Miles Cooper Seaton e la musica che racchiude molto di più di quello che doveva essere

Come può un posto (che non ha nemmeno una pagina su Wikipedia) a entrare così in profondità nella musica di una band? E come ci riesce uno "straniero" conosciuto pochi giorni prima? I C+C Maxigross svelano i segreti delle loro "Vaggimal Sessions", un altro errore divenuto opportunità

Tutte le foto sono di Vaggimal e risalgono al 2015. Nei panni di sé stesso, Miles Cooper Seaton
Tutte le foto sono di Vaggimal e risalgono al 2015. Nei panni di sé stesso, Miles Cooper Seaton

Vaggimal non ha una pagina Wikipedia. Però ha tre case in vendita su un noto portale: uno è un grande casale in "offerta" a 250mila euro che, probabilmente non a caso, è disponibile da un paio d'anni per chi lo volesse acquistare, le altre due sono cascine, con 50mila euro circa le si porta a casa. È una frazione di Sant'Anna D'Alfaedo, un Comune della Lessinia, l'altopiano che sta sopra a Verona. Ha 114 abitanti, che vivono a 732 metri sul livello del mare.

Qui per anni hanno avuto il proprio studio i C+C Maxigross, collettivo psichedelico locale attivo dal 2009, che in queste terre ha definito buona parte della sua etica ed estetica. In Lessinia, oltre a registrare (proprio a Vaggimal), tutti i loro primi dischi, i C+C hanno organizzato festival, viaggiato con la mente e la musica, intessuto relazioni profonde. Pur essendo una tra le band meno "materiali" a cui si possa pensare, hanno da sempre un legame viscerale con i luoghi: quello che fanno è condizionato in ogni aspetto da dove lo fanno. 

Ora "gli anni di Vaggimal" ritornano in un disco, un vinile "postumo" dove si possono ritrovare dle prime sessioni montanare registrate nel loro studio in alta quota nel 2015. Con la band c'era, tra le prime volte assieme, Miles Cooper Seaton, musicista americano che poi sarebbe diventato come una sorta di membro aggiunto del gruppo. È morto tre anni fa, dopo aver lasciato il mondo un posto migliore di quello che aveva trovato

Le Vaggimal Sessions, come buona parte della produzione del gruppo, non si trova in streaming. A pubblicarle è l'etichetta noise bolognese Improved Sequence di Jonathan Clancy e Gianluca Cerri (Freakout). Tobia Poltronieri dei C+C ci racconta come un luogo possa entrare così a fondo in un disco. E come possa averlo fatto una persona che il gruppo conosceva solo da pochi giorni. 

Come e dove vengono concepite le Vaggimal Sessions

La doverosa premessa comincia nel giugno 2014, quando organizzammo il primo illegalissimo Lessinia Psych Fest sui Monti Lessini (Verona), nel giardino della casa di montagna di un amico. In quei due giorni di festa, oltre alla polizia (che ci multò per non aver alcun permesso, nonostante l’evento fosse stato pubblicizzato anche sul quotidiano cittadino!) passarono band di amici come Jennifer Gentle, Hobocombo (con Andrea Belfi), la prima band di Caterina Barbieri & Laura Agnusdei (I Sex with Giallone), Marco Giudici, Adele Altro… Un sacco di gente! E per l’appunto Miles Cooper Seaton, che stava facendo il suo primo tour solista, subito dopo lo stand-by della sua band Akron/Family. Avevamo visto che sarebbe stato in tour in quel periodo e l’abbiamo invitato, ma non ci conoscevamo di persona. Fu nostro ospite per un paio di giorni, ci trovammo molto bene e poi lui ripartì per la fine del tour. Tornato negli Stati Uniti siamo rimasti in contatto e a marzo 2015 ha preso un aereo per stare con noi a Vaggimal per un paio di mesi.

Che giornate furono quelle in cui sono ambientate le sessioni?

Giornate e nottate… Non c’erano veri orari! All’epoca il campo base dei C+C=Maxigross era una casa in Lessinia dei genitori del bassista Pippo, dove passavamo svariati mesi all’anno, e dove abbiamo registrato i nostri primi quattro dischi (da Singar a Fluttarn passando per An instantaneous Journey with Martin Hagfors) e svariati dischi per altre band (come Jenny Penny Full, Hardcobaleno…). Le sessioni (sin dalle origini del progetto nel 2008, fino a quando abbiamo deciso di trasferirci definitivamente in Veronetta nell’ottobre 2015) si svolgevano più o meno sempre nella stessa maniera: la casa aveva una sala rettangolare molto grande dove registravamo tutti assieme le prese dirette, mangiavamo e stavamo davanti al camino a guardare la vallata. Tutti gli amici sapevano i giorni in cui eravamo su e chi voleva passare a dare un’ascoltatina o mangiare con noi era il benvenuto. I momenti conviviali coincidevano con quelli creativi, e credo che la forza di tutte le sessioni che abbiamo fatto a Vaggimal siano state sempre ben impresse su disco. Qualunque registrazione fatta lassù è la fotografia fedele e psichedelica di quei momenti immersi nella Musica e le buone vibrazioni del luogo.

