una ricetta, e` uno stile di vita... stavo per dire "filosofia", una parola enorme... E` uno stile di vita, dal parlare con la gente dopo al fatto di suonare, di girare in furgone... cioe`, li` dentro ne succedono di tutti i colori, cose che solo noi riusciamo a capire, che non riusciamo a comunicare, ma di un divertimento mostruoso... ci sono vari momenti di ilarita`, di ricerca di comicita`, si gioca... e` una vita veramente bella! (ride)

TRM: non e` proprio un lavoro...

ENRICO: cioe` e` un lavoro quando fai il disco... siamo usciti dalla sala di registrazione che eravamo stravolti e poi e` arrivato il momento di leggere i contratti discografici... e li` diventa il lavoro vero. Hai a che fare con l'avvocato, anche con gente simpaticissima e disponibilissima ma hai a che fare con un contratto di cinquanta pagine che sai una sega te di quello che c'e` scritto... meno male che c'e` il bassista che e` un santo e alla fine s'e` beccato tutta la parte dei commercialisti... e ste cose qua. C'e` poi la pesantezza di dover rinuciare a vedere le persone con cui vivi, cioe` io ho un figlio, il chitarrista ha un figlio... e ce li strapazziamo quando siamo li`, poi andiamo via...

TRM: io ho esaurito le domande... voi?

ROCKIT: uhm, i vostri gusti musicali in questo periodo?

ENRICO: sommando quello che piace ad ognuno di noi trovi tutto, c'e` il bassissta che e` diplomato e suona anche in una grande orchestra, il chitarrista, quello piu` in carne (ride), e` un fan dei Rolling Stones a livelli mondiali, e` andato in America... e` in lacrime perche` ha comprato 4 biglietti dei concerti e a tutti e quattro non puo` andare! e perche` s'e` fatto male Keith Richards che e` il suo idolo, e perche` coincidono con gli impegni nostri... a parte questo, trovi tutto...

TRM: un vostro sogno?

ENRICO: ci piacerebbe fare un disco dal vivo, con amici, con Silvestri... poi abbiamo degli amici che stanno lavorando sui dei remix dei nostri pezzi, non lo facciamo per entrare nel circuito radiofonico... ma ci piacerebbe vedere se in discoteca la gente puo` recepire un discorso del genere...

TRM: domanda che non vorresti ti facessero in un'intervista e domanda che invece vorresti ti ponessero?

ENRICO: mah... quelle che piu` mi dan fastidio son quelle classiche: perche` Bandabardo`, da quando esistete...

TRM: ah ah, quelle con cui abbiamo iniziato!

ENRICO: si`, pero` tu qualcosa sai, sei preparato, si chiacchera, e` brutto quando vedi che chi ti intervista non sa nulla e non gli interessa nulla, c'e` capitata una volta un'intervista telefonica con una tipa, sicuramente cinquantenne, romagnola. Inzia l'intervista, leggeva le domande: "che cosa fate", "perche` bandabardo'", "stasera suonate"... le solite. Poi ad un certo punto fa: "ma vedo che non siete dei musicisti di primo pelo, accidenti tra di voi c'e` anche Don Bachi!" (ride) Ma Don bachi e` un soprannome, allucinante, perche` lui si chiama Bachi di cognome, io sono rimasto 30 secondi cosi`, mi son detto "che faccio, gioco?" pero` eravamo in diretta radiofonica... Domanda che vorrei che mi ponessero... boh... mah... direi questa perche` mi dai da pensare per una settimana! poi pensero` a chissa` cosa avrei potuto dire...

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L'articolo Intervista alla Bandabardò a Milano di Giulio Pons è apparso su Rockit.it il 1998-10-22 00:00:00

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