Ci descrivi lo studio?

È a pochi metri dal centro di Vaggimal (che è un paesino piccolissimo), dove si trova la chiesa (l’unico edificio pubblico di un villaggio di poche decine di case), ma abbastanza isolata da poterci suonare dentro tutta la notte e non disturbare gli abitanti del villaggio (in sette anni nessuno si è mai lamentato, anche se tutti ovviamente erano a conoscenza delle nostre avventure!). È una vera casa di montagna, e non uno studio classico. Non abbiamo mai fatto alcun intervento tecnico e sonoro. Il suo suono (ogni luogo naturalmente ha un suo suono, oltre che un’atmosfera) per noi è sempre stato meraviglioso. Suonarci dentro ci è venuto naturale, com’è stato naturale registrare quei suoni e non intervenire “sistemandoli”.

Come avvenivano le registrazioni?

Considera che molte delle registrazioni, sia le Vaggimal Sessions con Miles, tanto quanto i dischi dei C+C, sono spesso prese dirette tutti nella stessa stanza, con pochissime sovraincisioni. Se ascolti quei dischi puoi essere lì con noi in mezzo alla stanza, a fianco al camino che scoppietta, o davanti alla vetrata che dava sulla vallata, con una tisana in mano mentre la luna va a dormire per lasciare il posto al sole.

I vostri studi non sono "solo" degli studi, ma dei luoghi che definiscono voi, oltre che la vostra musica. Come passate da lì a Casa Tega, il vostro studio successivo?

Sul momento il cambiamento ci faceva paura, come tutti i cambiamenti. Ma in primis eravamo obbligati: i genitori di Pippo volevano legittimamente godersi la pensione nella loro casa, ah ah! Inoltre ormai avevamo veramente spremuto le possibilità di quel luogo in oltre sette anni di avventure, e cominciavamo a ripetere la formula: senza considerare che ci andavamo su sin da adolescenti a fare le prime feste, dal punto di vista creativo e “professionale” la usavamo dal 2008, ed era quindi giunta l’ora di cambiare aria, luogo e modus operandi prima di snaturare quello spirito. Fluttarn (uscito nel novembre 2015) è stato il nostro ultimo disco registrato lassù in montagna, come anche l’ultimo cantato in inglese, quindi per noi è finita proprio una fase della nostra vita artistica e personale.

Quindi andate in città.

Siamo quindi scesi in Veronetta, il quartiere multiculturale di Verona, nella casa che sarebbe diventata primo il nostro nuovo campo base di vita, e ora, nove anni dopo, è un vero Studio, lo Studio Tega, che ogni giorno ospita artiste e artisti pazzeschi, e dove dietro la regia ci trovi un Duck Chagall sorridente (Francesco Ambrosini, co-fondatore dei C+C=Maxigross, produttore e tecnico del suono). Naturalmente lo Spirito che sta dietro allo Studio Tega è lo stesso di Vaggimal, solo in versione “cittadina”. Nella casa studio di Veronetta, un edificio dell’XI° secolo con affreschi e soffitti alti 4 metri, ci abbiamo vissuto per anni in molti C+C, vari amici e anche con lo stesso Miles, e non abbiamo mai fatto un intervento strutturale che fosse uno. La Casa suona bene perché è stato costruita così quasi mille anni fa, ed è esattamente il suono che puoi sentire da Deserto (prodotto proprio da Miles) in poi nei dischi dei C+C, e in tutte le produzioni di Duck Chagall e lo Studio Tega.

Queste sessioni sono le prime cose in assoluto che avete fatto con Miles?  

Quando abbiamo conosciuto Miles nel suo primo tour solista del giugno 2014 lui stava letteralmente fuggendo dalla vita che aveva fatto fino a quel momento: gli Akron/Family, con cui aveva suonato professionalmente per più di dieci anni in giro per il mondo, si erano fermati senza alcun programma futuro, e lo stile di vita USA gli stava sempre più stretto. Con noi (come con molte altre persone in Italia, conosceva un sacco di gente ovunque!) si trovò bene al nostro festival nel 2014 e qualche mese dopo ci propose di combinare qualcosa assieme in Italia. Gli proponemmo di collaborare a un disco o a un progetto, come avevamo appena fatto nel 2014 con il disco e tour An instantaneous Journey with Martin Hagfors, il musicista norvegese. Ma non avevamo alcuna idea precisa. Lui ci scrisse via mail dei dischi da ascoltare giusto per settare a distanza la vibe da cui avremmo potuto cominciare, così da creare un terreno comune. E da allora molti di quei dischi sono diventate tra le nostre influenze più fondamentali: cito i Brightblack Morning Light come i Can, ma era solo l’inizio dell’immensità che avremmo scoperto grazie a lui. Atterrò a marzo 2015, andammo a prenderlo in aeroporto e salimmo diretti a Vaggimal, dove era già tutto montato, perché nel frattempo stavamo registrando Fluttarn. Rimanemmo su a registrare per un paio di mesi, scendemmo solo per 4/5 concerti assieme (tra cui la mitica Interzona di Verona, anche loro cari amici di Miles!) e poi lui ripartì. In quei due mesi registrammo e producemmo di tutto, lui partecipò anche (e influenzò fortemente) alla conclusione di Fluttarn che sarebbe uscito pochi mesi dopo, e poi ripartì direttamente per gli States. Quando ritornò mesi dopo eravamo già tutti troppo presi per i passi successivi per ripensare al materiale registrato assieme a Vaggimal: iniziammo a lavorare alla pubblicazione del suo primo disco solista Phases in Exile (che sarebbe uscito per Trovarobato e la nostra Vaggimal Dischi nel marzo 2016), e nel mentre noi eravamo sempre in giro per il “Fluttarn Tour”, in cui Miles quando poteva partecipava. Senza accorgerci siamo diventati amici, coinquilini, collaboratori inseparabili per cinque anni.

Cosa ha dato a voi e alla vostra musica? 

È veramente impossibile rispondere a questa domanda in maniera razionale. Dopo il suo incontro siamo tutti cambiati enormemente, ed è una cosa che praticamente tutte le persone che l'hanno conosciuto ti direbbero, per quanto si possa provare ad esprimere a parole qualcosa del genere. Ma credo che quest’aneddoto descriva bene che tipo di insegnamenti fosse in grado di trasmettere, spesso con e grazie alla Musica, ma che naturalmente si diffondevano a livelli superiori. Una delle prime sere di quelle Vaggimal Sessions (quindi Miles ci conosceva a malapena) io e Ambro (Duck Chagall) avevamo avuto un battibecco spiacevole mentre ci trovavamo tutti assieme nel salone dove si mangiava e si suonava. Miles prima ci fece sfogare senza intervenire, e poi ci disse che quel luogo dove noi avevamo appena litigato e diffuso un “bad mood” doveva assolutamente rimanere un “tempio sacro”, lontano dai nostri capricci dell’Ego, perché lì dentro la cosa più importante, “sacra” per l’appunto, era la Musica.

Che successe dopo?

Ci chiese di tornare ai nostri strumenti, suonavamo in cerchio, e ci fece spegnere le luci. Fuori era buio e le stelle e le luci delle case lontane non riuscivano a illuminare dentro la sala, perciò non vedevamo niente. Sentivamo solo i suoni dei nostri strumenti. Ci disse di provare a suonare in maniera da non accorgersi di cosa stessimo suonando individualmente, senza prevalere, creando un suono unico dove nessuno spiccava sugli altri. Appena sentivi che il tuo strumento usciva dal “suono unico” dovevi ritornare ad amalgamarti. Non so per quanto tempo siamo andati avanti a suonare quella notte. Eravamo in cinque nel buio assoluto, ma la ricordo come una delle esperienze più illuminanti di sempre. Ancora oggi è il suono che ricerco ogni volta che suono con qualcuno, un suono leggero e maestoso allo stesso tempo, indefinito eppure presentissimo. Quella sera iniziarono le sessioni di registrazione, ma in realtà iniziò un cambiamento radicale nella nostra vita artistica e quindi personale.

Che effetto ti ha fatto oggi lavorare su queste sessioni? 

Ogni cosa che abbiamo fatto con Miles, artisticamente e personalmente (faccio veramente fatica a separare le due cose), ha sempre portato dentro di sé una dimensione “magica”, assolutamente imprevedibile e inspiegabile. Se vuoi anche “fuori”, almeno secondo i canoni della “normalità”. Uno dei soprannomi che gli avevamo dato infatti era “General Madness”… E ovviamente gli piaceva molto! Quelle registrazioni, denominate solamente a posteriori Vaggimal Sessions, sono avvenute senza alcuna finalità se non quella di passare del tempo assieme a un tizio statunitense che a malapena avevamo conosciuto per due giorni quasi un anno prima, e che inspiegabilmente (ci suona assurdo tuttora!) aveva preso dei biglietti aerei da Los Angeles per stare due mesi in una casa sperduta sui monti con dei giovani fricchettoni veronesi. Quei brani non sono altro che una fotografia di quel primo incontro umano, che sarebbe diventato un’amicizia inestimabile per poi trasformarsi in centinaia di concerti ovunque, svariati dischi fatti assieme, infinite avventure con persone assurde, e che nonostante la sua morte continua a irradiarsi tra una costa e l’altra dell’oceano, attraverso le numerose amicizie nate nel frattempo, i festival e i dischi che la gente sta organizzando e pubblicando in suo onore.

Cosa sono esattamente queste sessioni per voi?

Molti dei suoi e dei nostri dischi preferiti (e opere preferite in generale), nascono spesso da un errore, in circostanze casuali, attraverso crisi, imprevisti e problemi trasformati in opportunità. Non dovevano essere quello che sono diventati, ed è proprio lì che trovi la Magia. Le Vaggimal Sessions per noi sono esattamente questo. Qualcosa che racchiude molto di più di quello che doveva essere.

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L'articolo Miles Cooper Seaton e la musica che racchiude molto di più di quello che doveva essere di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-06-14 10:51:00

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